di don Tommaso Stenico
In ogni comunità dove c'è una chiesa consacrata, si celebra ogni anno la "dedicazione" di quella chiesa.
La dedicazione è il nome dato alla solenne celebrazione con la quale un tempio è consacrato e dedicato a Dio e il Signore prende possesso di quel luogo e ne fa la sua casa. Dedicare o consacrare un luogo a Dio è un rito che fa parte di tutte le religioni. Significa "riservare" un posto a Dio, riconoscendone la gloria e l'onore.
Ma è anche il giorno della comunità che ha cominciato a riunirsi per incontrare Dio in preghiera intima. Ogni Parrocchia e ogni Diocesi celebra ogni anno il ricordo della dedicazione della chiesa al Signore.
In tutte le culture, i templi sono espressione visibile della presenza della divinità e della preghiera. Ci rechiamo al tempio con i nostri bisogni, le domande, i dolori, le speranze, e in esso speriamo di trovare luce, guida, conforto, pace, rimedio ai nostri disturbi e risposta alla nostra indigenza.
Oggi celebriamo la dedicazione della Chiesa Cattedrale della Diocesi di Roma, la basilica lateranense chiamata "madre e capo di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe, che è il primo tempio cristiano che fu costruito. Il nome ufficiale è Basilica del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista e Giovanni evangelista ed è la cattedrale del vescovo di Roma.
Il Papa è innanzitutto vescovo della diocesi di Roma, ed è proprio nella sua qualità di vescovo dell’Urbe che è successore di Pietro e ha la missione di confermare i fratelli nella fede e di assicurare la comunione tra tutte le Chiese locali. Perciò, oggi esprimiamo la nostra comunione con la Chiesa di Roma, con il suo Vescovo, e con tutte le Chiese locali della cristianità nel commemorare questa dedicazione.
L’importante è che attraverso il Vescovo di Roma siamo in comunione con tutte le altre comunità ecclesiali del mondo, e che tutti formiamo un solo Tempio, un unico Corpo di Cristo.
Ma la giornata di oggi supera lo sguardo architettonico e artistico della Basilica Lateranense per fissarsi sulle persone, cioè sulla comunità. La Parola degli Apostoli costruisce la comunità, ed è il tempio in cui Dio vuole abitare.
La festa della Dedicazione della Basilica Lateranense ci permette di fare memoria del cammino del popolo e della cura costante e fedele di Dio. Allo stesso tempo, ci viene ricordato che oggi ciascuno di noi, in Gesù risorto, è "tempio di Dio", perché lo Spirito stesso abita in ciascuno di noi (1 Corinzi 3,16).
Gesù è il volto visibile di Dio. Egli è il sacramento dell’incontro con il Padre.
La Parola di Dio in questa solennità richiama una verità essenziale: il tempio di mattoni è simbolo della Chiesa viva, la comunità cristiana, che già gli Apostoli Pietro e Paolo, nelle loro lettere, intendevano come "edificio spirituale", costruito da Dio con le "pietre vive" che sono i cristiani, sopra l’unico fondamento che è Gesù Cristo, paragonato a sua volta alla "pietra angolare".
È lui che vive e ci fa vivere cristianamente. È Cristo che ci rende tempio dello Spirito; ci rende comunità dei credenti; ci fa Chiesa, corpo di Cristo, suo tempio riunito per celebrare e lodare il nostro Salvatore. Tutti noi siamo stati consacrati "tempio di Dio" nel giorno del nostro battesimo. Per questo siamo pietre viventi per la costruzione della Chiesa il cui tempio è Gesù che si fa tutto in tutti senza distinzione di razza, popolo e nazione.
La Basilica di San Giovanni in Laterano è simbolo dell’unità di tutte le comunità cristiane con Roma e ricorda che siamo tutti costruiti sulle fondamenta stesse di Gesù Cristo. Ognuno di noi partecipa alla costruzione della Chiesa. Sant'Agostino raccomanda: «Quando ricordiamo la consacrazione di un tempio, pensiamo a ciò che ha detto San Paolo: "Ognuno di noi è un tempio dello Spirito Santo”.»
L’Eucaristia di oggi ci faccia vivere più intensamente i fondamenti della nostra fede nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.



























