Oggi, 9 maggio ricorre la giornata Giornata in memoria delle vittime del terrorismo.

Non può passare sotto silenzio il martirio di Aldo Moro politico italiano della Democrazia cristiana, più volte presidente del Consiglio, sequestrato e poi ucciso dai terroristi delle Brigate rosse trentotto anni fa, a Roma.

Il 9 maggio 1978 in via Caetani, fu ritrovato il suo corpo nella Renault rossa. Quella foto ha fatto il giro del mondo.

Nel 2007 il Parlamento italiano ha riconosciuto il 9 maggio "Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice".

La Repubblica italiana con la Legge 4 maggio 2007, nr. 56 riconosce il giorno 9 maggio, anniversario dell’uccisione dell’Onorevole Aldo Moro, quale “Giorno della Memoria” delle vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice. La giornata è stata istituita per ricordare e tributare il riconoscimento del Paese alle vittime nonché il sostegno morale e la vicinanza umana alle loro famiglie.

Sono considerati vittime del terrorismo i cittadini italiani, stranieri o apolidi, deceduti o feriti a causa di atti terroristici avvenuti nel territorio nazionale, e i cittadini italiani deceduti o feriti per atti terroristici avvenuti in territorio extranazionale.

Si è trattato di una lunga scia di sangue che ha attraversato quasi 40 anni della nostra storia patria. Molti martiri sono appartenuti alle Forze dell’ordine (60 addirittura ipoliziotti), così come magistrati, giornalisti, personaggi politici e semplici cittadini, morti a causa della follia eversiva di feroci assassini.

La giornata è anche espressione di un sostegno morale e di vicinanza umana alle famiglie di chi ha subito tali eventi drammatici. Per dirla con Giorgio Napolitano: "Quel che più conta è scongiurare ogni rischio di rimozione di una così sconvolgente esperienza vissuta dal paese, per poter prevenire ogni pericolo di riproduzione di quei fenomeni che sono tanto costati alla democrazia e agli italiani."