Il dirigente nazionale della Democrazia Cristiana Alì Listì Mamam replica all’attivista leghista che pochi giorni fa durante il raduno della Lega a Pontida nel bergamasco, in occasione del comizio di Matteo Salvini insieme a Marine Le Pen, aveva esibito una maglietta con la scritta: “Blocco navale subito! Cedere Lampedusa all’Africa”.

“All’incauto leghista, che apparentemente non ha familiarità con Lampedusa e con l’Africa, e che propone di cedere Lampedusa, desidero enfatizzare che la Sicilia rappresenta il “nord” dell’Africa, e l’isola è una gemma di valore inestimabile, alla quale i siciliani non rinuncerebbero mai”. Lo dichiara il dirigente nazionale dipartimento immigrazione DC, Alì Listì Maman.

“È un luogo da conservare e rispettare, non da consegnare a qualcuno. Invece, potremmo seriamente considerare l’idea di assegnare a Lampedusa il premio Nobel per la Pace e per i Diritti Umani, in riconoscimento del suo straordinario impegno come è stato da più parti proposto. Le navi da guerra che si oppongono ai disperati, che rischiano la vita su fragili imbarcazioni, non comprendono i problemi che ci sono in Africa e la sofferenza umana. Questo è un fenomeno epocale che – sottolinea – non può essere trattato solo come un’emergenza. Dovremmo invece impegnarci a far emergere la grandezza dell’Europa, attraverso un’educazione basata su una nuova cultura di convivenza e ospitalità. Va notato che questa cultura, a differenza di alcune opinioni, è ben presente nei cuori dei lampedusani e dei siciliani. La storia della Sicilia è una testimonianza di resistenza millenaria alle invasioni di chi cercava di conquistarla, e siamo sicuri di essere in grado di valorizzare coloro che cercano rifugio per sopravvivere”.

“La Democrazia Cristiana mette al centro l’individuo come essere umano e si batte per il valore della vita come bene assoluto di ogni persona e, ribadisco, nessuno tocchi Lampedusa, che è diventata un simbolo di umanità e sofferenza e, insieme a tutta la Sicilia, ha dimostrato umanamente una grandezza superiore all’Europa. Io stesso sono figlio di questa immigrazione e rappresento la testimonianza vivente dell’accoglienza dei siciliani e in particolar modo dei lampedusani. Ho avuto la possibilità, a differenza di moltissimi altri, di potermi integrare nel tessuto sociale siciliano, di potere studiare e di essere riuscito a diventare un avvocato. Da dirigente nazionale e da responsabile per l’immigrazione della DC mi auguro diventi la normalità per chiunque giunga in Italia”, conclude il dirigente nazionale della Democrazia Cristiana.