Figura insigne in campo biblioteconomico è quella di Igino Giordani, bibliotecario e direttore di una scuola di biblioteconomia, che dal 1954 lavorò come consulente alla biblioteca della Camera dei deputati, dove tra l’altro introdusse un nuovo sistema di catalogazione. Aveva prima seguito, per conto della Biblioteca Vaticana, corsi di biblioteconomia e bibliografia nelle università di Ann Arbor, Michigan e New York, partecipando nel 1938 ad un congresso delle Biblioteche cattoliche del Missouri. Alla Biblioteca Vaticana, dove rimase fino al 1944, diresse la riforma della catalogazione. Nel 1934, inoltre, fondò e diresse la scuola di biblioteconomia presso la stessa Biblioteca Vaticana.

Proprio qui, nei mesi della Conciliazione, e precisamente il 1° marzo 1929, Alcide De Gasperi vede accolta la sua richiesta di ottenere un’occupazione. Il vescovo di Trento monsignor Celestino Endrici, “amico cordiale – ricorda Guido Gonella - ed estimatore da sempre dell’opera di De Gasperi”, ne aveva patrocinato l’assunzione. Alla Biblioteca Vaticana De Gasperi redigeva, quale collaboratore soprannumerario, le schede del catalogo sul modello della Library of Congress di Washington. Di ogni libro faceva una ventina di schede, scritte a mano, con indicazioni analitiche per orientare il lettore “per quanto somaro fosse”, come osservava ironicamente il bibliotecario De Gasperi. Redigeva – conferma il cardinale Tisserant  - “il catalogo degli stampati, sia nella forma della descrizione breve dei volumi, sia della descrizione minuta, secondo le tavole pubblicate nel 1930”. 

 

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L’alto prelato non mancava di sottolineare, scrivendone al direttore dell’Osservatore Romano, “la perfetta conoscenza della lingua tedesca e la vasta cultura generale del dottor De Gasperi” che “ne hanno fatto un collaboratore unico e non comune”. Dal canto suo Giorgio Levi Della Vida, anch’egli rifugiato e impiegato in Vaticana come catalogatore di manoscritti orientali, lo ricordava come lavoratore meticoloso ma non sempre provvisto di adeguate competenze catalografiche. “I suoi colleghi del catalogo – confidava infatti - andavano raccontando che le schede compilate da De Gasperi potevano servire da modello di come un catalogo non va fatto”.

Più tardi il nostro avrà l’incarico della segreteria della Biblioteca, quale collaboratore diretto del prefetto padre Albareda, poi cardinale. Mussolini vorrebbe allontanarlo ma il Papa gli fa rispondere che “non si pente di aver dato ad un onesto uomo e ad onesto padre di famiglia un poco di quel pane che voi gli avete negato”. Alla scomparsa del suo patrocinatore mons. Endrici, De Gasperi è ancora segretario della Vaticana, dove incontra regolarmente Gonella ed ha un fugace incontro con Fanfani (ne parla Nerino Rossi in “Cinque anni difficili”) nel periodo della lotta clandestina. 

Ruggero Morghen