IL POPOLO

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A Trento non è stato ancora individuato il candidato del centrodestra, a riprova delle difficoltà nel contrastare la candidatura di Franco Ianeselli, che è il sindaco uscente. In questo contesto l’accoglimento del ricorso per lo spostamento della consultazione all’autunno non potrebbe che essere accolto con favore dalla DC trentina. Nel frattempo l’ingegner Vito Bertè, segretario politico della locale sezione, si è confrontato con Paolo Zanlucchi, esponente dell’UdC chiaramente orientato a confermare un impegno nella coalizione di centrodestra, previo accordo al tavolo di coalizione nel quale chiarire in modo formale anche gli aspetti economici della prossima campagna elettorale.
Durante il pranzo sociale svoltosi, come di consueto, presso l’Hotel Adige di Mattarello, (iniziativa sempre molto apprezzata dagli iscritti), la direzione provinciale della DC ha brevemente relazionato sulla situazione politica nazionale e sugli sviluppi recenti del partito. L’obiettivo principale che ci si è dati nell’occasione è quello di una sorta di Congresso delle regioni del nord, della cui organizzazione si sono fatti carico Carmagnola e un rappresentante di Bergamo. A margine dell’incontro è stato distribuito in anteprima il libro d’interviste, fresco di stampa, dal titolo “Qualcuno era democristiano”. Un incontro di presentazione di questo volume è prevista a Bassano del Grappa con la presenza di Pierluigi Castagnetti, già membro del Parlamento europeo.
La rinnovata sala trentina della Cooperazione, in via Segantini, ha ospitato in questi giorni – per iniziativa di Comunione e liberazione del capoluogo e del centro culturale “Il mosaico” - un incontro di presentazione del libro di don Luigi Giussani “Una rivoluzione di sé”, curato da Davide Prosperi ed edito dalla milanese Rizzoli. Il volume raccoglie, per la prima volta, le trascrizioni delle lezioni tenute da don Giussani ai giovani del Centro Péguy dal 1968 al 1970, nell’arco di tre anni di incontri e riflessioni intorno a un’ intuizione che sarà gravida di conseguenze: che solo nella comunione cristiana possiamo sperimentare la liberazione, cioè l’avvento di un mondo più umano.
“Quella della Strenna – spiega il suo direttore – è una storia semplice ma preziosa che va avanti da 120 anni. Questo strumento storico, cui molte persone sono legate, è il regalo per eccellenza che entra nelle case trentine in periodo natalizio”. I numeri precedenti – o almeno le copertine – sono disponibili in formato digitale, mentre già nel 1995 usciva, per impulso di mons. Armando Costa e a cura di Alessandro Osele, noto e stimato bibliotecario, l’indice delle annate dal 1921. Alla redazione dell’annuario collaborano storici locali, docenti universitari, giornalisti, semplici appassionati di cose locali e persino il vescovo emerito mons. Luigi Bressan. Un centinaio sono i collaboratori e una platea i fedeli lettori.
Sabato 14 dicembre si è spento, nella sua abitazione di Nociglia, Giacinto Urso, storico esponente della DC salentina. Aveva appena compiuto 99 anni il 12 giugno scorso. Fu Deputato della Democrazia cristiana per cinque legislature (dal 1963 al 1983), sottosegretario alla pubblica istruzione per due volte (dal 1974 al 1976 e dal 1978 al 1983), e anche presidente della Provincia di Lecce dal 1985 al 1990. Il Popolo desidera ricordarlo con la lettera che ha inviato ai suoi amici in occasione del suo 99 compleanno. È una lezione di etica, un insegnamento profondo che merita di essere diffuso verso i più giovani.
Mala tempora currunt”. Nell’amarezza dei tempi presenti è dolce rifugiarsi nel passato. Ecco, all’auditorium del Conservatorio di Riva, la presentazione in forma di spettacolo del volume “La dolce Riva nel cuore”, ricorrente amarcord gardesano edito ancora dall’associazione Altogarda Cultura. Sottotitolo: “Dagli anni Trenta al Duemila”. Il riferimento di questo che è ormai una sorta di marchio editoriale è alla Dolce vita felliniana, per la terza volta accostata – si è detto – a una città, Riva, che “in quei decenni magici è stata un caleidoscopio di storie belle e coinvolgenti”. “Riva – si dice convinto l’autore – è ricca di storie, forse come nessun altra città”. Chiaramente, più che lo storico qui parla l’innamorato, il rivano “de zòca”.
Cresce la consapevolezza della necessità di una rinascita del centro nella politica italiana sempre più verso gli estremi. Con grandi speranze e tanta forza di volontà Desenzano ha tenuto a battesimo il rilancio della Democrazia Cristiana. Le delegazioni provenienti da Lombardia, Veneto, Piemonte e Trentino Alto Adige si sono incontrati all’hotel Bonotto per mettere a punto la strategia di radicamento nel Nord.
Il segretario politico della DC Trentina, ingegner Vito Bertè, invita gli iscritti ad attivarsi con i propri contatti e con le modalità più opportune, innanzitutto ravvivando i rapporti ed informando dell’attività in corso sia a livello nazionale che locale e delle prospettive di crescita, invitando inoltre ciascuno a fornire un proprio contributo e sostegno, eventualmente anche con l’iscrizione al partito. “Sono molteplici – rileva - le persone con cui si sono avuti rapporti nel corso degli anni, poi interrottisi per le più varie ragioni, che in molti casi non dovrebbe essere difficile riuscire a recuperare; ciascuno è invitato pertanto a fare mente locale sulle persone con cui potersi attivare e mettere a punto un proprio piano di azione, meglio se continuativo anche se limitato nell’impegno”.
Giovedì 31 ottobre 2024 avrà luogo presso la Sala della Bibliteca del Comune di Monopoli il ricordo di Vito Lattanzio, il democristiano che ascoltava la gente.
In epoca rinascimentale l’Alto Garda è stato al centro di una feconda rete di relazioni finora non esplorata in maniera globale. Il Cinquecento è stata un’epoca ricca di fermento e di trasformazioni sullo sfondo del lago, da sempre arteria di transito per persone, merci e influssi culturali. Il corso svoltosi in Rocca a Riva - legato alla mostra temporanea Rinascimento sul Garda, ospitata al MAG fino al 20 ottobre - si proponeva come una tavola rotonda per approfondire le dinamiche storiche e le interazioni artistiche del territorio gardesano tra Quattrocento e Cinquecento, con uno sguardo trasversale alle arti: dalla scultura alla pittura, dall’oreficeria all’arte tessile.