di Mattia Orioli
Mattia Orioli Coordinatore Nazionale del Movimento Iniziativa Popolare interviene proponendo una strada per rilanciare il Popolarismo << Ritengo necessario e opportuno lanciare l’appello ad una nuova fase per i Popolari, ripartendo dalle fondamenta e dalle radici Sturziane, le quali non si preoccuparono di quanti seggi occupare ma di difendere e mettere nella società un seme di politica vera fatta di valori e di concretezza.
E’ passato più di un anno dalla nascita del Movimento Iniziativa Popolare, ringrazio tutti per l’impegno costante con cui lo stesso sta operando per rimettere insieme un’area politica che dal 1994 ha cessato di esistere unitariamente, li ringrazio anche per le battaglie che si sta promuovendo in difesa della Democrazia Parlamentare in modo trasversale attraverso il Comitato Iniziative Popolari.
Oggi, ritengo che siano maturi e doverosi i tempi per una vera ricomposizione dell’area politica o meglio del polo Popolare Democratico Cristiano in alternativa ai presenti.
Non dobbiamo costruire una sommatoria di sigle asettica e riempire uno spazio politico definito geometricamente centro, ma dobbiamo rilanciare invece le vere ragioni per cui siamo Popolari; ragioni che sono sorte sin dal 1919 con Don Luigi Sturzo e con l’appello ai Liberi e Forti.
Conosciamo tutti la storia della diaspora dopo il 1994 ed i successivi 30 anni ad oggi, fatti di centro destra – centro sinistra, una fioritura di micro partiti e di tentativi di unità, scelte sbagliate o tentativi auspicati, allocazione in altri partiti, o candidature indipendenti, speranze in evoluzioni di altri partiti e via dicendo; ma ad oggi dopo tutti questi tentativi, che non hanno oggettivamente prodotto l’auspicato ritorno all’unità dobbiamo cambiare strada se non vogliamo che nel 2027 questa storia sia sommersa da queste destre e sinistre radicali.
Gli estremi tentativi tatticistici o addirittura personalistici di ottenere seggi in Parlamento o nelle varie assise in attesa della sperata ricomposizione di questa area politica, fino ad ora mai avvenuta, non ci hanno portato a nulla se non ad innescare una sorta di aspettativa perenne che ha nel tempo ha fortemente deluso il nostro elettorato e le aspettative delle persone che attendono il ritorno della politica vera, quella fatta di cuore e non di pancia, di testa e non di slogan, di valori e non di opportunismi o disvalori.
Ecco, tutti questi tentativi hanno visto al centro la tattica come strumento per trovare un “seggio” ma hanno di fatto compresso lo spirito fondante con cui il Popolarismo è nato nel 1919 che sono i valori, le idee il coraggio che ci identifica come liberi e forti.
Tutti i tentativi si sono avviati, tranne uno, quello di andare e tornare per la nostra strada, avviando un percorso ed un progetto ultra decennale che miri a ricostruire un polo alternativo ai due già presenti; La strada su questo percorso non sarà subito semplice ma sarà tuttavia necessaria e fondamentale per costruire una base per il futuro, proprio come fece Don Sturzo prima per poi vedere i frutti poi con la Democrazia Cristiana di De Gasperi>>.
Orioli sottolinea << Tuttavia, non ritengo utile recriminarci il passato di questi 30 anni, perché forse sono parte di una storia che doveva esserci, e che di fatto tutti noi, me compreso, abbiamo fatto con errori o scelte che non ci hanno condotto al risultato complessivo auspicato dell’unità e del rilancio>>.
Orioli conclude e lancia la proposta <<Oggi però occorre dare una significativa “svolta”, cambiare pagina, serve mettere in campo il “coraggio dei Liberi e Forti” piantare quel seme di unità nella pluralità per l’avvio di un progetto politico di ampio respiro che sia di lungo termine e non di prossimità elettorale, e non quindi l’ennesimo partito di centro o al cento come se fosse uno spazio geometrico vuoto o di moderati come si usa dire come se fosse una targa, ma di rilancio e ri-nascita di un’area politico – culturale che si fa partito e polo, la quale vuole ambiziosamente essere alternativa a questa sinistra e destra. Occorre un “Popolarismo” estremo nella sua essenza ma non estremista, se vogliamo salvare i nostri valori, in questo momento di grave crisi valoriale ed umana che ci sta portando all’auto distruzione sotto ogni aspetto e punto di vista.
Occorre costruire un partito non elitario dei primi della classe, che pontifica pensando di essere il migliore o di essere il partito del 30 %, ma un partito che sappia sporcarsi le mani tra la gente e per la gente, nei problemi veri e quotidiani che tutti noi vediamo e viviamo, come il lavoro, la mancanza in Italia di un vero piano di un rilancio Industriale, di una sanità che torni ad essere solidale e non per pochi e benestanti, per non parlare poi della sicurezza e tanti altri temi su cui dare una nostra e dico nostra ricetta politica per il paese.
Propongo che a Gennaio dell’anno che verrà, magari il 18 come data simbolica, queste forze d’Ispirazione Cristiana, Popolare e Democratica si incontrino in una grande adunanza volta a ritrovarsi per ricostruire insieme finalmente un cammino unitario, plurale e coraggioso, alternativo a questa non politica attuale e a questi due poli sempre più estremi di destra che di sinistra, lontani da ciò che siamo e da quello che vorremmo proporre come alternativa per il vero bene del paese, coraggio è il momento di esserci>>.

























