
IL POPOLO
Fondato nel 1923 da Giuseppe Donati

Giampietro Comolli interviene nel dibattito e nella discussione aperta da Ettore Bonalberti e intende esprimere un sostegno allo sforzo da lui compiuto in quanto impegnato in diverse attività e attento ai discorsi e agli obiettivi di chi rappresenta o può rappresentare il futuro di questo paese. In primis Comolli ritiene che nessuna nostalgia e risorgenza della democrazia cristiana (intesa come la ex DC) possa oggi catalizzare e proporre una adeguata riflessione politica in una società nazionale (anche europea) che ha vissuto 30 anni di forti rivoluzioni mentali, formative che hanno nelle 2 generazioni successive alla nostra influito non poco.
Ho tentato nelle settimane scorse di redigere un contributo per il programma, inviato agli amici del Consiglio nazionale della DC guidata da Renato Grassi e della Federazione Popolare DC, presieduta da Giuseppe Gargani, evidenziando che, alla base di ogni progetto di riforma economico sociale, è essenziale procedere al rovesciamento della logica che, nell’età della globalizzazione, ha posto il primato della finanza sull’economia reale e sulla stessa politica; quest’ultima ridotta a un ruolo ancillare, con molti dei suoi esponenti assoldati dai gestori delle multinazionali della finanza padrone del mondo. Riassumo quelle indicazioni:
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una riflessione in merito all'articolo apparso nei giorni scorsi su Palermo Today, in cui Giuseppe Alessi replica a un attacco ingiustificato di Leoluca Orlando, non fondato su argomenti ma solo su pregiudizi. Non è questo che vogliono gli elettori, e tra essi i tanti che da tempo, anche nella Palermo del sindaco Orlando, non vanno a votare, delusi da una deriva personalista ... L'invito è ad abbassare i toni e far salvo lo stile che ci è proprio, dentro il quale non c’è spazio per dietrologie, riapertura di vecchie vicende (lasciamole se del caso alla magistratura) e rivalse personali.
C’è una gran voglia di un centro nuovo e diverso da quello sin qui espresso dopo la fine della prima repubblica (1948-1993) e sino ai nostri giorni. Ho raccolto nella mia cartella elettronica oltre settanta interventi di esponenti di diversi partiti, associazioni e movimenti politici che fanno riferimento, sia all’area cattolico democratica e cristiano sociale, che a quella liberal democratica e riformista socialista, tutti inneggianti all’avvio di un nuovo centro. Solo dopo aver condiviso una proposta di programma, sarà l’assemblea costituente a decidere le possibili e più opportune alleanze che dovranno, in ogni caso, garantire la difesa e piena attuazione della Costituzione.
Quello della legge elettorale è un tema che si propone costantemente alla vigilia di elezioni politiche, quasi che la crisi di sistema vissuto dall’Italia si possa risolvere col mutamento delle regole elettorali. Certo, dal mattarellum al porcellum e sino al rosatellum, sono stati numerosi i tentativi di trovare soluzioni, in ogni caso sempre corrispondenti agli interessi delle maggioranze di governo e parlamentari che hanno deciso di adottarle.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo circa “Alcune idee di programma” esposte. C’è una ragione se la DC è ben lontana da quel tempo in cui i padri fondatori seppero promuovere il progetto dei democratici cristiani per l’Italia del dopoguerra. Ieri e ben ricordo, c’era un confronto duro e serio con il partito comunista, proteso com’era alla conquista del potere, ad ogni costo e c’era un popolo che voleva risorgere, forte nei suoi valori cristiani. Amore e sudore rifecero l’Italia.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera inviata dal Vice-segretario Nazionale Ettore Bonalberti ai Consiglieri Nazionali DC eletti al XX Congresso nazionale del partito dell'ottobre 2018, tuttora in carica. L’intento è quello di avviare il progetto per la ricomposizione politica dell'area cattolico democratica e cristiano sociale convocando magari presso l’Istituto Sturzo di Roma un seminario per decidere i modi e le regole di convocazione di un’assemblea costituente per l’avvio del progetto
Se la Democrazia Cristiana intenderà concorrere al progetto di ricomposizione politica dell’area cattolico democratica e cristiano sociale, occorre condividere alcune idee di programma. Un progetto che potrebbe essere sviluppato con metodo top down (dall’alto in basso) oppure bottom up (dal basso in alto). Quanto al primo, sembrano mancare, almeno sinora, indicazioni operative da parte delle diverse realtà che appartengono alla codesta area, così come, nonostante alcuni tentativi compiuti, la DC è ben lontana da quel tempo in cui i padri fondatori seppero promuovere il progetto dei democratici cristiani per l’Italia del dopoguerra. Gli anni delle “Idee ricostruttive” di Alcide De Gasperi e del Codice di Camaldoli. E' auasoicabile che sia avviato un proficuo dibattito, dal quale si possa giungere a un accordo sul programma, indispensabile pre-condizione per gli sviluppi politico organizzativi successivi.
Il 29 aprile 2022 la Democrazia Cristiana di Roma, d'intesa con il Popolo della Famiglia e con Costruire Insieme, rappresentati dal Commissario DC Luigi Rapisarda, dall’ On. Mario Adinolfi e dal Sen. Ivo Tarolli e dai loro Collaboratori davanti alla guerra in Europa, in un Comunicato Stampa, hanno fatto propria - tra l'altro - la proposta del Presidente Mattarella alla UE di indire una Conferenza di Pace con Atti come ad Helsinki nel 1975 che avvii la de-escalation nucleare e nuovi trattati di Pace e Disarmo progressivo e bilanciato delle Potenze mondiali, a cominciare da quelle presenti sul nostro Continente, secondo i Trattati internazionali vigenti.
Parafrasando il celebre saggio di Lenin, con cui il leader sovietico delineò l’organizzazione e la strategia rivoluzionaria del suo partito, credo sia giunto il tempo di tentare di delineare come potremmo e/o dovremmo procedere chi, come molti di noi, si sentono di appartenere a quel vasto e articolato fiume carsico dell’area politica cattolico democratica e cristiano sociale. Sono oltre vent’anni che ci proviamo …