di Ruggero Morghen



È un libro singolare che ha due numi tutelari: Tonino Guerra e Federico Fellini”. Così lo presenta a Rimini Piero Meldini nella sala della cineteca presso la storica biblioteca “Gambalunga”, per l’iniziativa “Libri da queste parti” che così si conclude. “Una tipologia di narrazione arcaica, una forma direttamente derivata dal racconto orale. Una lunga ipnotica affabulazione, con personaggi di fantasia e personaggi reali, ma questi ultimi trasfigurati”.

Un libro – prosegue Meldini, scrittore, saggista e storico della cultura – da leggere con una lettura ingenua: come si leggono le favole o i racconti di Italo Calvino. Un libro, infine... romagnolo. C’è infatti molta Romagna ne “Le stanze dei giardini segreti” di Nevio Casadio (Vallecchi, Firenze 2024), ma non quella dei luoghi comuni. Piuttosto una Romagna stravolta o, per meglio dire, trasfigurata.

“Cosa avete voi Romagnoli – si chiede e chiede a questo proposito Maurizio Boschiero - di così magico e seducente che mi fate felice di essere qui? Io che non lascerei il mio paese nemmeno costretto? Saranno il cibo – prova a rispondersi -, le belle persone, gli angoli antichi, la poesia del Pascoli e di Tonino Guerra, il rapimento di Fellini, la musica, il cibo. Che ne so. Io che non amo il mare, troppo distante e troppo luminoso, che non sopporto la sabbia. Ma che avete che io ci verrei ad abitare...se mi volete?”.

Il romanzo di Casadio – è stato anche detto  - è in effetti un omaggio alla cultura romagnola e ai suoi riferimenti più o meno esplici, da Campana a Zolla, da Pasolini a Carlo Bo passando per i poeti vernacolari. È poi un libro sul viaggio interiore, su quello che ognuno più o meno consapevolmente compie tra le pieghe della propria esistenza. Un libro nato nella pandemia – confessa dal canto suo l’autore, il giornalista reporter e regista Nevio Casadio, che rivendica per sé e per la propria scrittura un modo di raccontare musicale. Il suo curriculum in Rai, frattanto, evidenzia collaborazioni con Sergio Zavoli, Enzo Biagi e Giovanni Minoli tra gli altri.