di Ettore Bonalberti

 

 

La complessa situazione derivante dalla confusa trattativa sui dazi imposta dal presidente USA Trump, rende necessario avviare un dialogo con gli amici interessati su quanto sta accadendo nel nostro continente, sede di un conflitto come quello in Ucraina, al centro dell’Europa, e della tragica guerra Hamas-Israele nel sud-est mediterraneo. Enrico Farinone è intervenuto su Il domani d’Italia

(file:///Users/ettorebonalberti/Desktop/articoli%20su%20Unione%20europea/Troppo%20comodo%20prendersela%20solo%20con%20Ursula%20-%20Il%20Domani%20d'Italia.html) con un interessante articolo: “Troppo comodo prendersela solo con Ursula”, evidenziando un tema e ragioni che condivido. Affrontai queste questioni in un libro scritto nel 2018 alla vigilia delle elezioni europee del 2019 dal titolo: Elezioni europee- La visione dei “ Liberi e Forti” ed ALEF-Il mio libro e vorrei riprendere alcuni di quei ragionamenti con la speranza di avviare un dialogo fecondo con quanti intenderanno intervenire. (1)[1]

Parto da una premessa, a mio parere, indispensabile se intendiamo inquadrare realisticamente l’odierna situazione dell’UE. All’Unione europea serve una nuova politica economica e un ripensamento organico della sua  costruzione giunta a un punto morto inferiore e che, distrutta la sovranità popolare nazionale, non ha saputo garantirla a un livello più elevato e partecipato, quello europeo.

Di fatto abbiamo costruito un ircocervo iper burocratico che ci ha spogliato del potere fondamentale sulla moneta senza offrirci contropartite adeguate, che non siano i gravi costi sociali conseguenti alle politiche del rigore basate sulle illegittime prescrizioni dei fiscal compact (denunciate a suo tempo dal prof Giuseppe Guarino) e del pareggio di bilancio vigilate a BXL con una Banca centrale priva del potere di emissione della moneta proprio di ogni istituto con quelle competenze e funzioni.

Tutto parte dal fallimento della Costituzione il cui testo sottoscritto a Roma, nella sala degli Orazi e Curiazi, in Campidoglio, il 29 ottobre 2004, fu poi bocciato dai referendum tenutisi in Francia e in Olanda nel maggio e giugno 2005. Strano connubio tra una destra nazionalista ed una sinistra antiglobalizzazione premessa di quel vasto movimento populista e antieuropeo oggi dominante nell’UE. Senza Costituzione europea non esiste una cittadinanza europea e siamo in presenza di un’unione monetaria senza unione politica, con un allargamento burocratico dell’UE a 27 Stati, dopo la Brexit inglese, con l’ingresso di diversi Paesi dell’Est Europa più di tipo burocratico che realmente fattore di integrazione politico culturale.

Come il 30 agosto 1954 il parlamento francese bocciò la proposta della CED ( Comunità Europea di Difesa) voluta da De Gasperi, così ancora una volta, la mancata ratifica della Costituzione europea del 2004 ha impedito l’avvio di quella costruzione federalista dell’UE essenziale per far assumere il carattere di un vero sovra Stato con poteri unificati nella politica estera, di difesa e della politica economico finanziaria.

Esamineremo in dettaglio le ragioni di tale fallimento, che risulta tanto più grave in una situazione internazionale nella quale, superato l’equilibrio di Yalta e messa in discussione dal presidente Trump la stessa unità euroatlantica e della NATO, si sta imponendo la nuova triarchia Putin-Trump- Xi Jin Ping- con l ‘Europa ridotta al ruolo di “vaso di coccio” tra i tre vasi di ferro dominanti.

 

[1] Il libro può essere acquistato cliccando su: https://ilmiolibro.kataweb.it/ricerca/Bonalberti+elezioni+europee