di Massimo Asero

 

Poco più di ventiquattro ore. Un Conclave molto breve ha risposto di nuovo per la Chiesa, quasi immediatamente, alla domanda d’amore e all’invito a pascere le Sue pecore rivolti per ben tre volte da Cristo a Pietro (Giovanni, 21, 6-17), eleggendo al soglio papale il successore di Pietro.

Le parole del Vangelo di Giovanni appaiono illuminanti. Apparendo loro per la terza volta dopo la Resurrezione, Gesù invita i discepoli a gettare le reti sulla parte destra del mare di Tiberiade, dopo che costoro avevano infruttuosamente provato a pescare tutta la notte. I discepoli obbediscono e prendono tanto pesce da non poter tirare su le reti. Ѐ allora che Giovanni riconosce il Signore e Pietro si getta subito in mare per raggiungere sulla riva il Signore. Terminato di mangiare insieme Gesù chiede a Pietro: Simone di Giovanni mi ami tu più di costoro? E Pietro risponde: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gesù gli dice allora: «Pasci i miei agnelli». Poi gli dice di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». E Pietro risponde ancora: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gesù gli dice allora nuovamente: «Pasci le mie pecorelle». Infine, Gesù gli dice per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro addolorato che glielo chiedesse per la terza volta, risponde a Gesù: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». E Gesù gli risponde: «Pasci le mie pecorelle».

Il primo saluto di Papa Leone XIV, Vicario del Signore Gesù Cristo.

Tre volte, dunque, Gesù chiede a Pietro se lo ami e tre volte gli raccomanda di pascere il suo gregge; quante volte sarà necessario che il Suo Vicario chieda ai cristiani e agli uomini tutti di buona volontà di (essere in e) costruire la Pace?

Papa Leone XIV pone al centro il tema della Pace, parola che nomina dieci volte nel suo discorso, a cominciare dalla espressione iniziale, di benedizione agli Uomini di tutta la Terra, impartita attraverso le parole che richiamano il primo saluto del Cristo Risorto: “La pace sia con tutti voi. Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo risorto, il Buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anche io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie e tutte le persone della Terra. La pace sia con voi”.

Amiamo il Signore? Ebbene, la pace del Cristo risorto è “pace disarmata e disarmante, umile e perseverante” di un “Dio che ci ama tutti incondizionatamente”.

Parole di profonda speranza per gli Uomini che sembrano annichiliti e condannati alla disperazione dall’odio nel mondo: “Dio ci vuole bene – ha proseguito papa Leone – ci ama tutti. Il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio. Quindi senza paura, uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti, siamo discepoli di Cristo, Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce”.

Amiamo il Signore? Costruiamo ponti, insieme…

Dice ancora Papa Leone XIV: “Aiutateci a costruire ponti con il dialogo, con l’incontro, per unirci tutti, per essere un solo popolo … Cercando sempre la pace e la giustizia, lavorando sempre come uomini e donne fedeli a Cristo, per proclamare il Vangelo e essere missionari”.

Una Chiesa sinodale.

Alla lacerazione del mondo serve una Chiesa sinodale…

Il nuovo Papa auspica “una chiesa sinodale, che cerca la pace, la carità, che cerca di essere sempre vicino a coloro che soffrono”.

Quindi, la preghiera alla Madonna, nostra Madre che “vuole sempre camminare con noi, starci vicino e aiutarci con la sua misericordia”.

Infine, il saluto speciale alla Chiesa romana e quello ai fedeli in lingua spagnola, ricordando il suo ruolo di missionario in Perù e salutando la diocesi di Chiclayo.