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Cultura
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I rischi di un’evoluzione incontrollata dei sistemi di intelligenza artificiale, sono tanti e gravi. Quel che è certo è che l’intelligenza artificiale avrà un impatto su molte sfere della vita quotidiana e pubblica, ma solleva anche profondi dilemmi etici.quindi deve essere valutata con un senso di urgenza per sfruttare i suoi effetti positivi e ridurre al minimo i rischi che comporta. In nessun’altra specialità abbiamo bisogno di una “bussola etica.
Giorgio Pizzol ha interrogato l'applicazione ChaGPT domandando il parere su un brano. La richiesta era in merito alla paura o meno che può provocare l'infinito mondo della Intelligenza Artificiale (IA). La conversazione tra Pizzol e ChatGPT è avvenuta il 30 giugno 2024. E conclude: Le macchine IA, opportunamente interrogate, forniscono esse stesse i criteri per un loro uso etico e responsabile: vantaggioso per tutti e dannoso per nessuno.
Erano alcuni giorni che all’amico Paolo Giaretta avevo espresso l’idea di approfondire la storia delle personalità democratiche cristiane che nel Veneto hanno reso un servizio speciale alle nostre comunità, quando Cristiano Zironi, mi ha inviato alcune copie della seconda edizione del libro di Francesco Cassandro su: Luigi Gui, il ministro della scuola media gratuita e per tutti (Edizioni ALBA). Ho avuto l’onore e l’opportunità di conoscere Luigi Gui negli incontri che si svolgevano con frequenza nel partito regionale, insieme a Rumor, Bisaglia, Fracanzani, Tina Anselmi, Girardin, De Poli e i tanti amici parlamentari eletti nelle sette province del Veneto, ricavando da tutti loro esempi di vita e di testimonianza democratico cristiana esemplari.
Un pio comitato napoletano ne sollecitava l’intervento contro il “confusionismo attuale creato da certi giornali”. Così don Alessandro Cavallanti, direttore dell’Unità Cattolica, nel 1911 prese carta e penna contro Antonio Fogazzaro, scrittore – citava – di cui “si fanno bandiera certi cattolici dalla coscienza prismatica”, rilevando che tutti i suoi romanzi (in cui spesso c’è “l’uomo che vuol fare il riformatore religioso”) sono pericolosissimi, specie per la gioventù. Non si salva nemmeno Piccolo mondo antico, che pure “è forse il romanzo più discretamente riuscito fra i tanti del Fogazzaro”. Naturalmente non si salva Il Santo, di cui scrisse (mettendone in guardia) il padre gesuita Cerasoli, mentre per il Berico esso è un miscuglio di rosminianesimo, americanismo, scuola larga e murrismo. Del resto, il senatore vicentino era un discepolo entusiasta di Rosmini, “per le sue origini di famiglia – tiene a precisare don Cavallanti – e non certo per profondi studi”.
A distanza di otto anni dall’invito alla conversione ad un’ecologia integrale, rivolto con la Laudato Si’ da Papa Francesco a tutti gli uomini, lo scorso quattro ottobre è stata pubblicata l’esortazione apostolica Laudate deum, che, nel rappresentare lo stato dell’arte e con esso le persistenti e diffuse resistenze ad accogliere quell’invito, si spinge anche a rilevare una positiva applicazione del principio di sussidiarietà al rapporto globale-locale (n. 37); a segnalare i positivi effetti a medio termine della globalizzazione in quanto a dinamiche virtuose di integrazione tra i popoli in conseguenza della diffusione di scambi culturali spontanei e migliore conoscenza reciproca; infine, ad evidenziare l’esigenza di una maggiore democratizzazione nella sfera globale per occuparsi dei diritti di tutti e non solo di quelli dei più forti (n. 43).
Si incontrarono (e fu l’unica volta) in Versilia ad inizio secolo, nella villa del poeta abruzzese. Umberto Saba aveva vent’anni, Gabriele d’Annunzio quaranta. Mezzano dell’incontro fu Gabriellino, figlio primogenito di d’Annunzio che allora abitava, come Saba, a Firenze. Il Vate, ancor giovane allora, aveva un sorriso affascinante. Parlava poco e lasciava, senza sforzo, questa cura agli altri. Ascoltava musica di Wagner suonata alla pianola e lavorava ad un saggio commemorativo del Giacosa: non perché ne fosse convinto davvero, ma per la sua amicizia con lo scrittore da poco defunto, per far cosa grata alla vedova e per i soliti motivi venali.
La Biblioteca Gian Domenico Romagnosi di Salsomaggiore Terme occupa dal 31 ottobre 1998 un’area dello storico edificio del Grand Hôtel des Thermes, progettato nel 1898 su commissione della Società Magnaghi & C. dall’architetto milanese Luigi Broggi (1851-1926) e inaugurato nel 1901. La conduzione dell’hotel venne inizialmente affidata a Cesare Ritz e al barone Pfyffer, due noti imprenditori alberghieri già proprietari di prestigiosi hotel in varie località mondane europee, il che contribuì a richiamare a Salsomaggiore una clientela d’élite di livello internazionale.
Il 12 luglio scorso, nella prestigiosa Sala della Regina della Camera dei Deputati il Ministro Valditara ha illustrato i risultati delle prove Invalsi 2023. Leggendo i dati Invalsi si ricava che: “Metà dei giovani che termina le superiori non è in grado di comprendere quel che legge”. Il dato riporta anche una discriminante territoriale, per cui alcune regioni del Sud e delle isole (Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) presentano delle criticità maggiori rispetto al resto del Paese. In controtendenza, le regioni Abruzzo, Molise, Campania e Puglia, che fanno apprezzare un lieve miglioramento rispetto ai dati precedenti.
Graziano Cosner è trentino, anzi primierotto. Come Renzo Gubert, come i Valline, come il “Paradiso 49” della Lubich. L’incantatore di brente, come ama definirsi sui social, dalla voce suadente è stato comandato ad Abano Terme, dove già aveva presentato il primo album illustrato per anziani (o “grandi adulti”) pubblicato in Italia. Ed ora egli conclude la sesta edizione di LibriAbano – una rassegna non più solo al femminile - nel giardino di Villa Bassi introducendo Manuela Faccon e il suo “Vicolo Sant’Andrea 9”.
Due elementi inducono a ritenere che due sacerdoti trentini abbiano attinto alla dottrina riformatrice sia ecclesiale che civile del beato Antonio Rosmini: don Lorenzo Guetti senior e suo nipote don Lorenzo Guetti, benemerito fondatore della Cooperazione Trentina. Il primo afferma: «Ho conosciuto il chiarissimo Antonio Rosmini in occasione soltanto d’un incontro avuto a Capriana in visita della Lazzeri». Di questa, serva di Dio, è in corso la causa di beatificazione. Don Lorenzo, proseguendo, loda «la sua tranquillissima sottomissione nell’affare delle 5 piaghe della Chiesa». Il secondo non ha conosciuto Rosmini, ma da un suo scritto possiamo ipotizzarne una conoscenza, almeno parziale, o tramite lo zio, oppure anche dopo aver letto qualche parte del capitolo sulla prima piaga.