IL POPOLO

Politica

Dopo l’articolo sul progetto di Iniziative Popolari per il ritorno della legge elettorale proporzionale sono giunte all'A. dell'articolo alcune reazioni positive e molto interessanti sulle quali varrebbe la pena aprire un serio dibattito politico culturale. Intanto, però, attendiamo l’esito del deposito della richiesta di Legge di Iniziativa Popolare per il ritorno alla legge proporzionale (LIP) che, unitamente a quella del cancellierato, il movimento di Iniziative Popolare effettuerà in Cassazione il prossimo 24 Giugno; dopo l’OK della Suprema Corte, servirà raccogliere 50.000 firme, con possibilità di firmare per via telematica, un obiettivo possibile, se si riuscirà a mobilitare la vasta rete delle realtà sociali, culturali e politiche di area democratica interessate/bili a questo obiettivo.
Il progetto di un ritorno alla legge elettorale di tipo proporzionale come descritto nella nota dell’ aprile scorso (https://www.ilpopolo.cloud/editoriali/1755-perche-una-legge-elettorale-proporzionale.html ) si sta concretizzando. Gli amici di Iniziativa Popolare il prossimo 24 Giugno depositeranno la proposta di Legge di Iniziativa Popolare (LIP) per il superamento dell’attuale sistema maggioritario e il ritorno alla proporzionale. Sarà anche depositata la proposta di Legge di Iniziativa Popolare per il cancellierato. Si allega, nel merito, il comunicato stampa di Iniziativa Popolare.
Ho letto con interesse la nota degli amici di Tempi Nuovi, D’Ubaldo e Fioroni, di presa di distanza dalla leadership attuale del PD, riconfermata versione della sinistra, a suo tempo definita dal prof Del Noce, “partito radicale di massa”, come l’espressione di una volontà di concorrere a quel progetto di ricomposizione di un centro nuovo della politica italiana. Il centro, di cui da tempo scrivo, come “ampio e plurale, alternativo alla destra nazionalista e sovranista e distinto e distante dalla sinistra alla ricerca di una sua identità”.
Con un editoriale dell’8 Gennaio scorso su Il Popolo avevo scritto alcune note di bilancio dell’azione di governo Meloni. A distanza di poco più di quattro mesi constatiamo il permanere di due politiche estere alternative, tra quella espressa dalla presidente Meloni e quella del suo vice presidente del consiglio Salvini, che rende ambigua la posizione dell’Italia sul fronte europeo, nel quale si afferma il ruolo egemonico franco-tedesco e un significativo riavvicinamento all’UE della Gran Bretagna.
Vorrei dire all’amico Scarpino, il PD attuale non è il PCI di Berlinguer, così come la frastagliata realtà dell’area ex DC e popolare risultante dalla diaspora suicida (1993-2025) non è quella del partito unito attorno alla leadership di Aldo Moro. Ecco perché continuo a ritenere che la soluzione più opportuna sia quella di tentare la ricomposizione al centro, restando alternativi alla destra nazionalista e sovranista, ma distinti e distanti dalla sinistra senza identità.
La nota cantante Donatella Rettore, che è di Castelfranco Veneto, ha detto dalla Berlinguer a “È sempre CartaBianca” che Tina Anselmi, sua compaesana, sarebbe stata un ottimo presidente della Repubblica o anche del Consiglio. Invece l’hanno relegata in ruoli impossibili (come la commissione parlamentare sulla P2), tanto che il suo può ben essere considerato – ha detto - “il primo effluvio di femminicidio”. Meno incline al paradosso è Valentina Magrin, la nipote di Tina Anselmi che cura sui social una pagina in sua memoria. Valeria ha trovato un vecchio appunto, privo di data, scritto a mano dalla zia. “Poche parole - osserva-, semplici ma molto attuali”. “Non dobbiamo essere intaccati – così scriveva Tina - da questa mistura del potere senza cultura valoriale ed etica”.
Prima che sia troppo tardi, i Popolari si sveglino, la politica Trumpiana che a molti sorprende altro non è che la manifestazione della destra estrema, la quale, dell’autarchia, ne fa la propria bandiera, sul punto come italiani dovremmo saperne qualcosa, ricordando il lontano, ma non troppo“ventennio”. Non a caso, la politica di estrema destra Americana, in Europa, sostiene le forze estreme di destra, come per esempio in Germania Afde, con l’intento di dividerci ed impoverirci; nel più classico “divide et impera” perché una Europa divisa non fa paura, una Europa unita si.
L’iniziativa di Tempi Nuovi costituisce una tappa importante nel progetto di ricomposizione politica di quanti sono interessati alla difesa e attuazione integrale della Costituzione repubblicana, in un tempo in cui lo stato di diritto a livello internazionale è sottoposto al violento attacco di autoritarismi e autocrazie di diverso conio. Buon lavoro, dunque, e avanti sempre da Liberi e Forti, impegnati, come ci ha insegnato don Lugi Sturzo a servire la politica, che per San Paolo VI era e rimane “ la più alta forma di carità” per noi cristiani.
Antonio Bisaglia a noi giovani della DC polesana insegnò che la politica è lo strumento con cui, in una determinata epoca, si tenta di realizzare il miglior equilibrio tra interessi e valori. Altro insegnamento del mio catecumenato DC fu quello di rispondere, ogni qualvolta si esaminano fatti e documenti politici, alla domanda: a vantaggio di chi? Per che cosa? Sulla base di questi due criteri vorrei tentare di analizzare ciò che sta accadendo tra i diversi partiti, movimenti e gruppi dell’area politica di ispirazione cattolico democratica, liberale e cristiano sociale italiana.
Il voto in Europa dei giorni scorsi che vede la frammentazione della maggioranza e dell’opposizione, mette in chiaro il disagio costante che la politica interna Nazionale vive dopo la fine del sistema proporzionale e quindi della vera politica che si confronta, dialoga, scontra ma anche incontra per un vero e reale progetto di governo.