di Ettore Bonalberti

 

Nel suo intervento nel dibattito aperto da ALEF  sullo stato dell’arte dell’Unione europea (https://alefpopolaritaliani.it/2025/08/02/interventi-nel-dibattito-sullunione-europea/), l’avv. Achille Colombo Clerici, Presidente di Assoedilizia, sottolinea come il più grave problema che sta dentro la costruzione dell’Unione Europea, che ha impedito a suo tempo l’approvazione della Costituzione europea e del quale nessuno ha mai parlato, è quello racchiuso nell’art. 10 del Preambolo che corredava la Costituzione stessa. Lì venivano poste sullo stesso piano le confessioni religiose e le cosiddette “organizzazioni filosofiche”. Capito, a che punto siamo? E grave è la responsabilità politica di chi, confidando forse di sistemare le cose col tempo, ci ha consegnati a questa situazione. Quando dico che sono le radici dell’Unione che noi dobbiamo rifondare, mi riferisco anche a questo”.

Ho dedicato alcune pagine nel mio libro “ ELEZIONI EUROPEE-La visione dei  Liberi e Forti” -Ed ALEF Il mio libro 2018)(1) a questo tema in un capitolo intitolato: Errori nel progetto originario dell’Unione europea. In quel saggio ho evidenziato come all'origine fossero presenti due progetti: il primo, impostato secondo i principi della Dottrina sociale della Chiesa, il secondo, impostato secondo il Manifesto di Ventotene. Bisogna riconoscere che ad imporsi è stato quest'ultimo, mentre il processo di unificazione si allontanava progressivamente dal primo di pari passo con la secolarizzazione della società europea.

Il Manifesto di Ventotene concepiva il processo di unificazione come un percorso rivoluzionario, socialista, condotto non dai popoli né attraverso i popoli, bensì da un'avanguardia di intellettuali e politici che lo avrebbero imposto dall'alto. Si trattava di un progetto di tipo illuminista, giacobino e, fatte le debite distinzioni, leninista. Esso comportava l'idea di riplasmare il popolo europeo e, secondo l'impostazione rousseauiana, di dargli un'altra natura.

Lo schema era il medesimo del liberalismo massonico italiano che, una volta fatta l'Italia, volle impegnarsi dall'alto a fare, o meglio a rifare, gli italiani. Del resto, solo in questo spirito – come si è potuto sperimentare negli anni successivi all’avvio della CEE – si può comprendere l'impegno ideologico delle istituzioni europee e la nascita addirittura di una ideologia europeista. L'europeismo oggi è una ideologia che demonizza chi la contraddice accusandolo di populismo.

Il Manifesto di Ventotene diceva come doveva essere fatta l'Unione Europea e ne stabiliva i contenuti culturali, identificandoli con quelli dell'ideologia che conciliava Gramsci con Gobetti, il socialismo con il liberalismo, lo statalismo per quanto riguarda i bisogni pubblici e l'individualismo amorale per quanto riguarda la vita privata. In altri termini era il progetto della società radicale o, per dirla con Augusto Del Noce di “una società irreligiosa e opulenta”.

Nel nostro saggio evidenziavamo come ci sia stato un momento nella storia dell'Unione Europea in qui questo schema poteva essere messo in discussione. Ci riferiamo al 1989 e al 1991, ossia al crollo del comunismo nell'Europa orientale. Ciò, come si sa, fu interpretato come la necessità di procedere verso l'Unione politica con il trattato di Maastricht (1992), ma poteva essere anche interpretato in altro modo, come insistentemente chiedeva Giovanni Paolo II. La richiesta di inserire nella costituzione europea il riferimento a Dio non era una richiesta integralista, ma intendeva ricondurre le riflessioni sull'Europa alle loro autentiche fonti affinché essa potesse ritrovare la propria strada.

L'Unione si sarebbe allontanata dall'Europa, mentre Giovanni Paolo II voleva che il processo di unificazione fosse a servizio dell'Europa, dall'Atlantico agli Urali. Per far questo essa doveva ricollegarsi con le sue origini cristiane, ma la strada intrapresa fu altra e gli interventi insistenti di Giovanni Paolo II furono disattesi. E così la CEE, nata per l’impegno politico di quattro grandi statisti di area democratico cristiana quali Adenauer, De Gasperi, Monnet e Schuman, ha, di fatto, assunto i principi ispiratori del manifesto di Ventotene e, rifiutando una Costituzione basata sui fondamenti giudaico cristiani dell’Europa, ha scelto quelli laicisti di impostazione illuministica, atea e anticristiana.

 

(1) Il libro può essere acquistato cliccando su: https://ilmiolibro.kataweb.it/ricerca/Bonalberti+elezioni+europee