IL POPOLO

Politica

Avremo tra poche settimane l’opportunità di accertare se sarà possibile un’intesa tra tutte le diverse realtà culturali, sociali e politico organizzative dell’area cattolicae e raccogliere le 50000 (cinquantamila) firme che il movimento di Iniziativa popolare attiverà a sostegno di due Leggi di Iniziativa Popolare (LIP): la prima per il ritorno alla proporzionale con preferenza e la seconda per il cancellierato, alternativo all’ircocervo meloniano del presidenzialismo? Sarà questa la premessa indispensabile per avviare un percorso per la nostra ricomposizione politica.
Nei giorni scorsi la presidente Meloni ha giustamente festeggiato il superamento del traguardo dei mille giorni di durata del suo governo, che si colloca tra i più longevi della storia repubblicana. La stessa On Meloni ha più volte sottolineato l’esigenza di confrontare i risultati del suo governo rispetto alle aspettative e alle promesse indicate nella campagna elettorale nel 2022. Nei giorni scorsi avevo sintetizzato così questi risultati
La nota sui “cattodestri” di Ettore Bonalberti a stimolato la reazione di alcuni amici che sostengono il governo Meloni. Particolarmente interessante quella di Gianfranco Rotondi, il quale ha replicato così: Carissimo Ettore, ho già letto il tuo pezzo, e non mi riconosco nei ‘cattodestri’ , avendo frequentato Sullo, Gerardo Bianco, Donat Cattin, e dunque avendo respirato sinistra sociale cattolica a piene mani. Non potrei essere sospettato di simpatie per i nostalgici del fascismo, né per il MSI, della cui storia mi affascinavano solo alcune tesi di Pino Rauti, che ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare assieme a Gerardo Bianco, che ne apprezzava lo spessore di latinista insigne.
Nella lunga storia politica dei cattolici italiani, dai popolari alla DC, accanto alle tre grandi tradizioni culturali in cui si identifica l’esperienza popolare: democratici, liberali e cristiano sociale, sin dall’Opera dei Congressi era presente la distinzione tra moderati conservatori e progressisti. Tale divaricazione assunse una profonda divisione all’interno del Partito Popolare di don Luigi Sturzo, tra quanto il sacerdote di Caltagirone indicava come strategia del partito nettamente alternativa a ogni collaborazione col fascismo, mentre Stefano Cavazzoni rispose positivamente all’invito di Mussolini di entrare nel suo governo da costituire alla fine del governo Facta, dopo la marcia su Roma.
In numerosi interventi, svolti anche su questo giornale, l’amico Ettore Bonalberti ha ricordato il decisivo ruolo svolto dal sacerdote genovese Gianni Baget Bozzo nel portare Forza Italia ad aderire al PPE, diventando quindi il principale partito “moderato” italiano presente nel Partito Popolare europeo. Presupposto di quell’adesione fu il forte interesse (quasi un innamoramento) manifestato da Silvio Berlusconi nei confronti di don Luigi Sturzo. La vicenda è ben descritta dall’impareggiabile Sandro Magister, che si chiedeva dove fossero finiti Erasmo da Rotterdam, Tommaso Moro e Machiavelli, insomma gli amori rinascimentali di Berlusconi....
Si avverte un clima politico strano. Una situazione sulfurea che sbiadisce i contorni. Tutto è incerto, un dominio di capi imprevedibili che agiscono su impulsi spinti da interessi antichi, che hanno segnato gran parte della storia dell’800 e del 900. Una corsa a garantirsi sfere d’influenza con obiettivi economici. Svaniti i sogni della globalizzazione si fanno strada i nazionalismi,le autocrazie, le vocazioni pseudo imperiali.
Ettore Bonalberti sta scrivendo il suo ultimo libro: DEMOCRAZIA CRISTIANA - Note politiche sul triennio 2023-2025- LA DIASPORA, un saggio che riprende i testi scritti durante il triennio, aventi come filo conduttore il progetto della ricomposizione politica dell’area cattolica nelle sue tre espressioni essenziali: democratica, liberale e cristiano sociale. Mi auguro che anche questo libro favorisca il progetto al quale, componenti come Iniziativa Popolare, Tempi Nuovi, Piattaforma Popolare, Amici di Marini, Laburisti di Bonanni, Democrazia Cristiana guidata da Cuffaro, potrebbero positivamente aderire.
Il 16 luglio del 1966 Mario Tassone veniva eletto delegato provinciale del Movimento Giovanile della DC dí Catanzaro. In quel giorno si consolidava la sua esperienza nella DC che ha riempito la sua vita, ma non solo: un crogiolo di energie insieme per costruire. Il Movimento Giovanile democristiano fu palestra di vita. Discutere, confrontarsi, costruire, coinvolgere erano tratti distintivi dei giovani DC. La loro forza era lo stare insieme, interloquire, pensare, perlustrare sentieri nuovi.
Da molto tempo si parla di nuova legge elettorale e di ricostituzione di un centro politico che possa raccogliere le istanze che da larga parte della società vengono avanzate e che non sono, oggi, adeguatamente rappresentate. Tuttavia, parlare di “centro” significa dargli, innanzitutto, un costrutto ideologico chiaro, identitario, in guisa da consentire una sua demarcazione di valori che si differenzi da “centro destra” e “centro sinistra”, o, meglio, dai loro ormai sfuocati contorni che l’attuale legge elettorale impone per creare due raggruppamenti, spesso poco omogenei in ambiti molto importanti (pensiamo alla politica estera, alla bioetica, allo stato sociale).
Dopo l’articolo sul progetto di Iniziative Popolari per il ritorno della legge elettorale proporzionale sono giunte all'A. dell'articolo alcune reazioni positive e molto interessanti sulle quali varrebbe la pena aprire un serio dibattito politico culturale. Intanto, però, attendiamo l’esito del deposito della richiesta di Legge di Iniziativa Popolare per il ritorno alla legge proporzionale (LIP) che, unitamente a quella del cancellierato, il movimento di Iniziative Popolare effettuerà in Cassazione il prossimo 24 Giugno; dopo l’OK della Suprema Corte, servirà raccogliere 50.000 firme, con possibilità di firmare per via telematica, un obiettivo possibile, se si riuscirà a mobilitare la vasta rete delle realtà sociali, culturali e politiche di area democratica interessate/bili a questo obiettivo.