IL POPOLO

Economia

Gli amici veneziani di WorldLab, con la loro proposta di ACAM (Accademia Conviviale di Arti e Mestieri), hanno favorito l’avvio di un dialogo costruttivo sulla condizione attuale in cui versa la società occidentale dominata dal turbo capitalismo finanziario, che ha prodotto una delle più drammatiche ingiustizie economico sociali della storia umana. Un manipolo di edge funds (fondi speculativi), con sede operativa nella city of London e fiscale nello stato USA del Delaware, a tassazione fiscale zero, subordinano gli operatori dell’economia reale e della stessa politica, mentre, in quella che fu il modello della società liberale, come gli USA, una casta di tecnocrati e miliardari sono direttamente coinvolti nel governo dello stato più potente al mondo, guidato da un presidente ondivago alla loro mercè.
Un manipolo di miliardari e di tecnocrati dominano il mondo occidentale. Da tempo è stato superato il principio del NOMA (Non overlapping magisteria) e l’economia finanziaria domina quella reale e la stessa politica; la crisi della globalizzazione fa emergere ovunque movimenti e partiti nazionalisti e sovranisti e la democrazia liberale. che abbiamo conosciuto in Europa e negli USA, è in grave pericolo. L’avvento dell’intelligenza artificiale, col dominio di pochi sui mezzi che la gestiscono a livello dei media, è destinato a sconvolgere le modalità di formazione e gestione della cultura e della raccolta e controllo del consenso.
Per un’autentica ed efficace politica riformatrice tale da contrastare e battere lo strapotere della finanza che ha sin qui reso subalterne ai propri obiettivi sia l’economia reale che la stessa politica, sia indispensabile compiere le seguenti scelte di politica economica-finanziaria.
Ettore Bonalberti scrive: Ho ricevuto nei giorni scorsi dal dr. Roberto Torelli, del movimento articolo 53, un’interessante nota sull’inflazione e le disuguaglianze sociali aggravate dall’iniqua e differenziata tassazione tra settori deboli e forti della società italiana. Articolo 53 è un movimento politico culturale che persegue l’obiettivo di attuare integralmente ciò che stabilisce l’art. 53 della Costituzione
Il tema dell’iniquità fiscale ha rappresentato uno dei motivi del mio interesse giovanile per la politica. A 16 anni volli approfondire la questione del come pagano le tasse gli italiani. Trovavo anacronistico che in quegli anni si continuasse un sistema di prelievo fiscale non molto diverso da quello in uso nel Regno dei Borboni. Al posto degli antichi gabellieri del Re si erano sostituiti i datori di lavoro, le ricevitorie dei monopoli di stato e, soprattutto, progressivamente sempre più incidenti, i gestori delle pompe di benzina. Erano e lo sono tuttora i nuovi gabellieri permanenti dello Stato sovrano.
Il cambiamento d’epoca che con sempre maggior forza si annuncia, non potrà prescindere da una profonda metamorfosi del sistema economico attualmente dominante. Potrebbe, anzi, proprio cominciare da una rapida e radicale trasformazione della sua architettura, intesa come Chi (Modalità economica) gestisce Cosa (bene o servizio) e in che Misura. Le considerazioni sotto riportate, e soprattutto i suggerimenti conseguenti, sono indirizzati a chi intende entrare nell’agone politico con l’intento di orientare l’incipiente cambiamento epocale in un senso favorevole all’Uomo e alla Natura.
Per Federico Carli, presidente dell'Associazione Guido Carli, "la soluzione al tema del debito sta nel ritorno alla crescita". Trecentosettemila miliardi di debiti contratti dall’economia mondiale. Governi, banche, famiglie e imprese. Nessuno escluso. Tutti hanno contribuito ad aumentare il passivo di 100 mila miliari rispetto ai livelli di dieci anni fa. Il dato è stato svelato nel rapporto trimestrale Global Debt Monitor dall’International Institute of Finance (Iif), anticipato dal Sole24Ore.
All’indomani della seconda guerra mondiale e con l’affermazione politica dei blocchi, da una parte il mondo comunista con le sue articolazioni (URSS [Stalin, Krusciov e successivi] - Maoismo – Titoismo – Hoxhaismo – Castrismo – Guevarismo – e le varianti asiatiche della Corea del Nord, Laos, Vietnam e quelle africane) e dall’altra il blocco occidentale, con l’inclusione del Giappone e con l’attenzione verso l’India come “la più grande democrazia del mondo” dopo l’indipendenza e, dopo il 1960, e l’inclusione di molti Paesi dell’Africa, il confronto non si misurava soltanto sulla politica o sull’economia o sulla ricerca scientifica o sulla potenza militare, ma anche sulla cultura della democrazia o sulle due culture della democrazia, che comunque esercitavano una influenza reciproca in un regime di competizione perenne.
Ho letto con interesse l’articolo di Lucio D’Ubaldo pubblicato l’8 Maggio su “Il Domani d’Italia” relativo al caso Moro (“La verità sul caso Moro scuote la coscienza della nazione”). Credo sia giunto il tempo di considerare le questioni economiche che concorsero in maniera, io credo, decisiva a quell’azione eversiva di “attacco al cuore dello Stato”. Aldo Moro, infatti, stava ledendo con la sua zione politica gli interessi delle grandi famiglie luterane di origine tedesco orientali (Rothshild/ Rockfeller/J.P. Morgan) di cui Kissinger è membro e rappresentante....
Ho avuto tempo fa il piacere di essere ospite a Orlando Florida di uno dei maggiori economisti americani il Ph dr. Fishkind con il quale abbiamo parlato di politica italiana e internazionale, dell’euro, di rapporti USA-Italia e della stessa Inteligence. Una persona colta, pacata di alto livello, grande gentiluomo. Abbiamo avuto una splendida conviviale e sono stato accolto con una cortesia insospettabile.