di Ettore Bonalberti

 

 

Si moltiplicano gli appelli per la firma alle due Leggi di Iniziativa Popolare a sostegno del ritorno alla legge proporzionale con preferenze e al cancellierato modello tedesco, autentica cartina di tornasole per accertare l’esistenza in vita di un’area politica di ispirazione cattolico democratica, liberale e cristiano sociale nel nostro Paese. L’obiettivo è quello di raccogliere almeno 50.000 firme on line entro sei mesi, difficile, ma non impossibile per la vasta galassia, seppur articolata, della nostra area socioculturale e politica.

In attesa di tale verifica gli amici di articolo 53 ci invitano a ricomporci attorno agli articoli costituzionali 2,3 e 53 della Costituzione, articoli che “uniscono i diritti ai doveri e che furono elaborati, formulati e scritti da democratici cristiani quali Dossetti, La Pira, Moro, Scoca e Vanoni e trovarono concordi le correnti di pensiero che poi firmarono la Carta Costituzionale  dai liberali ai comunisti, esclusi i monarchici e quelli dell’Uomo qualunque di Guglielmo Giannini, che si facevano chiamare “ afascisti”, come accade ancora a qualcuno, anche ai giorni nostri…..

Ritrovarci nell’ispirazione dei principi della dottrina sociale cristiana su cui è nata e si è sviluppata l’esperienza politica dei Popolari e della DC, insieme alla difesa e all’impegno all’attuazione della Costituzione repubblicana, è la premessa essenziale per il progetto della nostra ricomposizione politica. Di fronte ai rischi di regressione democratica e di stravolgimento del nostro assetto costituzionale, è indispensabile perseguire tale obiettivo, superando le velleitarie ipotesi di alleanza a destra o a sinistra che taluni amici intendono favorire, in larga parte per ragioni riconducibili soprattutto alle loro ambizioni di sopravvivenza politica personale.

La lunga sequela delle encicliche sociali che, dopo la Rerum Novarum, ispiratrice del movimento-partito di Luigi Sturzo, è stata la fonte cui si sono riferite le diverse generazioni democratico cristiane, da Papa Giovanni XXIII sino a Papa Francesco, e, in attesa della prima che redigerà Papa Leone sulle grandi priorità di questo inizio secolo, rappresenta la fonte primaria della nostra cultura politica, così come la fedeltà costituzionale, espressa dai nostri padri DC, da De Gasperi a Fanfani,  da Moro a Rumor, sino a Forlani e Martinazzoli, costituisce la tradizione storico politica da re-interpretare nell’attuale fase della politica italiana.

E’ dalla straordinaria Scuola dei democratici cristiani, che abbiamo saputo ricordare nel recente libro: Scuola di Democrazia Cristiana https://amzn.eu/d/28brZjB, che dovremmo trovare i modelli esemplari di leaders, che seppero coniugare la fede religiosa con le loro scelte repubblicane e antifasciste, il cristianesimo sociale, il popolarismo, il centrismo e l’apertura a sinistra, l’atlantismo e l’europeismo; bibliografie politiche della storia migliore dell’Italia repubblicana.

In un contesto nuovo e carico di enormi difficoltà e rischi, tanto a livello internazionale che in casa nostra, e in un decadimento progressivo e avvilente della politica italiana, è ancora nell’affidamento a quei valori e a quelle esperienze che le nuove generazioni dovranno ispirarsi, mentre spetta a noi più anziani, ormai percorrenti l’ultimo miglio, additare loro questi modelli, per un’ideale trasmissione del testimone politico della migliore tradizione democratico cristiana italiana.