Ciao cari! Segni della presenza di Silvio Tondello”, opuscolo autoprodotto nel 2023 da un gruppo di amici euganei, non rievoca solo la vicenda umana di un personaggio compianto, ma presenta piuttosto aspetti comuni e tratti condivisi dalla Chiesa e dal mondo cattolico di quegli anni, non sono nel Padovano. 

Tondello, dunque, agì in molti ambiti – scrivono gli anonimi curatori – e in tutti creò saldi legami. Egli non plasmava, metteva piuttosto dei semi: infatti “poi ognuno dei ragazzi ha preso la propria strada, diversa da quella degli altri”. Figura di cristiano adulto e maturo, fu educatore ed obiettore di coscienza al servizio militare. “Era uno degli animatori dell’Azione Cattolica”, ricorda Daniele Prendin.

“Abbiamo fatto nascere l’ACR – recita un’altra testimonianza, stavolta collettiva – e ancora non ci bastava, così abbiamo fatto i campi scuola”. “Silvio – ricorda don Ernesto Parpagiola – ha avuto l’intuizione di lanciare i campiscuola parrocchiali in un’epoca in cui esistevano solo quelli diocesani”. “Certo – aggiunge il sacerdote – a Silvio occorreva lasciarlo fare”. Preziosa risorsa per la scuola sampietrina, ha sempre testimoniato un essere legato al fare e un fare legato all’essere.

Giancarlo Zecchinato parla delle sue letture “sempre condivise”: ed ecco Mounier e Maritain e i nostri La Pira e don Milani. Non si può infine non segnalare l’esperienza dell’associazione “La Tenda”, che avrebbe segnato la vita di molti nella comunità di Montegrotto, e l’impegno politico di Tondello nella sinistra Dc. Lo slogan del periodo era “Chi non sta con Zaccagnini non è giovane”: una specie di “Giovinezza” ma in salsa democristiana.


Ruggero Morghen