di Ruggero Morghen
Salsomaggiore Terme ha visto in questi giorni l’ultimo addio a Stefano Compiani, uno dei fondatori del movimento “SiAmo Salso”. Nella chiesa di San Vitale, per la triste cerimonia, c’erano a dispetto del caldo afoso una gran folla, il sindaco Luca Musile Tanzi con la fascia tricolore, l’anziana madre in sedia a rotelle, Clara Tanzillo col discorso preparato dal movimento e, dulcis in fundo, l’inno dell’Inter, squadra cui Compiani era devoto. Poi ecco, distribuito ai presenti, il “santino” coll’invito del morto a non prendersi troppo sul serio.
A pochi giorni da questo lutto la provincia di Parma ha dovuto registrare il decesso di un altro politico pressapoco della stessa età e con lo stesso nome di battesimo: Stefano Libè, spentosi a 62 anni all’ospedale Maggiore dov’era ricoverato per una grave malattia. Tra i tanti che han voluto ricordarlo spicca il commosso saluto di Pier Ferdinando Casini, riportato dalla Gazzetta di Parma per cura del collega Michele Ceparano.
Di Giuseppe “Pino” Perini, figura gardesana della gioventù credente recentemente scomparsa, si è scritto che “rimarrà nella nostra memoria come la parte migliore di noi stessi”. Qualcosa di simile ha detto Casini di Libè. Ecco, infatti, le sue parole: “Con Stefano se ne va una parte della nostra vita. Era un uomo meraviglioso capace di stare sempre un passo indietro con grande discrezione”. Il senatore bolognese ha aggiunto che Libè “non è stato solo un democratico cristiano ma anche uno studioso della storia del nostro partito, capace di approfondirla sul piano scientifico”. “Figura stimata e apprezzata per la sua intelligenza, la cultura personale e la capacità di dialogo costruttivo”: così lo dipinge invece il quotidiano online Parmadaily.it, che aggiunge: “Uomo di confronto e di equilibrio, ha lasciato un segno profondo in chi ha avuto l’opportunità di lavorare e crescere al suo fianco”.
Consigliere comunale dal 2007 al 2011 eletto nella lista “Per Parma con Ubaldi”, era stato consigliere di circoscrizione per il Ccd e l’Udc. Fratello minore di Mauro, parlamentare dell’Udc e storico collaboratore di Casini, Libè iniziò l’attività politica nel movimento giovanile della Democrazia cristiana, nella storica sede di via Pelecani a pochi passi dalla Cittadella. Con Giovanni Bulloni Serra condivise quindi il cammino dalla Dc al Ccd fino all’Udc e all’appoggio ad Elvio Ubaldi quale sindaco. “Con Stefano e Giuseppe Pellacini – ricorda dal canto suo a Michele l’ex assessore Costantino Monteverdi – abbiamo perso due grandi testimoni della storia della Dc che, sotto le varie sigle, ha continuato ad esistere grazie a persone come Pier Ferdinando Casini e Mauro Libè”. E Mario Marini: “Eravamo delegati di lista: io per Forza Italia e lui per il Ccd. Sentivamo che qualcosa a Parma stava cambiando, come poi effettivamente avvenne”.
Anche Federico Giordani, già vice sindaco di Soragna e oggi esponente di Civiltà Parmigiana, ricorda con emozione la figura di Libè: “A ogni mio passo, a ogni mia scelta, il confronto e i consigli di Stefano erano per me vincolanti e imprescindibili. Con la sua scomparsa se ne va prima di tutto un amico vero, con il quale ho condiviso momenti personali piacevoli e indelebili. Ma se ne va anche un pezzo di vita e di storia amministrativa che rivendicherò sempre con orgoglio. Stefano era un leader lucido, illuminato e mai invadente, guida e riferimento per tanti amici, amministratori e dirigenti politici, che con lui sono cresciuti”.