di don Tommaso Stenico

 

 

Da qualche giorno la Chiesa ha rivissuto il grande mistero dell'incarnazione del Cristo venuto sulla terra per la salvezza di ogni uomo. Gesù si è presentato a noi con la dolcezza e la tenerezza di un bimbo, nella semplicità e nella povertà. Il mondo si è fermato e si è inchinato ad adorarlo.

Oggi la liturgia eucaristica celebra la famiglia ricordando la Famiglia di Nazareth, famiglia santa per eccellenza perché in essa era presente Gesù, il Santo, come aveva detto l'arcangelo Gabriele a Maria nella annunciazione (Lc 1,35). La famiglia è un dono sacro di Dio; dono che risale alle origini della stessa stirpe umana. Ogni famiglia cristiana deve prendere esempio dalla Santa Famiglia per vivere nell'amore, nella fede e nella speranza.

La festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe è naturale richiamo alle nostre famiglie. Pertanto, se ci chiediamo cosa possa aiutare la vita familiare a non deteriorarsi, ma a rimanere sana e a migliorare, possiamo raccogliere questi tre messaggi :

Primo: un invito al rispetto, soprattutto per gli anziani le cui facoltà sono significativamente ridotte. Dobbiamo prenderci cura di loro e rispettarli, nonostante  i loro limiti, piccoli o grandi che siano. Siamo tutti creati a immagine di Dio, in ogni momento della nostra vita.

Secondo: coltiviamo sentimenti e atteggiamenti positivi nelle nostre relazioni. La vita familiare dovrebbe essere una scuola di affetto. Sforziamoci di coltivare un ricco mondo emotivo nelle nostre relazioni con gli altri membri della famiglia. Non diventiamo indifferenti nei loro confronti, non siamo inespressivi. Prestiamo attenzione ai dettagli di un saluto caloroso, di un sorriso, di un'accoglienza cordiale, di una sollecitudine discreta (e anche del rispetto per il silenzio altrui), di un dono e di semplici gesti di servizio; facciamo tesoro del gesto del perdono quando siamo stati feriti.

Terzo: Cerchiamo la volontà di Dio in ogni cosa.- Chi cerca la volontà di Dio vive per più di sé stesso, pensa a più di sé stesso e si prende cura di più di sé stesso. Vive, pensa e si prende cura degli altri. Impariamo a vivere in famiglia. Gesù imparò da Giuseppe cos'è un buon padre, e Giuseppe gli ricordò che aveva un padre simile in cielo.

E quante volte il buon Giuseppe aspettava alla porta il ritorno del Figlio quando usciva per lavorare nelle case o nei campi. Sicuramente ha ispirato quella parabola del Padre amorevole.

Sua madre, Maria, la donna di Nazareth, probabilmente fu lei a insegnargli a notare i gigli del campo e gli uccelli del cielo, solennemente rivestiti da Dio. Sicuramente fu lei a insegnargli a pregare: sicuramente pregavano insieme a casa.

Giuseppe, che ogni tanto andava alla sinagoga, pregava un Salmo. E poi Maria dava l'esempio di come custodire nel suo cuore tutte le cose che non capiva bene di questo Dio meraviglioso. 

Questa Santa Famiglia ci invita oggi a ricordare quanto sia importante restare uniti di fronte alle difficoltà, sempre uniti a Dio. È lì che la nostra società può imparare ad amare tutti, soprattutto i più vulnerabili, e mettere finalmente da parte gli affetti egoistici.

il perdono, parola essenziale in famiglia, può insegnare a questo mondo in cui risolviamo tutto con urla e botte, che può uscire da tutte le finestre e inondare tutto.

E in questo mondo di rumore e fretta, di relazioni virtuali, la famiglia può insegnare ad ascoltare, a perdere tempo attorno a un tavolo (non davanti alla televisione o al cellulare), e a incoraggiare chi abbia avuto difficoltà al lavoro o con gli amici.

E, soprattutto, imparare ad ascoltare insieme ciò che Dio dice attraverso la sua Parola e ciò che accade nel mondo; parlargli delle persone bisognose, di coloro che riguardano in modo particolare il Padre dell'Amore. 

In questi tempi, chiediamoci come possiamo migliorare le relazioni sia all'interno delle nostre case che nel mondo che ci circonda. Affinché, colmi di saggezza, la grazia di Dio possa traboccare dai nostri cuori e illuminare il mondo.

Dio benedica le nstre famiglie

 

 

 

A coloro che nel corso del 2026 celebreranno importnati anniversari di matrimonio, felicitazioni e auguri vivissimi accompagnati da una cordiale preghiera.

 

Preghiera degli sposi

 

Signore Gesù Cristo, tu ci hai unito nel sacramento del matrimonio.

Grazie per tutta la gioia che ci proviene dalla reciproca comunione;

grazie per i nostri figli e per la sicurezza della nostra casa.

Ti preghiamo: mantieni vivo, ogni giorno, il nostro amore;

non permettere che si sciupi a causa della monotonia pesante

o dell’attività febbrile della vita.

Non permettere che ci manchi mai qualcosa da dirci

e che viviamo l’uno accanto all’altro come estranei.

Mostraci come possiamo ogni giorno 

riportare a novità la nostra vita in comune,

rendici capaci di riconoscere ciò che abbiamo sbagliato

e pronti al perdono e alla riconciliazione;

aiutaci nelle nostre decisioni.

Donaci forza di portare assieme ogni pena, ogni prova che ci tocca.

Per questo rinnova in noi, ogni giorno, la tua grazia.

Guida i nostri passi verso di te che sei via, verità e vita

Aiutaci a coprire d’amore i giorni che vivremo insieme

Aiutaci a sperare nell’amore, oltre ogni speranza

Amen.