IL POPOLO

Editoriali

La netta vittoria della coalizione di centrodestra a guida meloniana e la totale debacle di tutta l’area delle forze di centrosinistra, mentre ci impongono, ovviamente non in questa sede, il cui focus è altro, una seria e profonda riflessione su due degli aspetti più eclatanti di questa competizione elettorale, che ha riguardato il rinnovo dei consigli regionali di Lazio e Lombardia e i rispettivi governatori, ossia la totale assenza di progetti credibili e l’incontenibile ostilità tra le forze dell’attuale opposizione, e l’abissale disaffezione dell’elettorato, giunto ad una percentuale di astensione di oltre il 60 per cento, rende, quanto mai urgente, l’avvio di un processo di ricomposizione dell’area popolare, cattolico democratica e sociale come risposta credibile al vuoto di idee e progetti e alla ulteriore accentuazione della polarizzazione delle forze politiche in campo.
Il Tribunale di sorveglianza di Palermo ha dichiarato “estinta” la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici per l’ex presidente della Regione Siciliana Totò Cuffaro, che già nel settembre scorso aveva ottenuto la riabilitazione da due condanne subite. I componenti della Segreteria Nazionale e tutti i Dirigenti e Militanti della Democrazia Cristiana esprimono il più vivo compiacimento per il provvedimento che restituisce al Commissario regionale del Partito Totò Cuffaro piena agibilità politica e professionale. Una decisione che ridona integrità a un percorso politico e umano certamente travagliato e che nel contempo riconosce in Toto' la volontà di testimoniare con l'operato attuale i valori ispiratori del suo impegno di servizio verso la comunità e le istituzioni pubbliche. La Democrazia Cristiana tutta conferma l'apprezzamento e il sostegno ad ogni ulteriore iniziativa di Toto' Cuffaro, nell'auspicio che il progetto di rinascita della Democrazia Cristiana.
L'europarlamentare Francesca Donato ha scelto di entrare nella Democrazia Cristiana. Al Parlamento Europeo è attualmente membro titolare della Commissione PETI (petizioni) e sostituta in Commissione ITRE (Industria, ricerca ed energia) e nella Commissione speciale COVI (che rivaluta le politiche europee adottate per far fronte alla pandemia da Covid-19). Inoltre è membro della Delegazione parlamentare per i rapporti con la Penisola Coreana.
Come deve orientarsi la riattivata Democrazia Cristiana? Sciogliersi per un nuovo partito o dimostrare la sua utilità nel porre parziale rimedio alla diaspora politica dei cristiani? E’ nostra responsabilità rimuovere gli ostacoli che possono fare della DC la casa di tutti coloro che condividono tale ispirazione, come già lo è stata negli anni di Sturzo, di Degasperi, di Moro, di Fanfani, come anche quelli di Piccoli, di Forlani, di Rumor, di Donat Cattin, di Zaccagnini, di Martinazzoli e di molti altri. E’ nostra responsabilità rimuovere gli ostacoli.
Nel rispetto delle indicazioni della Direzione Nazionale,la Democrazia Cristiana nel Lazio ha scelto, dopo aver constatato l’impossibilità di soluzioni diverse, di appoggiare la lista civica “Francesco Rocca Presidente” sia nella Provincia di Roma che in quella di Latina. In tali liste si presentano a Roma e Provincia GIORGIO HELLER E DANIELA TIBURZI. Nella Provincia di Latina ANTONIO COSTANZI E LUCIA MATITA. Il pieno successo dei nostri candidati passa dall’impegno di ognuno di noi sul territorio : i voti si guadagnano uno ad uno e nulla va lasciato al caso.
Cambia la società e con essa cambiano anche i partiti. Quando le decisioni di tipo politico erano di competenza del re o del principe o dell’imperatore o del Papa, coloro che pensavano di avere potere di influenza si schieravano per persone, spesso con quelle che ricoprivano un ruolo. E così gli schieramenti erano diventati nel Medio Evo tra guelfi e ghibellini o tra principi, tra dinastie. Rincorriamo spezzoni di ex democratici cristiani che non apprezzano più l’appartenenza alla Democrazia Cristiana? Sono certo nostri interlocutori privilegiati, ma non siamo convinti che dobbiamo ricongelare la DC o definitivamente seppellirla pur di ristabilire una qualche forma di collaborazione.
Le vicende storiche sono state complicate, ma ora si è giunti a una chiarificazione. Il Congresso prossimo potrà assumere le necessarie determinazioni per la riattivazione dell’appartenenza della DC al PPE, anche in vista delle prossime elezioni europee del 2024, che dovranno vedere il PPE confermato come prima forza politica del Parlamento Europeo. E il PPE potrà riconoscere una presenza che vanta un ruolo primario nella costruzione europea.
Spesso si propone l’introduzione di sistemi presidenziali con l’intento di rendere la democrazia “decidente”. Queste posizioni non tengono conto che l’efficienza decisionale si misura non solo in base al tempo impiegato per decidere, ma anche al tempo necessario per attuare le decisioni. Un partito di ispirazione cristiana, come la DC, non può che essere a favore di istituzioni che realizzino democrazia partecipata, l’opposto del populismo che magnifica la democrazia diretta. Non a caso così decisero i democratici cristiani quando elaborarono e approvarono l’attuale Costituzione.
Tra gli impegni della maggioranza di governo v’è l’attuazione del disposto costituzionale che rende possibile un aumento delle competenze regionali per le Regioni che lo richiedano, previa negoziazione delle condizioni fra Stato e Regione richiedente. Alcune Regioni da tempo hanno già chiesto allo Stato di iniziare tale negoziazione, talune, come Lombardia e Veneto, anche con il sostegno ampio di un referendum popolare. Il problema politico sta nel far sì che non crescano gli squilibri territoriali, trovando soluzioni di transizione che non violi l’obiettivo di uguaglianza delle opportunità fra territori.
La transizione energetica necessita grandi investimenti e grandi sacrifici pubblici e privati. Gianfranco Rotondi ha affrontato la questione a modo suo, come sempre, tra il serio ed il faceto (di più) e, soprattutto, l'ha strumentalizzata seguendo il canovaccio abituale di quando si propone come erede prediletto ed autoproclamato della Democrazia Cristiana. Quello che non ci può stare è assistere ancora una volta allo scempio che si fa dello storico simbolo della DC. Che c'entra "Verde è popolare" con la Democrazia Cristiana?