di Tommaso Stenico
Il venticinquesimo anniversario della dichiarazione "Dominus Iesus", pubblicata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede presieduta dall'allora cardinale Joseph Ratzinger (poi Papa Benedetto XVI), riafferma la dottrina cattolica tradizionale che proclama Gesù Cristo come unico Salvatore e la necessità di appartenere alla sua Chiesa.
La dichiarazione "Dominus Iesus" (in latino: Il Signore Gesù) è stata pubblicata il 6 agosto 2000 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, con l'approvazione esplicita di Papa Giovanni Paolo II. Reca questo sottotitolo: "Sull'unicità e l'universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa". Questo documento dottrinale ha cercato di riaffermare l'insegnamento tradizionale cattolico di fronte alle tendenze relativistiche.
Sintesi di Dominus Iesus
La dichiarazione "Dominus Iesus" riafferma le verità centrali del cattolicesimo di fronte a certe teorie teologiche contemporanee. Insiste sul fatto che il cristianesimo e la Chiesa cattolica possiedono un carattere unico e non possono essere equiparati al resto delle religioni.
Il documento avverte che il relativismo religioso – l’idea che tutte le religioni valgano lo stesso – distorce il dialogo interreligioso e svuota l’identità cristiana. Per questo motivo, raccoglie e sottolinea gli insegnamenti tradizionali della Chiesa, basandosi sul Concilio Vaticano II e sui testi degli altri insegnanti, per respingere le posizioni relativistiche o pluralistiche che hanno messo in discussione gli aspetti fondamentali della fede.
Tra le principali affermazioni dottrinali di "Dominus Iesus" sono:
- Gesù Cristo è l’unico Salvatore e la definitiva rivelazione di Dio al mondo. Ribadisce l’unicità e l’universalità salvifica del mistero di Gesù Cristo, di fronte alle idee che relativizzano il valore unico di Cristo. Gesù non può essere considerato come un altro profeta o maestro spirituale, perché in lui Dio stesso si è pienamente rivelato per la salvezza di tutti.
- La Chiesa fondata da Cristo è necessaria per la salvezza dell’umanità. Il testo sottolinea la mediazione universale salvifica della Chiesa nel piano di Dio. Ciò significa che la Chiesa cattolica – fondata da Cristo e guidata dallo Spirito, possiede la pienezza dei mezzi di salvezza per l’umanità, riconoscendo anche che Dio può salvare coloro che ignorano il Vangelo con strade straordinarie.
- La Chiesa di Cristo è pienamente sussistente nella Chiesa cattolica. Seguendo "Lumen gentium" del Vaticano II, si afferma che l'unica Chiesa di Cristo rimane nella Chiesa cattolica, in cui si trovano la continuità storica, la successione apostolica e l'integrità del Corpo di Cristo. Allo stesso tempo, si ammette che al di fuori della struttura visibile della Chiesa cattolica ci sono elementi ecclesiali di santificazione e di verità, da qui la formula “sostanziale” piuttosto che un’identificazione escludente.
- Distinzione tra la Chiesa cattolica e le altre comunità cristiane. Dominus Iesus chiarisce che il termine "Chiesa" è correttamente applicato a quelle comunità con successione apostolica e con lavalida Eucaristia. Di conseguenza, riconosce come Chiese particolari le Chiese Ortodosse Orientali (per preservare vescovi e sacramenti legittimi), ma sostiene che le comunità emerse dalla Riforma (Chiese protestanti) non sono Chiese nel senso proprio, in assenza di un episcopato valido e della essenza dell’Eucaristia. Tuttavia, il documento sottolinea che i fedeli battezzati in queste comunità sono in una certa comunione, seppur imperfetta, con la Chiesa cattolica.
- Valore delle religioni non cristiane e dell’annuncio di Cristo. La dichiarazione riconosce, citando il Concilio, che le tradizioni religiose non cristiane contengono elementi di verità (di quella Verità che illumina tutti gli uomini, secondo "Nostra Aetate") e sostiene un dialogo rispettoso. Tuttavia, afferma che non possono essere considerati modi paralleli alla salvezza equivalente a Cristo e alla sua Chiesa, perché vi è una "grave carenza" nella situazione spirituale di coloro che non conoscono Cristo o non rifiutano la Chiesa. In breve, i cattolici sono invitati a dialogare e inculturare con apertura, senza rinunciare ad annunciare Gesù Cristo come una via, come una verità e la vita per tutti.
Nel complesso, Dominus Iesus presenta sistematicamente l’insegnamento cattolico sull’unità di Cristo e della Chiesa nell’economia della salvezza. Non offre novità dottrinali, ma, come spiega il testo stesso, riprende la dottrina insegnata nei documenti precedenti del Magistero e cerca di "corroborare le verità" della fede di fronte agli errori o ambiguità.
La sua intenzione dichiarata è quella di "fugare alcune posizioni teologiche dei relativisti e riaffermare le verità perenni che alcuni hanno messo in discussione.
Nonostante le numerose citazioni del Vaticano II e le encicliche di Giovanni Paolo II, il modo franco in cui sottolinea la superiorità della fede cattolica su altre credenze ha provocato reazioni a livello ecumenico e religioso.