Intitolata a Federico Talami, autore di una puntigliosa cronaca amministrativa, la biblioteca civica di Abano Terme offre una conferenza di Mario Mancusi sugli affreschi di Villa Bugia e una riflessione a più voci su Giuseppe Ungaretti, “il nomade e l’eterno”, oltre ad un ciclo di film dedicati a Lauren Bacall. Ha curato però, in questi giorni, anche una breve ma partecipata presentazione del saggio di Francesco Jori su Marco Polo, sottotitolato “La vita è viaggio”. Pagine che ricostruiscono il percorso umano di Marco e propongono il ritratto di due delle maggiori potenze economiche dell’epoca: Venezia e Cina, protagoniste – così si è detto ad Abano – di una globalizzazione ante litteram lungo la favolosa Via della Seta.

Francesco Jori ha presentato il messaggio di Marco Polo, “uomo non solo del suo tempo ma trasversale”, come l’incontro di due diversità. Quanto a Pietro d’Abano, esponente dell’umanesmo padovano qui ricordato con un istituto scolastico a lui dedicato e un monumento nel passeggio termale, egli parla del suo incontro con Marco veneziano avvenuto nel 1330. Pietro d’Abano – ha rilevato nell’occasione Giovanni Ponchio – supera la scienza medievale. In lui infatti c’è l’albeggiare di una nuova cultura, mentre Dante Alighieri, suo coetaneo, esprime “la suprema sintesi del pensiero medievale”.

 

Ruggero Morghen