Addio ad Arnaldo Forlani. L'ex leader democristiano si è spento nella sua casa, a Roma, a quasi 98. A darne notizia è stato il figlio Alessandro. Era nato a Pesaro l'8 dicembre del 1925. È stato uno dei massimi esponenti della Democrazia Cristiana. Fu segretario politico nazionale (1969-1973 e 1989-1992), è stato Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, della Difesa e delle Partecipazioni Statali. Deputato per 36 anni. L’Economist lo definì un «tranquillo manager», mentre per il Financial Times era «supremamente adattabile» a ogni situazione.

La formazione cattolico democratica lo ha spinto fin da giovanissimo all’impegno politico. Dopo essere stato per molti anni il principale collaboratore di Amintore Fanfani nella corrente politica "Nuove Cronache", la abbandonò agli inizi degli anni ottanta e diede vita con Antonio Gava e Vincenzo Scotti alla corrente "Azione Popolare" (o "Grande centro") alla fine di quel decennio.

Fu presidente e vicepresidente del Consiglio, ministro degli esteri, della difesa e delle partecipazioni statali. E' stato segretario della Democrazia Cristiana nel quadriennio 1969-1973 ed in seguito nel triennio 1989-1992, gli anni del CAF, l'acronimo che giornalisticamente indicava il triangolo del potere politico costituito da Forlani insieme a Giulio Andreotti e Bettino Craxi.

Quando Forlani fu al timone della Dc, all’inizio degli anni ‘80, pose fine alla collaborazione con il Pci. Collaborazione nata e cresciuta durante i governi di “solidarietà nazionale” del decennio precedente. Optò per un’alleanza con i socialisti e i partiti laici: fu il periodo del cosiddetto “Pentapartito“.

Per un lungo periodo è stato presidente del Consiglio nazionale del partito. Candidato alla presidenza della Repubblica nel 1992, fu ostacolato dal fuoco amico all'interno della Dc. A quel punto ritirò la sua candidatura e al suo posto fu eletto Oscar Luigi Scalfaro.

Forlani dovette affrontare una serie di difficili prove, dal terrorismo che continuava a colpire gli uomini di spicco della Dc, all'attentato a papa Giovanni Paolo II, fino alla sconfitta del referendum sull'aborto e allo scandalo della Loggia P2, che lo portò alle dimissioni.

Il 1992 vide l'inizio in Italia delle inchieste della Procura di Milano (Tangentopoli) che colpiranno prima il PSI e poi la DC, determinandone la crisi e la dissoluzione. In questo clima si tennero le elezioni politiche del 5 aprile 1992, che videro la democrazia cristiana perdere quasi il 5% alla Camera e la nascita dell'ultimo quadripartito guidato dal socialista Giuliano Amato.

In seguito all'inizio dell'inchiesta di Mani pulite, si dimetterà da Segretario nell'ottobre del 1992 proseguendo la sua attività di deputato in modo defilato e non si presenterà alle elezioni politiche del 1994 dopo una permanenza nel Parlamento durata per nove legislature, dal 1958 al 1994.

 

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