Chi sente doveroso impegnarsi per il bene comune con tale ispirazione e con i suoi principi di etica sociale, trova nella Democrazia Cristiana lo strumento associativo ideale per esprimere questa responsabilità. In marzo ci sarà il XX Congresso nazionale con i soci vecchi e nuovi. Ci si può forse disinteressare o limitarsi al voto nelle elezioni, ma il modo più efficace per contare davvero resta l’impegno in associazioni che hanno come obiettivo il perseguimento del bene comune. La Democrazia Cristiana ha una lunga e qualificata storia, che in Trentino vanta nomi come Alcide Degasperi e un bilancio assai positivo per il Trentino, l’Italia e l’Europa. Noi confidiamo che, col tuo aiuto, essa possa ancora dare un fattivo contributo al bene comune. Vieni anche tu nella Democrazia Cristiana!

Alcuni spunti:

  1. Per perseguire il bene comune uomini e donne hanno bisogno di organizzarsi; le istituzioni politiche e amministrative servono proprio a questo. Il metodo democratico per costituirle e farle operare è ancora il migliore; associarsi serve per elaborare, discutere, valutare, proporre soluzioni e formare uomini e donne per attuarle. La Democrazia Cristiana è una associazione con tale fine.
  2. L’adesione alla Democrazia Cristiana è regolata con metodo democratico, sulla base di norme cui tutti debbono osservanza. Non è un partito di seguaci di un capo, più o meno carismatico, che tutti gli associati debbono seguire, né una cerchia di utenti di internet egemonizzati da qualcuno.
  3. L’adesione alla Democrazia Cristiana è fondata su scelte di princìpi e valori che affondano le loro radici nel cristianesimo. Bene comune da raggiungere è innanzitutto il bene di ogni persona, secondo la visione umanistica cristiana che comprende principi di etica sociale elaborati tenendo conto dei caratteri della società moderna, industriale e post-industriale globalizzata.
  4. Princìpi fondamentali di tale etica sono:

La tutela dell’individuo umano, dal concepimento alla morte naturale

Chi si associa nella Democrazia Cristiana considera mali sociali l’aborto volontario, l’eutanasia, il suicidio; la mancanza di cura per gli ammalati, gli invalidi, per chi soffre di handicap e per coloro che non sono in grado di provvedere ai loro bisogni fondamentali.

La promozione e la tutela della libertà umana

Associarsi nella Democrazia Cristiana significa operare per garantire a tutti, individui e formazioni sociali nelle quali le persone operano, libertà di religione, di pensiero, di matrimonio, di educazione dei figli, di iniziativa economica e sociale. Stato e altri enti pubblici debbono svolgere il loro compito sostenendo le capacità di azione autonoma delle formazioni sociali, dalla famiglia alle comunità di ogni livello, alle associazioni e alle aziende (principio di sussidiarietà orizzontale).

Il rispetto della natura, a cominciare da quella umana

La generazione di nuovi esseri umani deve poter avvenire nell’ambito sociale più naturale e favorevole possibile, garantendo loro di nascere e crescere in una famiglia stabile, con il padre e la madre naturali. Chi si associa nella Democrazia Cristiana considera male sociale l’instabilità della famiglia, le pratiche che consentono a convivenze omosessuali di procurarsi figli (cd. utero in affitto), la snaturalizzazione del sesso di una persona (ideologia gender), lo stravolgimento degli equilibri naturali e della buona qualità dell’ambiente che danneggia popoli o persino l’intera umanità.

La pratica della giustizia e della solidarietà ad ogni livello nel quale la comunità si organizza, da locale a globale, senza trascurare la crescita della responsabilità di ogni individuo per il soddisfacimento dei bisogni suoi, della sua famiglia, della sua comunità. 

Chi si associa nella Democrazia Cristiana lavora affinché le istituzioni siano in grado di operare per fini di giustizia e solidarietà e sostiene chi si impegna per tali fini, tra cui le associazioni di volontariato, sindacali e di aiuto internazionale. 

Il riconoscimento della fratellanza universale unita al riconoscimento della portata di ogni appartenenza territoriale, etnica, culturale, religiosa. 

Chi aderisce alla Democrazia Cristiana ripudia la guerra come mezzo per risolvere i conflitti tra popoli e Stati e ritiene che le appartenenze vadano composte avendo per riferimento il principio della fratellanza universale (principio di sussidiarietà verticale); si impegna inoltre per garantire le condizioni affinché ognuno possa vivere nel proprio Paese senza necessità di emigrare per poter sopravvivere.

  • La Democrazia Cristiana ha alle spalle una lunga storia, malauguratamente interrotta dai suoi dirigenti nel 1994. Per iniziativa dei soci di allora, corroborata da sentenze della magistratura (la prima del 2010 e le ultime del 2022), nel 2012 essa si è riattivata, nel 2018 si è data democraticamente gli organi nel Congresso di Roma ed ora è presente in tutta Italia. 
  • Non esistono altri partiti nazionali che in modo esplicito dichiarino l’ispirazione all’umanesimo cristiano e insieme aderiscano al metodo democratico.

 

    La Direzione provinciale della Democrazia Cristiana

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