Prima tappa importante del progetto di ricomposizione politica dell’area cattolico democratica e cristiano sociale quella vissuta ieri a Roma. Dopo molto tempo si sono incontrati i rappresentanti dei diversi partiti dell’area DC con gli amici di Insieme e Rete Bianca, uniti attorno alle indicazioni del “manifesto Zamagni”. Promosso dalla Federazione Popolare dei DC, il tema del convegno era stimolante: La nuova visione del Centro politico, una nuova …… Camaldoli.

Il riferimento storico era all’incontro del Luglio 1943, nel quale i cattolici impegnati nella clandestinità politica formularono i fondamentali della politica economica e sociale dai quali De Gasperi-Demofilo, qualche mese dopo, deriverà le “ idee ricostruttive della DC”.

Molto approfondita la lectio tenuta dal sen. Ortensio Zecchino proprio sul tema: da Sturzo in poi, con la dimostrazione di quanto degli insegnamenti sturziani  fu recepito nella DC di De Gasperi, impegnato a dialogare con gli ex  popolari, da un lato,  e con i dossettiani, dall’altro, in una non sempre facile opera di mediazione. Insegnamenti quelli di don Luigi Sturzo che, ha sostenuto Zecchino, appaiono quanto mai ancora attuali nell’odierna situazione politica italiana.

Ampio il dibattito svoltosi nel dialogo tra Giorgio Merlo e Vitaliano Gemelli, così come gli approfondimenti sui temi economici della tavola rotonda condotta dall’on. Luisa Santolini, con la partecipazione in remoto del prof Ettore Gotti Tedeschi, che ha affrontato i temi strategici del nostro tempo, tra i valori dell’etica e quelli dell’economia, tra la denatalità e la crescita economica e la risposta che compete ai cattolici in Italia e nel mondo.

Tre le indicazioni, alla fine, emerse dal convegno: quella dell’on. Paolo Cirino Pomicino, di rompere ogni altro indugio e procedere speditamente alla formazione del soggetto politico nuovo di centro, il partito, strumento indispensabile per la nostra ricomposizione; quella dell’on. Gianfranco Rotondi, che ha annunciato la formazione del movimento “ Verde è Popolare”, per l’allargamento del centro della politica italiana; quella dell’On Lorenzo Cesa, che, confermando la su adesione al progetto di ricomposizione, propone l’apertura dell’UDC a quanti intendono partecipare all’annunciato prossimo congresso nazionale del suo partito.

L’on Gargani, in un dialogo svolto con Rotondi e Cesa, coordinato dal prof Antonino Giannone, ha annunciato la formazione, da farsi in settimana, di un comitato ristretto per concordare le regole necessarie per percorrere le tappe indispensabili per la realizzazione del progetto. Nella tavola rotonda finale, da me coordinata, ho evidenziato la netta scelta di campo operata sia dalla federazione popolare dc, che dalla stessa DC storica guidata da Renato Grassi, di alternatività alla destra nazionalista e populista, come nella migliore tradizione popolare e degasperiana, e la distinzione e la distanza da una sinistra senza identità. 

Ho ribadito, altresì, l’opportunità di non premettere la scelta delle alleanze, fattore inevitabilmente divisivo, come lo fu in tutta la storia dei popolari e dei DC, ma di ricercare, intanto, l’unità sui contenuti del programma del partito. Ho anche chiarito che è inaccettabile per noi DC l’indicazione di una sorta di fusione per incorporazione di tutti nell’UDC, come proposto dall’On Cesa, il cui partito, quasi ogni giorno, si dichiara interessato a far parte della federazione della destra italiana, in netta alternativa alle indicazioni espresse da tutti gli altri amici intervenuti.

Sia Lucio D’Ubaldo, Ivo Tarolli, Renato Grassi e Mario Tassone, infatti, hanno ben chiarito che debba trattarsi, in ogni caso, di un soggetto politico nuovo, ampio, plurale, democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, alternativo alla destra nazionalista e populista, distinto e distante dalla sinistra senza identità, impegnato a difendere e attuare integralmente la Costituzione a partire dall’art. 49 sulla democrazia interna dei partiti. Un tema ripreso dagli interventi di Pasquale Tucciariello a nome degli amici del centro studi Leone XIII della Basilicata e da Dedoni di Oristano, i quali hanno sollecitato la Federazione Popolare dei DC e tutti gli altri movimenti a superare ritardi e rinvii non più  comprensibili e sostenibili in periferia.

Forti i richiami ai temi del prevalere, nell’età della globalizzazione, della finanza sull’economia reale e sulla politica, negli interventi dell’On Paolo Cirino Pomicino, Raffaele Bonanni e Giorgio Merlo e sulla necessità di rappresentare gli interessi dei ceti medi produttivi e delle classi popolari, oggi largamente senza rappresentanza e molti dei quali facenti parte dei tanti renitenti al voto. 

Assai interessante l’intervento di Nino Gemelli sui nuovi sistemi della comunicazione oggi in atto nella politica e tra i giovani, e la sua proposta per il sistema di comunicazione e di scelta delle candidature per il nuovo soggetto politico. L’on Gemelli, in particolare, con riferimento al simbolo da adottare si è così espresso: “penso che dipenda dalle adesioni che si avranno a tale proposta; infatti se l’UDC volesse aderire, si potrebbe usare il simbolo dello “scudo crociato”; se l’UDC non intenderà aderire, allora si potrà adottare il simbolo che il collega Gargani ha registrato sia in Italia che in Unione Europea, a meno che non si intenda adottare il simbolo che ha ideato il collega Rotondi, che vorrebbe evidenziare la svolta ecologista del nostro raggruppamento”. 

Molto applaudito, infine, l’intervento di Maria Fida Moro che, con tanta passione, ha assicurato il suo impegno a sostegno del progetto. Ora attendiamo gli sviluppi e le altre tappe: la formazione del comitato preparatorio annunciato da Gargani  e gli adempimenti statutari che competono ai diversi partiti e movimenti interessati; i tre incontri con i mondi vitali del Nord, Centro e Sud, nei quali invitare tutti gli aderenti e simpatizzanti delle diverse formazioni d’area, al fine di costruire dal basso, partendo dai bisogni e dalle attese reali della gente, il programma economico e sociale del nuovo centro della politica italiana ispirato dai valori della dottrina sociale cristiana.

Solo dopo si potranno condividere le regole per la convocazione di un’assemblea costituente del soggetto politico nuovo di centro, che ieri ha percorso la sua prima tappa. Imminente banco di prova: le prossime elezioni amministrative nelle grandi città e per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria.  

Una buona notizia è giunta dall’amico Vincenzo Speziali, che ha confermato l’impegno assunto con Mario Tassone e gli amici della Federazione Popolare Dc per una lista unitaria di tutta l’area in quella regione. Ci auguriamo che analoghe iniziative si possano realizzare a Roma e nelle altre città italiane interessate dal voto amministrativo d’autunno.

 

Ettore Bonalberti