di Ettore Bonalberrti
Continua lo scontro Salvini-Taiani e sul caso Ilaria Salis, positiva la replica sensata del leader di Forza Italia agli improperi salviniani. I due vice presidenti del consiglio esprimono linee strategiche antagoniste in politica estera: europeista e filo atlantica quella di Taiani, critica con l’UE e filorussa quella di Salvini. Nella prima repubblica, tale situazione avrebbe portato sicuramente a una crisi di governo. In questo tempo, invece, in cui domina il principio della “ stupidità progressiva”, tanto in politica estera che interna, tutto è lecito e la maggioranza resta immobile nella sua espressione maggioritaria della minoranza dell’ elettorato votante.
A sinistra, permanendo una leadership dichiaratamente alternativa ai valori non negoziabili del mondo cattolico, continuando a rifugiarsi al campo largo della sinistra, si raccoglieranno solo sconfitte, dopo quelle delle Marche e della Calabria e, difficilmente, il consenso dell’elettorato cattolico.
La realtà effettuale ci impone, dunque, una seria riflessione sulle prospettive politiche possibili per un’area politica di ispirazione democratico cristiana e popolare, che intenda tornare all’impegno politico organizzativo con possibilità di espressione sul piano istituzionale ai diversi livelli, da quelli locali a quello nazionale.
Fatto salva l’esigenza di una nostra ricomposizione politica e la condivisione di un programma politico ispirato ai valori della dottrina sociale cristiana e alla fedeltà ai principi costituzionali, a partire da quelli indicati dagli articoli 1,3 e 53, accanto a quelli degli articoli 49 e 54, un centro nuovo della politica italiana può nascere dalla confluenza delle diverse realtà che, a vario titolo, si riconoscono nel Partito Popolare Europeo; quello cui fece riferimento da sempre la Democrazia Cristiana italiana, sull’esempio dei padri fondatori: De Gasperi, Adenauer, Monnet e Schuman.
Oggi, in quel partito, l’Italia è rappresentata da Forza Italia, grazie alla scelta intelligente fatta a suo tempo da Berlusconi, su indicazione pressante di don Gianni Baget Bozzo e di Sandro Fontana. Nella situazione attuale, seppur diversa da allora, è ancora al PPE che noi cattolici democratici, liberali e cristiano sociali, possiamo guardare come partito di riferimento possibile europeo, coerente con i nostri ideali.
Anche nella vicenda di Ilaria Salis, nel contribuito che sicuramente è intervenuto da una parte dei deputati europei del PPE, ha giuocato più la netta distinzione e lo scontro con le posizioni filorusse e oltranziste dell’ungherese Orban, che il contesto reale della posizione giudiziaria specifica della deputata italiana.
L’idea di un collegamento con Forza Italia, l’amico Giorgio Merlo con il suo movimento/partito allo statu nascenti di “ Scelta cristiano popolare”, la sta perseguendo da tempo, anche se, da alcune sue dichiarazioni, sembra quasi aderire toto corde alla linea del governo a guida dominante della Meloni e di Fratelli d’Italia.
Da parte mia, ritengo quanto mai utile tentare la strada della ricomposizione del centro nuovo della politica italiana, a partire dalla nostra possibile unità di area cattolica, per tentare di costruire con Forza Italia la sezione italiana del PPE. Un rassemblement popolare collegato al PPE, distinto e distante dalla sinistra e dalla destra leghista e meloniana.
Questa continua battaglia nel governo tra Lega e Forza Italia, non potrà protarsi oltre misura, mentre, a partire dalle realtà locali dovremmo tentare di costruire rapporti nuovi e positivi con il partito di Taiani, nella comune ispirazione ai valori del Partito Popolare Europeo.