
IL POPOLO
Fondato nel 1923 da Giuseppe Donati

Reduci da un anno fra i più travagliati della nostra storia, abbiamo la consapevolezza, seppur tra mille difficoltà, di avercela fatta, di essere ancora in piedi. Nel nuovo anno che è appena iniziato sarà importante esserci, consapevoli di avere ancora occasioni per far sentire la nostra voce. L’opinione pubblica, seppur brancolando, sta lentamente emergendo dal profondo letargo in cui era stata immersa per decenni. Un grande osservatore della natura umana, lo scrittore americano Mark Twain, una volta disse: “È più facile ingannare le persone che convincerle che sono state ingannate”.
Oggi siamo di fronte ad una sorta di nuovo paradigma economico. Possiamo riassumere gli ultimi quarant’anni di politiche economiche occidentali come espressione della visione neoliberista: una teoria che ha come obiettivo la massimizzazione del benessere complessivo rispettando due condizioni di base, cioè la libera azione del mercato e il minimo intervento possibile da parte dello stato. Serve una matura coesistenza tra stato, mercato e corpi intermedi per generale il vero sviluppo, quello che sta alla base della visione dei democratici cristiani.
Scrive Ettore Bonalberti: alcuni giorni fa, un iscritto DC mi ha inviato un articolo come indicato in oggetto, evidenziando l’opportunità di un’indicazione da parte della DC e della Federazione Popolare DC in materia di politica economico finanziaria. A suo tempo avevo inviato a tutti gli amici della DC e della Federazione Popolare DC una bozza di programma, alla vigilia del seminario Camaldoli 2021. Riassumo le principali indicazioni nella nota che vi allego. L’apertura di un proficuo dibattito su questi temi sarebbe oltremodo utile e opportuno.
A Roma, al convegno della Federazione Popolare DC di Sabato 19 Giugno, si è avviato il confronto sui temi economico sociali, che continuerà nei prossimi incontri territoriali (Nord-Centro e Sud) con i mondi vitali, espressione degli interessi e dei valori dei ceti medi produttivi e delle classi popolari. Alla vigilia del convegno avevo inviato agli amici del Consiglio nazionale della DC e ai soci della Federazione Popolare DC, un mio ampio contributo programmatico, per la verità, sin qui senza alcun riscontro.
Si è costituito il “Consorzio per l'Italia” associazione di categoria che rappresenta le aziende che operano nel comparto degli ascensori con l'obiettivo di evidenziare il settore e migliorare ed ampliare i servizi erogati all'utente finale. Molte eccellenze italiane che operano nel settore hanno aderito a questo progetto. In tal modo si è voluto dare voce non solo alle oltre 1500 imprese che lavorano nel settore, ma garantire la sicurezza di quei 43.000.000 di italiani che giornalmente utilizzano questo mezzo di trasporto.
A continuazione della conversazione tra Giorgio Pizzo e Grok, l’intelligenza artificiale di Elon Musk del 5 aprile 2025, il tema iniziale verte sulla proposta europea di investire 800 miliardi in armamenti. Questa cifra, emersa di recente nei dibattiti dell’UE, riflette una volontà di rafforzare la “sovranità strategica” europea, soprattutto dopo che Trump ha ribadito il disimpegno americano dalla NATO e l’intenzione di ridurre il ruolo di “poliziotto globale”. L’idea di fondo è che l’Europa debba essere in grado di difendersi da sola, non solo dalla Russia, ma anche da altre potenziali minacce (Cina, instabilità in Medio Oriente, ecc.).
La politica dei dazi annunciata dagli Stati Uniti, con un dazio base del 10% su tutte le importazioni e tariffe più alte per paesi specifici (come il 20% per l’UE e il 34% per la Cina), può essere interpretata come una sorta di dichiarazione di guerra commerciale globale. L’approccio di Trump, che lui stesso ha definito “Liberation Day” per l’industria americana, sembra voler ridisegnare le regole del commercio internazionale, privilegiando gli interessi statunitensi a scapito di una cooperazione multilaterale.
Con la svolta antiatlantica di Trump e la crisi inevitabile della NATO, la nuova Yalta bipolare USA-Russia consegna all’Europa il ruolo di estrema difenditrice delle democrazie liberali. Se, da un lato, con l’iniziativa di Sturmer e Macron prende avvio il vecchio progetto degasperiano della CED, con inevitabili ripercussioni sulle politiche tradizionali del welfare state dell’Europa, oltre a quanto indicato da Draghi sulle scelte di politica economica e finanziaria dell’Unione europea, non sembra più rinviabile una profonda revisione dei meccanismi di governance della stessa UE.
Un secolo di lotte sanguinose, di sopraffazioni e violenze in quella che chiamiamo Terrasanta ed è, invece, una terra maledetta. Quindici mesi di guerra atroce, il territorio di Gaza pieno di macerie, 47.000 palestinesi e almeno un migliaio di Israeliani morti. Ora c’è l’armistizio. Attenzione, però breve, quaranta giorni. Poi si vedrà. La gente esulta nelle piazze. Che strano, Israeliani e Palestinesi hanno le stesse reazioni: piangono i morti, sono felici per la pace. Nelle piazze ballano, a Tel Aviv come a Gaza. Forse sono uguali, ma non se ne sono mai accorti. Che peccato! Comincia la tregua. Non è la prima e non sarà neppure l’ultima. Cessano di sparare le armi. Per quanto tempo? Nessuno se lo chiede. Pensare che sia finita è un’illusione. In quel poco di cristiano che è rimasto in Palestina, suonano le campane. Oggi è festa, perché tacciono le armi, ma suonano a morte. La guerra è stupida perché inutile ed è un oltraggio all’umanità.