di Ettore Bonalberti
Gli amici veneziani di WorldLab, con la loro proposta di ACAM (Accademia Conviviale di Arti e Mestieri), hanno favorito l’avvio di un dialogo costruttivo sulla condizione attuale in cui versa la società occidentale dominata dal turbo capitalismo finanziario, che ha prodotto una delle più drammatiche ingiustizie economico sociali della storia umana. Un manipolo di edge funds (fondi speculativi), con sede operativa nella city of London e fiscale nello stato USA del Delaware, a tassazione fiscale zero, subordinano gli operatori dell’economia reale e della stessa politica, mentre, in quella che fu il modello della società liberale, come gli USA, una casta di tecnocrati e miliardari sono direttamente coinvolti nel governo dello stato più potente al mondo, guidato da un presidente ondivago alla loro mercè.
In tale contesto è urgente rimuovere le principali cause che hanno condotto all'insostenibile modello socioeconomico attuale e, dall'altro, di assecondare i positivi automatismi che fanno seguito, sull'intero piano socio-ambientale, all'avvento del nuovo sistema economico. Un progetto che deve trovare, oggi come nel secolo scorso, i cattolici tra i protagonisti in Italia e in Europa. La proposta di ACAM ha suscitato l’interesse del prof Marco Vitale che, in una sua corrispondenza, propone di ripartire dalla Rerum Novarum e di organizzare un grande incontro su questa enciclica; incontro che, con amici popolari del Veneto, vorremmo effettuare nella terra trevigiana del beato Giuseppe Toniolo, che contribuì alla stesura e alla divulgazione dell’enciclica leoniana.
Credo che per noi cattolici democratici, liberali e cristiano sociali, si debba ripartire proprio dai fondamentali del nostro cristianesimo sociale, ossia dalla necessità di inverare nella “società dell’uomo”, gli orientamenti espressi dalla Chiesa cattolica, dalla “Rerum Novarum” alle ultime encicliche di Papa Francesco, “ Laudato SI” e “ Fratelli tutti”, consapevoli, come scrive l’amico prof Gerardi di WorldLab che: “Occorre andare in mare aperto, con lucidità e determinazione, avendo fra le mani la bussola della Dottrina Sociale della Chiesa (nata con Leone XIII e oggi ripresa da Leone XIV) in vista di approdare laddove nessun altro osa promettere: un mondo nuovo (!), inclusivo e sostenibile (scevro dagli errori antropologici che hanno caratterizzato e tuttora caratterizzano le ideologie estreme del Collettivismo e del Neo-liberismo).
Un mondo inedito fondato su una economia nella quale la piena attività permanente coesiste con la libera iniziativa privata, nonostante la loro "incompatibilità" sostenuta dagli economisti, compresi quelli insigniti del Nobel.
Trattasi dell'Economia cristiana nella quale l'eliminazione di ogni forma di inattività involontaria ha luogo, come caldeggiato dalla Rerum Novarum, attraverso un accresciuto ruolo dell'aiuto reciproco (mutual help), ovvero della solidarietà mutualistica, l'altra (e forse più importante) legge della giungla, mentre per gli economisti, specialmente quelli più in voga ...altrimenti non lo sarebbero! l'economia deve fondarsi unicamente sulla competizione, cioè sulla legge del più forte considerata la sola ed unica legge della giungla.
Cosa implicano queste considerazioni sul piano politico?
Semplicemente inserire nel programma, come primo punto qualificante, l'obiettivo della piena attività permanente in una relazione sinergica con il mercato.
Aggiungendo poche righe per spiegare come, in una Economia cristiana, viene prestata attenzione alle fasce deboli del mercato del lavoro (diffusione capillare, a seguito di un prototipo probante, di Atenei Parrocchiali Laici di Arti e Mestieri, la presenza dei quali caratterizzerà la "nuova normalità"). Ripartiamo, dunque, dalla base, dalle nostre parrocchie, come strumenti di formazione e di partecipazione civica ispirati dalla dottrina sociale cristiana, autentica alternativa ai disvalori della globalizzazione e del turbo capitalismo finanziario dominante.