IL POPOLO

Editoriali

Dopo lo stallo delle ultime settimane, con scambi di accuse reciproche, il quadro geopolitico sta cambiando. In Ucraina la pressione russa sta mettendo a dura prova la resistenza del Paese. Non bastano le armi finora inviate in Ucraina a contrastare la preponderanza russa. Se le cose continueranno come ora, diventa inevitabile che le truppe russe si attestino attorno a Odessa e al confine con la Moldavia. Il punto è: se Putin si collega con la Trasnistria e sfiora la Moldavia, che succede? Ancora chiacchiere inutili in Europa? Visto come vanno le cose a Bruxelles, è probabile.
Nell’apprendere la notizia della morte dell’on. Ciriaco De Mita la Democrazia Cristiana tutta esprime il profondo cordoglio per il lutto che ha colpito la famiglia e quanti lo hanno conosciuto e stimato. Nel ricordare l’ex Segretario Politico e Parlamentare che per molti anni ha servito il Paese e la DC, tutto il Partito eleva la preghiera al Signore della vita e lo affida all’ amore compassionevole di Cristo il Buon Pastore perché lo accolga nella Gerusalemme celeste nella speranza certa della Risurrezione.
La Democrazia Cristiana esprime con immensa gioia a nome di tutti gli iscritti le più cordiali felicitazioni e l’augurio di buon lavoro al cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, nominato Santo Padre Francesco Presidente della Conferenza Episcopale Italiana per il prossimo quinquennio. L’impegno della DC sarà quello di pieno sostegno nella preghiera chiedendo a Dio onnipotente per la intercessione materna della Madonna di San Luca, di concedergli la sapienza del cuore per un cammino sinodale in spirito di autentica comunione.
Nell’attuale conflitto la Cina si muove con molta cautela, intenta soprattutto a non turbare i suoi delicati equilibri interni e internazionali. Tradizionale alleato, per molti versi della Federazione russa, il gigante asiatico in questo conflitto europeo, che poi europeo non è, è il convitato di pietra al quale, alla fine, ci si dovrà rivolgere per definire i nuovi assetti mondiali.
Tutto il mondo si è collegato con la Piazza Rossa per il 67° anniversario della fine della 2° Guerra mondiale che non interessava nessuno. Roba vecchia, ma era importante sapere cosa avrebbe detto Putin sulla situazione ucraina. Ebbene, non ha detto nulla. Gli analisti si sforzeranno d’interpretarne in mille modi il pensiero ma sarà difficile cavare qualcosa dall’enigma russo. C’è una realtà sanguinosa e terribile, la guerra in Ucraina, c’è una realtà minacciosa che grava sul mondo, l’opzione nucleare, c’è il palese fallimento dell’operazione speciale con la quale Putin contrabbanda l’invasione in uno Stato sovrano in nome di un presunto nazifascismo ucraino. Di tutto questo: nulla.
Nel 44.mo anniversario del martirio di Aldo Moro la Democrazia Cristiana piange l'Amico, lo statista, il leader di Partito e lo ricorda come Colui che seppe rappresentare la tenerezza della politica. Il suo fare pacato e i suoi interventi pieni di grande speranza lo pongono davvero nel Pantheon degli uomini che hanno avuto seriamente a cuore il destino terreno dell’umanità.
Dopo più di due mesi di guerra, la tensione sale sul fronte ucraino, si allenta in Europa. L’offensiva russa prosegue con massicci bombardamenti sulle principali città ucraine e una lenta avanzata, contrastata dall’esercito di Kiev. Mariupol è sempre sotto assedio e le nuove forniture di armi americane non hanno ancora fatto sentire i loro effetti. La gente muore lo stesso e di negoziati non se ne parla più. In un certo senso, la situazione è in fase di stallo. Chi si esaurirà per primo?
Il partito che fu di De Gasperi e Sturzo, che sta riscoprendo un nuovo risveglio, dopo oltre venticinque anni di assenza dalla vita politica attiva, non è, e non vuole essere, l’espressione di un nuovo partito, ma vuole ricondursi, in piena continuità, alle radici ed al florilegio di ideali, di valori e di metodi che ne caratterizzarono la cinquantennale esperienza. Eppure non manca chi vagheggia nuove frontiere, ipotizzando inedite identità o inappropriate ibridazioni. Il dibattito non ha risparmiato nessuno dei vecchi esponenti.
In merito alle sempre appassionanti vicende del simbolo democristiano e al perseguimento dell'obiettivo di dare all'Italia un partito di prevalente ispirazione cristiana che continui il partito della Democrazia Cristiana - di cui pochi giorni fa è stata celebrata la vittoria del 18 aprile - mi preme far presente alcune vicende vissute sia prima da segretario provinciale DC in Trentino e poi come parlamentare PPI, CDU, UDC (e misto UPD). Da ricostruzioni dettagliate e documentate un punto debole riguarda quanto fatto nella segreteria Martinazzoli: fu solo un cambio di nome da DC a PPI o fu una discontinuità?
Si è fatto un gran parlare dei “sei pilastri” che tanto enfaticamente sono stati sbandierati come “res nova” (non nuova DC e nepure DC nuova!) e di un "manifesto di valori", ipotizzando una possibile riaggregazione di partitini e movimenti, per stare tutti insieme. Tommaso d’Aquino direbbe che “non sunt multiplicanda entia sine necessitate”. Non c'è da invocare null'altro se ben si conoscesse la Costituzione della Repubblica Italiana, lo Statuto della DC 1992, il Codice di comportamento etico di Guido Gonnella, l'autentica Dottrina Sociale della Chiesa incarnata nell’oggi mediante Caritas in Veritate, Fratelli tutti, Laudato si' ed Evangelii Gaudium.