di don Tommaso Stenico

 

Non si può dire che il tema della liturgia della Parola di questa domenica non sia esplicito. Lo annuncia lo stesso Luca: “Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi”.La preghiera è essenziale per la vita cristiana.
La preghiera è «preghiera della fede» (Gc 5,15); nasce dalla fede e a essa riconduce.La preghiera esige una fede forte: fede e preghiera sono inscindibili.
La preghiera esige una fede salda che consenta di non tralasciare di pregare, di non cadere preda della rassegnazione causata dall’amara constatazione che Dio sembra ritardare il compimento delle sue promesse. La liturgia della Parola della XXIX domenica per annum ha come proposta dominante quella della preghiera.

Il passo dell'Esodo mostra la figura del grande orante. La prima lettura, infatti, presenta l’icona di Mosè che si ritirò sul monte a pregare con le mani alzate verso il cielo, mentre Giosuè stava nella valle a combattere. E determinare la vittoria contro Amalek non furono né i carri, né i cavalli e neanche le mani forti e abili di Giosuè e dei suoi prodi: furono le mani povere e nude di Mosè levate al cielo in preghiera.

Il Vangelo narrato da Luca: tratta della preghiera. È la seconda volta che Luca riferisce le parole di Gesù per insegnarci a pregare. La prima volta (Lc 11,1-13), ci insegnò il Padre Nostro. Ora il Giovane Rabbi di Nazaret ricorre di nuovo a una parabola tratta dalla vita per insegnare la costanza nella preghiera.

Questa parabola, riportata solo da Luca, presenta l’icona orante di una anonima vedova che scomoda un giudice senza morale. Di fronte all’indifferenza del giudice, la vedova ricorse alla sua unica arma: continuare insistentemente a importunarlo, presentandogli la sua richiesta di giustizia. Ma il Signore avverte che il fondamento e il sostegno della preghiera è la fede.

La preghiera è il linguaggio della nostra fede.
La preghiera autentica nasce dalla fede e porta alla fede.
La preghiera esige una fede forte e salda: fede e preghiera sono inscindibili.
La preghiera non può essere separata dalla fede!Infatti, senza una relazione personale e intima con il Signore non è possibile la preghiera perseverante, il pregare sempre senza stancarsi.La perseveranza nella preghiera permette di scoprire i segni dell'amore divino nella vita dell'uomo e inoltre è il mezzo migliore per familiarizzare con la volontà divina.La preghiera insistente è la via migliore per entrare nel cuore di Dio e permette di gustare la dolcezza del suo amore misericordioso.

Cari Amici,
Le parole con cui è introdotta la parabola attestano che essa veniva usata per inculcare la necessità di pregare in modo costante e fiducioso. Questo taglio di lettura fa leva sull’atteggiamento della vedova che non si scoraggiò per i rifiuti ricevuti e alla fine, con la sua insistenza, ottenne ciò che le stava a cuore.

Ma è possibile pregare sempre?
Come intendere il “pregare sempre senza stancarsi mai”?

Non significa, di certo, stare continuamente in ginocchio o a braccia levate.
Ci viene in soccorso san Tommaso d’Aquino per il quale la preghiera est elevatio mentis ad Deum.E San Giovanni Damasceno ricordava che la preghiera è elevazione dell'anima a Dio. Pregare infatti non è «dire parole».

Pregare significa sentire che la nostra vita è immersa in Dio, avere consapevolezza che ciascuno è amato di amore intenso. Pregare è come voler bene. Se si ama qualcuno, lo si ama sempre, lo si pensa, si desidera stare con lui.E qualunque azione si compia, intellettuale o manuale, il sentimento non viene sospeso; muta solo il modo di esprimerlo. Pregare sempre si può: la preghiera è il nostro desiderio di amore.Amare è la vera preghiera e amare si ama sempre.
La preghiera infatti è il respiro del cuore pieno d'amore: questo è pregare sempre.

La preghiera senza la fede è solamente un gesto scaramantico o di contrattazione o una specie di scambio. Per questo la fede del credente deve essere anche fede orante! Sì: la preghiera esige a di essere coltivata e non tanto con le formule, quanto con una fede viva e crescente: orante, appunto.È la preghiera che conserva la fede, senza di essa la fede vacilla!

Chiediamo al Signore una fede che si fa preghiera incessante, perseverante, come quella della vedova della parabola, una fede che si nutre del desiderio della sua venuta.