C’è un aspetto della AI che mi piacerebbe approfondire.

Durante una trasmissione su una TV locale sono stati intervistati due operatori dell’unica azienda trentina che commercializza un prodotto di AI, un tecnico e il titolare.

A domanda specifica il tecnico aveva detto che per correggere un malfunzionamento, tipo una risposta sbagliata ma anche (ed è molto più importante) per correggere risposte (e decisioni) scorrette da un punto di vista etico, il metodo usato è di completare l’insegnamento dell’AI dandole in pasto molti documenti corretti.

In pratica è lo stesso sistema che si usava alla scuola elementare quando il maestro imponeva di scrivere 100 volte frasi del tipo “non devo tirare il calamaio al vicino di banco”.

Dato che sappiamo benissimo per esperienza quanto questo sistema funzioni (la maggior parte delle volte lo scolaro capiva, ma un balordo restava balordo e anzi peggiorava), mi immagino cosa possa succedere se in futuro incontri un robot controllato da AI che fa la guardia giurata.

Comunque c'è un aspetto importante da considerare: una AI come si deve e che non sappia soltanto accendere una lampadina ad oggi costa una montagna di soldi e non per niente il solo caso di cui si parla è ChatGPT. Non per niente, secondo Faggin, il vero banco di prova per l’AI sarà la guida autonoma delle automobili e lo credo anche io.

 

Michele Graziola

 
 
 
Michele Graziola