In attesa di conoscere le decisioni del possibile “federatore” del centro nuovo della politica italiana, alternativo alla destra nazionalista e sovranista e distinto e distante dalla sinistra radicale, che a suo tempo avevo indicato nel presidente Mario Draghi, sin qui assai riluttante a una sua discesa nella politica attiva di partito; considerate le difficoltà oggettive della raccolta delle firme in tempi ormai stretti, dobbiamo attendere le decisioni dell’amico Mario Mauro dei Popolari per l’Italia.

Ai Popolari per l’Italia ho partecipato al loro congresso di fondazione e ho condiviso il loro progetto, che è lo stesso che accomuna tante altre realtà politico associative dell’area cattolica: democratica, liberale e cristiano sociale, ossia, la ricomposizione politico organizzativa della stessa.

Mario Mauro col suo partito è nelle condizioni di poter presentare la lista alle prossime europee e persegue obiettivi politici coerenti con quelli del PPE e largamente condivisi dalle diverse formazioni partitiche e associative di area cattolica in Italia.

Ho inviato alcune sollecitazioni al sen Mauro in tal senso e attendo fiducioso una sua risposta. Sarebbe l’avvio di un progetto per attivare la Federazione dei Democratici cristiani e Popolari italiani con cui presentarci uniti alle prossime elezioni europee, premessa positiva per le successive elezioni politiche nazionali. Segnali positivi in tal senso sono già pervenuti da alcuni partiti e movimenti di ispirazione DC e Popolare.

Tale progetto potrebbe essere favorito da iniziative proveniente dalla base, grazie all’attivazione di progetti di ricomposizione delle diverse esperienze associative presenti nei diversi territori, occasioni utilissime per la selezione di una nuova classe dirigente espressione della cultura popolare di ispirazione cristiana.

Se, malauguratamente Mario Mauro non rispondesse positivamente all’invito, anche la disponibilità espressa da Matteo Renzi con Italia Viva per la ricostruzione del nuovo centro della politica italiana, potrebbe essere considerata, a condizione che fosse chiara la nostra partecipazione di DC e Popolari nella lista per le europee e la nostra successiva collocazione a fianco del PPE.

Quelle indicate sono le opzioni possibili per una ripresa di iniziativa politico istituzionale organizzata dei cattolici, in assenza delle quali non vedo alternative se non quelle di assumere funzioni subalterne da ascari ininfluenti a destra o a sinistra, col solo compito di offrire voti a partiti e progetti politici diversi e alternativi a quelli dei nostri valori di riferimento ideali, culturali, sociali e politici.

Ettore Bonalberti