di Ettore Bonalberti
Iniziativa Popolare (www.comitatoiniziativepopolari.it) ha avviato la raccolta delle firme on line per due Leggi di Iniziativa Popolare (LIP) per il ritorno alla legge elettorale proporzionale con preferenza, alternativa all’attuale “rosatellum” di tipo maggioritario, che permette la sopravvivenza di un bipolarismo forzato dimostratosi funzionale ai due partiti maggioritari, FdI e PD; capace di garantire la fuga dal voto di metà dell’elettorato e, come una sorta di nuova legge Acerbo, di permettere, come è avvenuto nel settembre del 2022, a una maggioranza della minoranza degli elettori, di assumere il pieno controllo del parlamento.
Analogamente il cancellierato sul modello tedesco, alternativo all’ircocervo del premierato meloniano. (un unicum nel suo genere a livello internazionale) garantirebbe la difesa della repubblica di tipo parlamentare e la stabilità dei governi, grazie all’istituto della sfiducia costruttiva ( un governo non cade se non è presente in parlamento una maggioranza alternativa).
In attesa di raggiungere la soglia minima delle 50.000 firme necessarie per la validità delle due LIP e la successiva odissea parlamentare, c’è da sperare che le diverse parrocchie e parrocchiette in cui si è frantumata l’area politica cattolica nelle sue composite articolazioni ( democratici, liberali, cristiano sociali), superino le loro divisioni per provare a ricomporsi sui due elementi fondamentali quali, la fedeltà ai valori della dottrina sociale cristiana e ai principi della Costituzione repubblicana.
In realtà, queste articolate realtà di area sono attualmente divise tra coloro, che con diverse modalità, auspicano una ripresa di dialogo e di collegamento a sinistra sul modello della fu Margherita, e quelli che, come Rotondi si illudono di “democraziacristianizzare” Fratelli d’Italia, considerata una sorta di nuova DC o quelli come Cesa, De Poli e Cuffaro ( quest’ultimo con indecifrabili margini di ambiguità) già ben stretti alla destra leghista forzaitaliota.
Più interessante il tentativo di Giorgio Merlo, con i suoi di “Scelta Cristiano Popolare” di associarsi a Forza Italia nel segno dell’unità col PPE.
L’idea di costruire una sezione italiana del PPE tra le diverse componenti che si ispirano alla tradizione e ai valori del Partito Popolare Europeo di De Gasperi, Adenauer, Monnet, Schuman, oggi rappresentato in maniera prioritaria dalla CDU e CSU tedesca, con l’apporto italiano di Forza Italia avviato da Berlusconi, grazie alle sollecitazioni a suo tempo fornitegli da don Gianni Baget Bozzo e Sandro Fontana, è un progetto interessante, che potrebbe ricevere il supporto di molti che, come il sottoscritto, a quella tradizione si sono sempre collegati, ma da Forza Italia non sembrano giungere segnali di disponibilità per avviare la formazione di un tale centro nuovo della politica italiana, nel quale il ruolo trainante potrebbe/dovrebbe essere assunto proprio dalla componente di ispirazione popolare democratico cristiana.
Almeno, i tentativi compiuti nella nostra realtà veneta non hanno sin qui ricevuto alcuna risposta da parte dei responsabili del partito guidato dal ministro Taiani; così, come alla vigilia delle ultime elezioni europee, analogo disinteresse-rifiuto ci fu evidenziato dall’On Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, alla richiesta di alcune candidature di area DC nei collegi elettorali per l’Europa. Ora come allora prevale il sentimento di una sicura e compiuta autoreferenzialità.
Non vorrei che il grande impegno che l’amico Merlo sta lodevolmente compiendo per questa unione/federazione (?!) con quel partito, si traducesse in una sorta di fusione per incorporazione, o, peggio, in una semplice velleitaria offerta di candidatura nelle liste di Forza Italia, che nulla apporterebbe, al di là di un riconoscimento personale, al progetto più generale non solo della nostra ricomposizione politica, ma della stessa formazione del centro nuovo della politica italiana.
Alla fine, premessa indispensabile per l’avvio di tale progetto, è il superamento delle pur comprensibili aspirazioni dei diversi capi e capetti d’area verso destra o sinistra, e ritrovarci tutti insieme nella raccolta firme per le due LIP avviate da Iniziativa Popolare, atteso che, permanendo “il rosatellum” e diventando legge quell’autentico stravolgimento costituzionale del premierato meloniano, il passaggio dall’attuale condizione di egemonia al vero e proprio dominio della destra sarebbe assicurato.
Prima, tutti noi dell’area politica cattolica, ce ne rendiamo conto e meglio sarà per la democrazia costituzionale repubblicana del nostro Paese.