In occasione delle imminenti elezioni Europee siamo dispiaciuti di non essere riusciti a presentare una lista unitaria, espressione del pensiero democratico-cristiano.

Sentiamo, peraltro, l’obbligo di suggerire l’opportunità che i territori indichino all’elettorato a noi vicino candidati che in Europa possano rappresentare gli ideali dell’umanesimo e del personalismo cattolico, nonché i valori che promanano dalla Dottrina Sociale della Chiesa.

Candidati che risultano espressione dei valori fondanti del Partito Popolare Europeo e certamente non contigui a nazionalismi e sovranismi di vario genere. In particolare, suggeriamo la necessità che i rappresentanti eletti, anche con il supporto dell’elettorato democratico-cristiano, si adoperino nel prossimo quinquennio per un’Europa in grado trovare un’unica voce a livello di politica estera, superando primazie nazionali storicamente anacronistiche.

Un’Unione Europea che provveda a dotarsi di un esercito europeo per una difesa comune, quanto mai oggi necessaria a dare solidità ad un’idea di Europa autorevole e di prestigio anche in questo campo. Passi in avanti nella prossima legislatura andranno realizzati anche in chiave di prosecuzione dell’unione bancaria, partendo dalla sottoscrizione del MES, e per quanto possibile di integrazione anche in tema di politica fiscale.

Un altro argomento che a noi democratico-cristiani sta particolarmente a cuore riguarda il superamento di questo recente linguaggio di guerra che sembra quasi immaginare una stagione di una omologa economia, disattendendo le impostazione di pace e di cooperazione fin qui portati avanti dalle istituzioni comunitarie.

Le migliori energie dell’Europa dovranno essere impegnate per porre le basi di un cambio di paradigma sostenibile in tema di industria, energia, ambiente e digitale.

Alla luce di tutto questo, i territori sono liberi di scegliere il proprio candidato da sostenere, purché sia data garanzia anche di un collegamento duraturo e fruttuoso nel tempo tra elettori ed eletti.

Il Commissario Regionale del Veneto

Luigi D'Agrò