Si sono incontrati a Ostenda i leader di Francia, Germania, Olanda, Irlanda, Danimarca, Norvegia. Presente anche il ministro dell’Energia britannico, oltre che del Belgio al fine di perfezionare programmi comuni al fine di sviluppare un parco eolico nel Mar Baltico, al largo della Germania.

Nel poco profondo Mare del Nord, secondo gli esperti, le turbine eoliche possono essere installate in gran numero non troppo lontano dalla costa. La base per sviluppare quella che hanno definito "il cuore dell’energia verde europea", è naturalmente il vento affidabile che soffia nel Mare del Nord.

L' obiettivo non è tanto quello di affermare traguardi ambiziosi, quanto la velocità di esecuzione e rafforzare la ''standardizzazione'' della tecnologia. L'accordo dovrà tendere alla produzione di 300 gigawatt, cioè dieci volte l'attuale capacità. L’obiettivo è ottenere almeno 65 GW entro il 2030 e 150 GW entro il 2050.

L'UE ha recentemente accettato di raddoppiare, al 42,5%, la quota di rinnovabili nel suo consumo energetico entro il 2030, in particolare accelerando le procedure di autorizzazione delle infrastrutture. L'industria europea dovrebbe quindi produrre entro cinque anni l'equivalente di 20 GW di turbine eoliche offshore all'anno, contro una capacità di circa 7 attualmente.

Il Regno Unito e altri paesi europei presenteranno oggi il progetto di enormi “isole” di turbine costruite in mare, con la promessa di un aumento di dieci volte della produzione di elettricità entro il 2050.

In una bozza di comunicato i Ministri presenti hanno dichiarato: “In risposta all’aggressione della Russia contro l’Ucraina e ai tentativi di ricatto energetico contro l’Europa, accelereremo i nostri sforzi per ridurre il consumo di combustibili fossili e la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili”. E hanno aggiunto: “Stiamo rafforzando la nostra sicurezza energetica e inviando un segnale forte alla Russia di Putin che i giorni del suo dominio sui mercati energetici globali sono davvero finiti”.

L’accordo dei ministri dell’Energia rappresenta una pietra miliare importante nella cooperazione transfrontaliera. È la base per le prime vere centrali elettriche europee che generano anche elettricità da energie rinnovabili.

 

 Luigi D'Agrò