Posso capire che a molti papa Francesco non vada genio soprattutto per la sua radicalità evangelica. Sono opinioni, sensazioni, impressioni. E d’altra parte la simpatia non si compra a chili al supermercato. Ma che tutto quello che il Papa Francesco faccia, dica o proponga sia criticabile e condannabile non lo posso accettare.

E non posso accettare l’ultima trovata del teologo Mancuso che afferma testualmente: “Pregare per chiedere una grazia è discorde rispetto alla spiritualità contemporanea, che prevede una gestione libera della nostra interiorità".

Amerei che Mancuso non lanciasse il sasso e nascondesse la mano. Che intende dire? Subordina la preghiera alla moda? E che cosa intende per  “gestione libera della nostra interiorità”?

Mancuso cerca di spiegarlo rasentando il ridicolo. Dice infatti: “Mi spiego meglio: quello che un tempo era concorde con la mentalità comune, oggi alle persone che riflettono risulta quantomeno spiazzante. Se Dio è onnipotente e buono, perché deve intervenire quando glielo chiedo io e non spontaneamente?".

Ma Dio non segue la moda e il Figlio suo ha sempre raccomandato di pregare; anzi “sine intermissione”! ossia senza stancarsi mai.

Mancuso sa bene che la preghiera cristiana è anzitutto preghiera di lode, di adorazione, di rendimento di grazie: ma vivaddio è anche preghiera di domanda.

L’unica preghiera che ci ha insegnato Gesù è il Padre nostro, con la quale chiediamo: dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, non ci abbandonare alla tentazione, liberaci dal male. Forse che secondo Mancuso questo è “mercanteggiare con Dio”?

Nel Vangelo Gesù racconta una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi. La protagonista è una vedova che, a forza di supplicare un giudice disonesto, riesce a farsi fare giustizia da lui. E Gesù conclude: se la vedova è riuscita a convincere quel giudice, volete che Dio non ascolti noi, se lo preghiamo con insistenza?

Ha ragione Mancuso quando dice che Dio conosce già le nostre necessità? Che senso ha “insistere” con Dio?

Dio ci invita a pregare con insistenza non perché non sa di che cosa abbiamo bisogno, ma perché la preghiera perseverante è espressione della fede in un Dio. E la fede non segue le mode! Non c’è una spiritualità antica e una spiritualità contemporanea. Mi dispiace per il buon Mancuso.

Mosè, sul monte, ha pregato da mattina a sera e il suo popolo è stato salvo. Egli conosceva la potenza e la misericordia del Signore; era certo che sarebbe venuto incontro in quella dura lotta.

Nella parabola dell’amico importuno, è raffigurata la preghiera di intercessione (Luca 11,5-9). Ed è lo stesso Gesù che con autorevolezza afferma: «Perciò vi dico: chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa».

Ma da teologo il buon Mancuso queste cose le sa. Non si confonda, allora, la fede e la spiritualità con la moda fatua e passeggera. La spiritualità e quella di sempre.

Bene ha fatto, pertanto, Papa Francesco a fare del prossimo  mese di maggio una "maratona" di preghiera per invocare la fine della pandemia. Saranno coinvolti 30 santuari in tutto il mondo. La preghiera mariana verrà trasmessa in diretta sui canali ufficiali della Santa Sede alle ore 18 ogni giorno

A chiudere il mese di preghiera mariana sarà sempre il Papa Francesco, il 31 maggio.

Con buona pace di tutti!