
IL POPOLO
Fondato nel 1923 da Giuseppe Donati

La Democrazia Cristiana di Roma e Lazio, in occasione della giornata dell’Europa che celebra l’anniversario dei primi basilari passi dell’integrazione europea, voluta da Schuman, De Gasperi e Adenauer, che seppero rendere comune l’idea di un’Europa unita, partendo dalla “Dichiarazione” con cui R. Schuman proponeva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca), preludio di un’Europa unita, sottolinea tutta la lungimiranza di tale idea e del cammino non facile, come lo stesso Schuman ebbe a prefigurare.
Una riflessione sull’autonomia dell’Isola preparando le elezioni regionali. I Padri costituenti dell'Autonomia Siciliana, Sturzo, Aldisio, Alessi e pochi altri, la considerarono, proposero e gestirono come un nuovo Rinascimento, con il compito principale che i diritti di tutti i cittadini siciliani fossero più che difesi, esercitati nel pieno della libertà, giustizia, solidarietà e sussidiarietà. E proprio nel broccardo : "Autonomisti e Unitari", era implicito che in Sicilia vi fosse un forte risveglio di più concreta e rinnovata spiritualità civica.
La Democrazia Cristiana di Roma e Lazio esprime forte preoccupazione in merito al tunnel in cui si sta infilando il nostro Paese con la decisione di aderire supinamente al “dettato” scaturito dal Vertice di Ramstein, nel quale è stato deciso di sostenere anche con armi pesanti la difesa Ucraina, allo scopo di indebolire la capacità militare dell’esercito russo.
La Democrazia Cristiana di Roma e Lazio augura a tutti gli iscritti e alle rispettive famiglie una serena e santa Pasqua. Nella speranza che porti pace in tutte le aree martoriate del mondo.
A completamento di un percorso iniziato da due anni e sviluppato in numerosi incontri di livello nazionale, sabato due aprile 2022 ha luogo a Roma, il Congresso costituente del nuovo soggetto politico, che nasce dalla fusione della Dc di Rotondi con alcuni movimenti ambientalisti. La scintilla fu la enciclica 'Laudato sì' di Papa Francesco. La sezione DC di Roma, plaude alla iniziativa nel segno di una scelta che iscrive l’azione politica in direzione della precipua salvaguardia dell’ecosistema e dell’ambiente, come obiettivi primari da salvaguardare per il futuro dell’umanità.
La Sezione della Democrazia Cristiana di Roma, fortemente impegnata nel propiziare la proposta di Disarmo nucleare, che sta contando l’adesione di tante associazioni cattoliche e non solo, ritiene prioritario l’avvio immediato di un processo di rinegoziazione identitaria dell’Unione Europea perché assuma un reale ruolo primario nel quadrante geopolitico Euro-Mediterraneo e mondiale.
Importante nota vaticana sul difficile momento che stiamo affrontando, per mantenere la forte linea di Pace addirittura Nucleare che come Democrazia Cristiana Nazionale abbiamo assunto già prima dello scoppio del grave conflitto. Avremo modo in questi giorni di prepararci a dare il nostro contributo di cuore e di mente per costruire il futuro di pace che tutti ri-cerchiamo, a cominciare dal Disarmo Nucleare a livello politico...
Un solido segno di speranza che da il senso di come, con inimmaginabile rapidità, ha fatto breccia, nei cuori e nelle intelligenze dei nostri rappresentanti politici, la vibrante richiesta di disarmo nucleare promossa da Giuseppe Rotunno, presidente di Civiltà dell’Amore, formulata a conclusione del Seminario dell’11 febbraio scorso svoltosi nello spazio-Europa, presso la sede romana della Commissione Europea.
La sezione romana della Democrazia Cristiana deplora fortemente l’arbitraria decisione di stamane dell’Assessore alle Pari opportunità del Comune di Roma, Monica Lucarelli, di far rimuovere i manifesti di Pro Vita & Famiglia in difesa della vita sin dal concepimento. La gravità di tale evento rende palese e urgente una doverosa risposta da parte del Sindaco sull’accaduto.
La Democrazia Cristiana di Roma e del Lazio, interpretando le coscienze di tanti cittadini, fa appello al presidente Putin, ai governanti di tutto il mondo, e all’Onu, affinché cessi immediatamente ogni ricorso alle armi e ogni occupazione di quei territori sovrani da parte delle truppe della Russia. In tale minaccioso scenario si fa fatica a cogliere elementi di causa ragionevoli idonei a rendere comprensibile tale pretesa ingerenza militare, cui sta facendo seguito, in queste ore, la contestuale aggressione bellica all’intero territorio ucraino, con il rischio del coinvolgimento di altre potenze militari e di una possibile ecatombe del genere umano, nel malaugurato impiego di armi nucleari.