di Ettore Bonalberti

 

 

Con l’intervento al meeting di Rimini, Giorgia Meloni ha messo un altro tassello al suo progetto di virata al centro della politica italiana, con alcuni precisi riferimenti a principi e valori propri dell’area culturale e sociale dei cattolici italiani.

Ovazione dai ciellini, sempre disponibili a sostenere le posizioni più diverse, quando toccano temi vicini alla loro sensibilità politico sociale, specie quelle di destra. Grande consenso anche degli amici di Ditelo sui Tetti, soddisfatti delle parole pronunciate dalla Meloni sulla parità scolastica pubblico-privata, distinte e distanti dalle posizioni tradizionali non solo della sinistra italiana, ma della stessa destra missina tradizionale.

Questo spostamento al centro della leader va considerato realisticamente anche se, come ho avuto modo di evidenziare a qualche amico da tempo vicino alle posizioni meloniane, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

Ho scritto altre volte sul confronto tra le promesse elettorali di Meloni e i risultati del suo governo, dopo oltre mille giorni di permanenza a Palazzo Chigi. Riassumendo:

  • Abolizione legge Fornero - NO
  • Eliminazione accise sulla benzina - NO
  • Blocco navale contro l’immigrazione - NO
  • Flat tax - NO
  • Asili nido gratis - NO
  • Piano per il Sud - NO
  • Rinnovo opzione donna - NO
  • Pensione minime a 1000 € - NO, anzi, adesso si tenta di consentire l’anticipo del ricorso al prepensionamento in cambio alla rinuncia del TFR: un’opportunità in cambio di un diritto acquisito con i propri soldi.

Quanto alla situazione economico sociale, vale quanto sottolineato, sulla base dei dati ISTAT,  dagli amici di Insieme: “Ad aprile 2025  il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese sono stati registrati in calo (da 95,0 a 92,7, per i primi, da 93,2 a 91,5 per le seconde). Sono le rilevazioni dell’Istat a confermare una tendenza che va avanti da tempo, da troppo tempo. Come accade per la diminuzione dell’indice di produttività che sta toccando i due anni consecutivi. I consumatori sono soprattutto preoccupati dalla situazione economica complessiva. Tra le imprese, le più sfiduciate sono quelle del comparto dei servizi e del commercio al dettaglio, tra le cui fila la fiducia cala dal 103,8 al 101,8. Cali registrati anche nelle costruzioni e, in maniera meno ampia, nel settore manifatturiero. Siamo ai minimi dal 2021”.

Insomma, da un punto di vista strettamente politico programmatico un bilancio non proprio positivo. Sul piano dei valori professati, netto lo scarto tra quanto si predica e quanto si realizza concretamente, tanto nella vita pubblica ( casi scandalosi nel governo, mai censurati né risolti) che in quella privata di molti esponenti.

Infine, last but non least, senza ricorrere alla ricorrente esortazione anti fascista, non dimentichiamo mai “l’afascismo” di molti esponenti del partito della Meloni, con tanti aderenti eredi diretti di Almirante e camerati vari, pronti a giurare sulla Costituzione repubblicana, mentre si assumono provvedimenti in netto contrasto con essa, sia in materia istituzionale, con la proposta di presidenzialismo, un unicum nell’universo mondiale, che nei rapporti con la magistratura e la stampa, mentre sul piano della  giustizia fiscale, si va dalle tasse, intese come “ pizzo di Stato”, alla lisciata del pelo permanente agli evasori, con continui provvedimenti di condono, in totale spregio dell’art 53 della Costituzione.

Gianfranco Rotondi continua a perseguire il progetto di ”democristianizzzazione” della Meloni, mentre Giorgio Merlo intende, con più coerenza, stabilire un accordo preferenziale con Forza Italia, in nome della comune appartenenza al PPE.

Da parte mia, invece, ritengo indispensabile, innanzi tutto, ricomporre politicamente la nostra area di riferimento sociale e culturale, quella dei DC e Popolari, per concorrere a costruire il centro nuovo della politica italiana, alternativo alla destra nazionalista e sovranista e alla sinistra senza identità. A settembre partirà la raccolta di firme per le due Leggi di Iniziativa Popolare (LIP) per il ritorno alla legge elettorale proporzionale e per il cancellierato sul modello tedesco.

Lì verificheremo in concreto, chi e quanti saranno disponibili a sostenere questa iniziativa, indispensabile per la costruzione del centro nuovo della politica italiana.