IL POPOLO

Parterre d’eccezione a Vicenza per presentare l’ultimo libro di Marco Follini su Aldo Moro. Una platea politicamente molto trasversale, quasi da larghe intese, ha ascoltato il racconto dell’autore che con lo statista democristiano ha avuto un rapporto di grande vicinanza. Favorito anche dalla consuetudine che l’allora segretario del movimento giovanile del partito aveva con il leader assassinato dalle Brigate Rosse. “Via Savoia. Il labirinto di Aldo Moro” (La Nave di Teseo), prefazione di Marco Damilano, è l’ultimo tassello di una bibliografia sulla vita e sulla fine di Aldo Moro che con il passare degli anni mette sempre più in chiaro alcune verità, ormai ben delineate, e contestualmente amplia le tante zone d’ombra di una vicenda che ha stravolto la storia del nostro Paese.
Roberto Ruffilli è nato a Forlì il 18 febbraio 1937 e vi è morto il 16 aprile 1988. Docente presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna. Senatore della Repubblica nelle legislature IX e X. Il 16 aprile 1988 le Brigate Rosse Partito comunista combattente (BR-PCC), proprio pochi giorni dopo la nascita del nuovo governo presieduto da De Mita (di cui Ruffilli era amico e consigliere), assassinarono Roberto Ruffilli. Egli era appena rientrato nella sua casa da un convegno in città.
Le discussioni in occasione del trentesimo anniversario di MANI PULITE impazzano su tutti i giornali e sui social. Purtroppo la confusione è enorme oggi come 30anni fa ed è stata creata dai grandi media per confondere le idee alla massa dei cittadini. Si è fatto credere alla gente che il sistema politico sarebbe stato "risanato" per mezzo della punizione dei potenti da parte della Magistratura. L’opinione è del tutto priva di fondamento. La decadenza delle istituzioni della nostra Repubblica è stata da quell’epoca crescente e inarrestabile.
Con le privatizzazioni moltissimi governi sono caduti in balia di queste multinazionali, se pensiamo che Vanguard, il più grande fondo speculatore dei Rothshild/Rockfeller, detiene oggi un patrimonio di 25.000 miliardi di dollari, cioè è 50 volte più ricco dell'Italia, la nazionalizzazione di settori come energia, farmaceutica, Sanità, e banche, è diventata imprescindibile. Le analisi e le indicazioni che mergono da questo servizio dovrebbero tramutarsi in proposte politiche peer le quali riflettere.
Berlusconi è policromo. Ne ha dette e fatte di tutti i colori. Gliene hanno dette e fatte di tutti i colori. Come candidato “patriottico”, notoriamente dotato di grandi valori etici, non fa una grinza. Un mio vecchio amico, insigne avvocato, una volta, mi disse: - “Dite quel che vi pare, ma non mi toccate Berlusconi. Io lo voterò fino alla morte.” Berlusconi non è né perbene né per male. È se stesso, circondato da famuli ossequiosi, come tutti i famuli, un padre padrone, pregiudicato, ma benevolo e ridanciano, ora candidato di una Destra che si compatta su una proposta impossibile. Qualcuno la definisce indecente. Ma, tolto di mezzo Berlusconi, c’è il vuoto: mezze figure opache.
Nel Messaggio per la LV Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio 2022 il Santo Padre Francesco ha indicato tre vie per “dare vita ad un patto sociale, senza il quale ogni progetto di pace si rivela inconsistente”: dialogo fra le generazioni, educazione e lavoro. Papa Francesco ha, altresì, fatto riferimento alla politica “chiamata a svolgere un ruolo attivo, promuovendo un giusto equilibrio tra libertà economica e giustizia sociale. E tutti coloro che operano in questo campo, a partire dai lavoratori e dagli imprenditori cattolici, possono trovare sicuri orientamenti nella dottrina sociale della Chiesa”. Ne è nato un dialogo epistolare fra il sen. Giorgio Pizzol e il giornalista Mauro Suttora, giornalista professionista dal 1983.
E’ giunta in redazione la notizia della morte dell'onorevole Carmelo Pujia, con allegato un ritratto storico, che rende omaggio a un grande che si congeda da noi. Carmelo Pujia, già parlamentare Dc e sottosegretario in vari governi nacue a Polia (Vibo Valentia ma allora in provincia di Catanzaro). E' è stato assessore e consigliere regionale in Calabria, presidente della Provincia di Catanzaro dal 1970 al 1975, deputato della Democrazia Cristiana per tre legislature e sottosegretario al Tesoro nei governi Goria e De Mita e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno nel governo Andreotti VII.
Il prossimo 20 gennaio dovrebbe tenersi la prima seduta del Parlamento in seduta comune dei suoi membri e dei delegati delle regioni per l’elezione del 13° Presidente della Repubblica. A parere di chi scrive, in questa circostanza, merita di essere ricordata la figura di un uomo che ha svolto un ruolo di primo piano fra i fondatori e i costruttori della nostra Repubblica, Giuseppe Saragat (1898 - 1988). Coloro che vorranno dare uno sguardo alla biografia di Giuseppe Saragat non potranno non nutrire ammirazione e riconoscenza per un uomo: che fin dalla più giovane età è stato capace di affrontare con coraggio la lotta contro il fascismo sopportando l’esilio e il carcere mettendo in grave pericolo la sua vita; che, dopo la vittoria sul fascismo fu tra i principali protagonisti della vita politica e istituzionale ...
E' tempo di sollecitare gli studiosi della storia contemporanea a un esame più rigoroso dei documenti, degli atti, degli uomini e dei fatti che hanno caratterizzato la lunga stagione della guida democratico cristiana dell’Italia (1948-1993). In ogni città sono certamente presenti documenti e testimonianze che potranno approfondire la storia del partito dei cristiano democratici. Da ogni città, provincia e Regione si facciano avanti gli amici democratici cristiani “non pentiti”, per offrire il proprio contributo a squarciare il velo di omertà e di falsificazione sulla storia del nostro partito.
È nato il COMITATO 10 DICEMBRE con l’obiettivo di ricordare gli uomini della DC che hanno fatto la storia della Repubblica italiana. Al comitato possono aderire tutti gli amici interessati/bili al progetto. Un modo per avvicinare i giovani alla conoscenza di coloro che hanno contribuito alla nascita, alla difesa e al consolidamento della democrazia italiana.La partecipazione è libera, volontaria e gratuita, serve solamente la volontà di concorrere alla promozione dell’obiettivo che il comitato si propone.