L’agognato federatore del centro nuovo della politica italiana, Mario Draghi, è renitente all’appello e dall’intervista della sua signora a “ il Foglio”, sembra dire NO anche alla chiamata in Europa, preferendosi ritirare nel privato.

Sperare nella capacità di manovra di Matteo Renzi, in rotta col dioscuro liberal-radicale Calenda, si rischia di subire le ondivaghe giravolte del pur abile toscano, già leader del PD, ora sostenitore del candidato della destra in Basilicata e da molti considerato assai inaffidabile.

Alla vigilia delle elezioni europee solo da Iniziativa Popolare (Tassone, Gemelli, Orioli, Ruga)  e dalla DC guidata da Cuffaro, è emersa una netta scelta a sostegno del PPE. Iniziativa Popolare da tempo ha evidenziato come il tema della ricomposizione politica dell’area cattolica, nelle sue tre principali espressioni: democratica, liberale e cristiano sociale, lungi dall’essere favorita dalle elezioni europee, nelle quali pur vige la legge elettorale proporzionale, si dovrà sviluppare con l’obiettivo di giungere a una lista unitaria possibile alle prossime elezioni politiche nazionali.

Per le europee, dunque, il tema è come orientarsi, tenendo presenti le condizioni del confronto scontro tra culture dichiaratamente europeiste e culture nazionalistico sovraniste che saranno le protagoniste del duro scontro nel voto di giugno.

Considerati i programmi dei diversi partiti presenti in Europa e la delicatissima situazione geopolitica europea e mondiale, per noi “DC non pentiti” e Popolari che si rifanno al pensiero sturziano e moroteo, non c’è dubbio che, pur con tutti i limiti e le insufficienze, il partito più vicino ai nostri interessi e ai nostri valori sia il PPE.

Ecco perché abbiamo chiesto a Forza Italia, ossia il partito più importante italiano presente nel PPE, di farsi promotore di un’ampia alleanza con quanti del mondo cattolico si riconoscono sulle posizioni del PPE. E’ ormai acquisito come in questa area sociale, culturale e politica, sia ben netta la frattura tra chi, come gli ex popolari del PD, voteranno per candidati che se eletti saranno acquisiti nel gruppo parlamentare del PSE e chi, come gli amici di Tempi Nuovi , siano orientati a sostenere a livello europeo, il PDE e Renew, il partito del presidente Macron.

Va preso atto di questa netta distinzione di voto alle elezioni europee e, da parte nostra è necessario impegnarci a promuovere la più ampia unità tra gli elettori di area cattolica a sostegno del PPE e di favorire una lista con gli amici di Forza Italia, nella quale sia riconoscibile la nostra presenza, da soci eredi dei fondatori del PPE e dei suoi mentori storici: De Gasperi, Adenauer, Monnet e Schuman.

Le spericolate manifestazioni di dissenso di Salvini in politica estera stanno aprendo spazi ampi al centro a favore di Forza Italia. Una lista orientata a sostenere in Europa il PPE con l’esplicito apporto degli amici DC e popolari potrebbe rappresentare l’avvio di una formazione di centro politico nuovo che, dopo il voto europeo, si potrà sviluppare in maniera positiva per il nostro Paese.

Un centro democratico, popolare, liberale e riformista, alternativo alla destra nazionalista e sovranista e distinto e distante dalla sinistra sempre più radicale, potrebbe rappresentare il fatto politico veramente innovativo per il sistema Italia. All’On Taiani il compito di farsi protagonista di questo progetto.

Ettore Bonalberti