Mario Tassone
Il prolifico giornalista Cazzullo nella sua rubrica su Corsera fa alcune ipotesi sui risultati delle prossime elezioni politiche.
Per il versatile giornalista dovrebbe affermarsi la destra più capace di aggregare facendo leva anche alle reti televisive di Mediaset, sorvolando sulla indulgenza di molti commentatori e operatori dell’informazione,mentre la sinistra non avrebbe chance oggi.
Infatti è stata competitiva quando ha messo insieme la cultura cattolica e riformista mentre oggi non ci sarebbero le condizioni .
Cazzullo tocca un nervo scoperto quando parla di cultura cattolica e riformista.
Lo fa nelle poche righe della rubrica senza i necessari approfondimenti.
Non sono più accettabili i riferimenti semplicistici alla cultura cattolica, che non ha rappresentanza politica, difatti liquidata dal disegno eversivo della metà degli anni ‘90 e dall’auto affondamento della classe dirigente del partito popolare italiano di allora . L’Ulivo,la Margherita furono le aggregazioni fra esperienze politiche distanti, che raggiunsero qualche risultato elettorale, ma hanno stemperato le identità,hanno sacrificato le storie e la ricchezza degli apporti, che solo una sana dialettica da’ senso alla democrazia.
Il PD è il prodotto dalla convergenza di ex democristiani e di post comunisti dove le culture si sono dissolte in un partito che punta sul consenso attraverso la gestione del potere.
Il PD aveva tentato di conciliare le storie di Togliatti e di De Gasperi, ma il tentativo era un oltraggio e per gli ex democristiani, soprattutto la smentita clamorosa della propria esperienza, purtroppo accettata o subita.
Non c’è oggi una cultura cattolica che incide politicamente, ma solo ex democristiani che rivendicano il loro passato come medaglietta per acquisire qualche attenzione nelle formazioni dove si sono collocati.
Senza la cultura cattolica, che ispirava la moderazione e dava spazio ad altre formazioni laiche prestigiose, ha preso il sopravvento il radicalismo di destra e sinistra e il dibattito si è trasformato in una rissa continua.
Rimangono tanti gruppi che non hanno accettato collocazioni di comodo ma perseguono disegni di recupero della presenza dignitosa dei cattolici, che coinciderebbe con una nuova fase della rinascita della politica e il superamento delle polarizzazioni estreme. Ma anche in questa realtà vi sono dispersioni e divisioni. Bisogna imboccare un percorso coraggioso.
I tempi lo richiedono imperiosamente.
Chi ha sentimenti e coltiva sogni di giustizia e di equilibrio, non può accettare che la “cultura cattolica” in politica venga considerata come semplice componente di sussistenza di altre forze. Questa non è la cultura,il patrimonio della Democrazia Cristiana.
È un’altra cosa opposta a quella di quanti non rinunciano,ad essere se stessi con la propria fede,per costruire un mondo che dovrà risvegliare energie sopite per dare senso alla nostra vita.
Auguri di pace per il Nuovo Anno.



























