IL POPOLO

Territori

Inguaribile ottimista, Vito Bertè è uno che, se vede un bicchiere riempito a metà, dice senz’altro che è mezzo pieno, non mezzo vuoto. Anche così, forse, si spiega l’analisi che il segretario politico della DC trentina offre a proposito della recente tornata amministrativa, che ha visto il rinnovo di 154 consessi civici nella provincia. A Trento capoluogo la lista con candidato sindaco Geat è riuscita ad ottenere il 5% dei consensi e due seggi. “Sembra realistico pensare – osserva Bertè - che per tale risultato il contributo del Centro Popolare sia stato decisivo, se si considera che Generazione Trento ha ottenuto solo 180 voti più della lista di Demarchi e che la lista Federazione DC nel 2020 aveva ottenuto 346 voti”.
Il compianto Vinicio Vergoni ricordava, nella Rimini di quand’era bambino e ragazzo, “le corse di resistenza attorno all’isolato, che comprendeva il Politeama in via Gambalunga e l’ottico Severi all’angolo con Corso Umberto I e Piazzale Cesare Battisti“. E poi c’era via Clodia, che – informa Oreste Delucca - faceva parte del più antico Borgo Marina, inglobato un po’ alla volta nella mura cittadine. “Era il Borgo più grande della città, abitato da gente di mare, marinai, pescatori e artigiani del porto che in gran numero erano arrivati da Chioggia”.
Ho partecipato a un incontro degli amici DC padovani dell’associazione culturale “ Centro studi storici della DC padovana” per la presentazione del libro di Luigi Marcadella e Lauro Paoletto-edizioni EVE: Qualcuno era democristiano-la fine dell’unità politica dei cattolici tra Prima e Seconda Repubblica, con le interviste di Gerardo Bianco, Rosy Bindi, Pier Ferdinando Casini, Pierluigi Castagnetti, Luigi D’Agrò, Marco Follini, Arnaldo Forlani, Franco Frigo, Paolo Giaretta, Settimo Gottardo, Clemente Mastella, Achille Variati. Trattasi di un’interessante raccolta di testimonianze e opinioni di diversi attori, a diverso titolo protagonisti della vicenda DC a livello nazionale e regionale del Veneto. Nel Veneto, con l’iniziativa assunta dai Popolari per il Veneto e sostenuta dagli amici di Iniziativa Popolare, riteniamo sia opportuno ripartire dai valori del popolarismo, fondati sui principi della dottrina sociale cristiana e sulla difesa della Costituzione repubblicana, partendo dai quali intendiamo concorrere alla costruzione del centro nuovo della politica veneta, alternativo alla destra nazionalista e sovranista e distinto e distante dalla sinistra senza più identità.
Il Centro aiuto alla vita di Riva del Garda, nato nel 1985, ha festeggiato presso il teatro “S. Giuseppe” di Rione Degasperi il 40° anniversario di fondazione con una riflessione a più voci sulla storia e l’attualità di una presenza certamente significativa per la comunità locale, con 820 madri seguite e 395 bambini aiutati a nascere. Nell’occasione Pino Morandini, magistrato e vicepresidente nazionale del Movimento per la vita, ha parlato sul tema “Storia, condivisione e profezia per una società più umana” tracciando il percorso di una militanza disinteressata e controcorrente esercitata “con lo stile della discrezione e del non giudicare”.
Anche nel Veneto la diaspora post-democristiana ha prodotto diversi e frazionati gruppi e gruppetti, in larga parte, almeno sin qui, espressione delle diverse realtà che a Roma si contendevano, come continuano a fare e con diversa legittimazione, l’eredità politico culturale della DC e del popolarismo. La sentenza del tribunale di Roma N.R.G.11704/2024 del 24 febbraio 2025, ha definitivamente sciolto il nodo sull’uso del nome e del simbolo della DC storica, senza che siano intervenute soluzioni all’altezza di quella salomonica sentenza; ecco perché è diffusa la consapevolezza che sia inutile attendere “soluzioni romane”, ma sia necessario ripartire dalla base, cercando di ricomporre proprio in sede locale, le diverse componenti associative, sociali, culturali e politiche ispirate dai valori democratico cristiani e popolari.
Il Centro Popolare ritiene che, fra le proposte avanzate nei vari comuni trentini, siano da preferire quelle che si ispirano alla propria storia, ai propri valori e alla presenza di candidati che in essi si riconoscono. Sulla base delle analisi delle liste e dei programmi nonché in seguito ai molteplici contatti avuti, in particolare per le elezioni a Trento e a Riva del Garda, il Centro Popolare ritiene di segnalare: nel capoluogo la lista di Claudio Geat con preferenze a Martina Margoni ed Albertina Pretto; a Riva del Garda la lista "La Rocca" per Silvia Betta con preferenza a Ruggero Morghen.
Si sono svolti vari incontri nel Veneto tra diverse componenti dell’articolata area politico culturale di ispirazione democratico cristiana e popolare. I democratici cristiani che si ritrovano nel partito guidato da Totò Cuffaro si sono incontrati nei giorni scorsi a Vicenza; i Popolari per il Veneto a Padova, mentre è diffuso l’interesse per una ricomposizione politica da perseguire tenendo conto della prossima scadenza per il rinnovo del consiglio regionale veneto e di molti consigli comunali nelle sette province del Veneto.
“Sta tera la profuma de qualcòs de sacro e grant”. Nel santuario della natura spiccano (ben s’avverte qui la lezione di Giacomo Floriani) i “prai pieni de ricami” ne “l’istà cargada de splendori”. E “la Busa l’era ‘na gran cesa / piena de fiori e canti de Nadal”. Nonostante le aperture religiose, però, l’esito di questa poetica è nichilista, perché “tut finis en de la not / ‘na gran not che mai finis”.
L’ingegner Vito Berté, segretario politico provinciale, rileva un interesse per il Centro Popolare di gran lunga maggiore rispetto a quello per la DC, con cui pure il Centro abbia stretto un patto di stabile collaborazione, sostanzialmente per la sua chiara connotazione territoriale (“Vale – si è detto – per il mondo civico del Trentino”), per la distinzione dai partiti storici ma anche per le remore – tuttora presenti e attive - verso il partito storico della DC.
Presentato a Rovigo, da Etotre Bonalberti, presso il monastero degli Olivetani di San Bortolo, a cura dell’Associazione Culturale Minelliana il volume “Scuola di Democrazia cristiana”. Una grande storia in 73 maestri di democrazia. Il libro ripercorre la vicenda della Dc che ha fatto davvero scuola guidando l’Italia verso la crescita”. In un tempo in cui la politica appare spesso distante, frammentata e in crisi di legittimazione, l’associazione culturale Minelliana ha proposto un’occasione preziosa di riflessione pubblica sul ruolo che la politica ha avuto - e può ancora avere – nella formazione civile, culturale e democratica del Paese. Un confronto tra memoria e attualità, storia e futuro, tra le domande di oggi e le risposte di ieri. Un’occasione aperta a tutti, in particolare ai giovani, agli studenti, agli amministratori locali, per interrogarsi sul senso della politica e sul valore della partecipazione democratica.