di Ettore Bonalberti

 

Dopo l’articolo sul progetto di Iniziative Popolari per il ritorno della legge elettorale proporzionale (https://www.ilpopolo.cloud/politica/1788-per-il-ritorno-della-legge-elettorale-di-tipo-proporzionale.html) ho ricevuto alcune reazioni positive, come quella del prof Paolo Maddalena, già Vice presidente della Corte Costituzionale, e di Leonardo Triulzi Ranieri che ha sottolineato quanto segue: “ Oggi in Italia abbiamo una Legge elettorale comunale, una Provinciale, 20 Regionali e nessuna Legge Elettorale Politica degna di questo nome !!!!Soprattutto quelle Regionali e Provinciali sono alla mercé dei Partiti Politici Locali che hanno fin troppo spesso cambiato la propria legge elettorale in funzione di garantire il proprio potere locale. Tutte le attuali Leggi Elettorali sono fondamentalmente "incostituzionali" ma la Magistratura, per non togliere i poteri acquisiti con le votazioni, non vogliono rinviare alla Corte Costituzionale le decisioni che potrebbero rendere illegali tutte le votazioni fin qui effettuate !!!! Forse l'Italia avrebbe bisogno di "cambiare paradigma" politico, sociale, economico ....... ecc.”

In aggiunta Triulzi Ranieri mi ha inviato la bozza di una sua vecchia proposta di Legge Elettorale Costituzionale valida per tutti i livelli Amministrativi, ossia per tutte le future elezioni a qualsiasi livello amministrativo e politico.

Questa esigenza, scrive Triulzi Ranieri, parte dalla considerazione che i passati Governi Nazionali, Regionali e Provinciali hanno liberamente abusato del loro potere legislativo/politico per cambiare le singole Leggi Elettorali a seconda delle esigenze e degli interessi del Partito Dominante in quel momento del Governo Nazionale, Regionale e Provinciale a dispregio fin troppo spesso della Costituzione Italiana. E’ noto a tutti che nonostante le modifiche più volte apportate all’attuale testo della Costituzione negli ultimi 74 anni, tutte le Leggi Elettorali sia quelle per le Politiche che quelle Regionali e Provinciali sono tutte in “odore” di incostituzionalità,  poi acclarata nel 2017 dalla Sentenza della Corte Costituzionale 35/2017,  della Legge Elettorale chiamata “Italicum” che rende altrettanto incostituzionali le 20 Leggi Regionali e le 107 Provinciali.

In verità, continua l’autore, nel testo della nostra Costituzione agli articoli 56 per la Camera dei Deputati, 57 e 58 per il Senato della Repubblica, su base regionale, si stabilisce la regola generale che le elezioni debbano essere “ a suffragio universale e diretto” quindi non mediato dai Partiti/Movimenti.

L’ interpretazione di queste disposizioni obbligherebbe un futuro Governo, come la prima necessità costituzionale, di istituire una Legge Elettorale assolutamente e genuinamente proporzionale senza condizionamenti e limiti alcuni e secondo chi scrive,  anche “automatica” negli effetti dando direttamente al Popolo la possibilità di esprimere le proprie preferenze sui Candidati e non più sui Partiti/Movimenti che li candideranno.

Anche la distribuzione dei seggi dovrebbe essere fatta in ragione dei soli risultati numerici elettorali dei singoli Candidati, che solo successivamente si potranno raggruppare nei Gruppi Parlamentari (apparentati ai Partiti/Movimenti ai quali fanno riferimento ideologico) e/o nei Partiti/Movimenti che li hanno candidati. Similarmente alla Legge Elettorale Comunale se il primo Gruppo Parlamentare e/o Partito/Movimento non raggiungesse la maggioranza del 50% + 1 voto si dovrebbe passare ad un secondo turno “di Ballottaggio” tra i primi due Partiti/Movimenti anche in coalizione con i restanti Partiti/Movimenti in apparentamento.

La Maggioranza espressa nel Ballottaggio sarà quella a determinare la compagine del Governo ed il Primo Ministro (se non eletto direttamente dalla Popolazione) e parimenti del Governatore della Regione e della Provincia.

Infine, a tutti i Partiti/Movimenti che avranno partecipato alle elezioni con il loro Simbolo sulla scheda elettorale e non avranno ottenuto seggi per nessuno dei loro Candidati, sarà garantita la loro presenza in Parlamento con un “Seggio di Rappresentanza delle Minoranze”, senza portafoglio, aggiuntivo al numero dei Candidati ufficialmente eletti, da assegnare al loro Candidato con il maggior numero di preferenze.

Questa tipologia di Legge Elettorale è valida per qualsiasi livello Politico, Regionale, Provinciale e Amministrativo evita, una volta e per tutte, i perniciosi e fuorvianti “Premi di Maggioranza”, i “Capolista”, i “Listini bloccati”, le “Pluri-candidature”,  nonché le “Soglie minime di accesso” inventati dai passati Partiti/Movimenti per sottrarre al Popolo la possibilità di poter votare direttamente i propri Candidati senza vincoli o limiti imposti dalle Segreterie dei Partiti/Movimenti.

Una siffatta Legge Elettorale, conclude Triulzi Ranieri, valida per tutti i livelli di votazione, obbliga anche a regolamentare di conseguenza la registrazione di Partiti/Movimenti, dei loro iscritti, della loro contabilità e del finanziamento pubblico e privato, in maniera anche da evitare la presentazione di “Liste civetta” solo per accedere ai Seggi di Rappresentanza delle Minoranze.”

Credo siano indicazioni molto interessanti sulle quali varrebbe la pena aprire un serio dibattito politico culturale. Intanto, però, attendiamo l’esito del deposito della richiesta di Legge di Iniziativa Popolare per il ritorno alla legge proporzionale ( LIP) che, unitamente a quella del cancellierato, il movimento di Iniziative Popolare effettuerà in Cassazione il prossimo 24 Giugno; dopo l’OK della Suprema Corte, servirà raccogliere 50.000 firme, con possibilità di firmare per via telematica, un obiettivo possibile, se si riuscirà a mobilitare la vasta rete delle realtà sociali, culturali e politiche di area democratica interessate/bili a questo obiettivo.