Nell’apprendere la notizia della morte dell’on. Ciriaco De Mita la Democrazia Cristiana tutta esprime il profondo cordoglio per il lutto che ha colpito la famiglia e quanti lo hanno conosciuto e stimato.

Nel ricordare l’ex Segretario Politico e Parlamentare che per molti anni ha servito il Paese e la DC, tutto il Partito eleva la preghiera al Signore della vita e lo affida all’ amore compassionevole di Cristo il Buon Pastore perché lo accolga nella Gerusalemme celeste nella speranza certa della Risurrezione.

 

 

 

 

Ciriaco De Mita aveva un linguaggio che affascinava anche se a volte risultava incomprensibile. Questa sua caratteristica lo sottoponeva spesso a critiche e ad interpretazioni fantasiose del suo pensiero. Amava la cultura della sua terra e vedeva nel Sud un luogo soprattutto di riscatto culturale nei confronti dell’altra parte dell’Italia.

Ma aveva una visione ampia della politica che superava sicuramente gli stretti confini del meridionalismo. Ha legato la sua esperienza politica a tanti processi di cambiamento della società italiana, penso in primis alla necessità di questo Paese di rinnovare la propria struttura istituzionale.

Proprio per inverare questo rinnovamento, un suo stretto collaboratore, il professor Roberto Ruffilli trovò la morte sotto i colpi delle Brigate Rosse. Anche fisicamente, non solo politicamente, ha incarnato la postura denocristiana rispetto e in ragione del potere pubblico. Il suo declino è cominciato con il doppio incarico di segretario della Dc e Presidente del Consiglio, segno che i democristiani mal sopportavano troppo potere concentrato in una sola persona.

De Mita ha dimostrato però fino in fondo una poderosa passione per la politica, non solo quella alta, ma anche quella più “spiccia” legata alle cose di tutti i giorni. Morendo da sindaco in carica di Nusco, Ciriaco De Mita ha risposto all’appello di Don Sturzo che diceva che la politica prima di tutto si cambia dove si vive.

on. Luigi D’Agrò