di Massimo Asero

 

L’Umanità intera piange Papa Francesco, Vicario di Cristo come guida della Chiesa universale e Uomo profondamente buono e giusto, dono di Dio per tutti gli uomini di buona volontà in Terra.

Papa Francesco ha segnato indelebilmente le nostre esistenze con il suo amore purissimo per ogni uomo, a cominciare dai diseredati, dagli ultimi tra i sofferenti, e poi su fino al primo dei potenti del mondo; ha spalancato le porte della Chiesa, uscendo per primo fuori per le città e le vie del mondo ed esortando la Chiesa a fare lo stesso, per andare incontro ad ogni figlio: come il buon Padre che, scorgendolo da lontano, corre fuori dalla sua Casa con le braccia protese verso il proprio figlio.

La gratitudine si fa adesso naturalmente preghiera del cuore per la grazia del pontificato di Francesco: nel “passare oltre” della Pasqua, che è compimento e ritorno alla Casa del Padre, Papa Francesco lascia a sorella morte la sua croce e alla sua amata Umanità l’esemplare carità e misericordia per ogni prossimo e la fraterna umiltà, semi generativi della sua vita autenticamente cristiana.