di Ruggero Morghen
Sollecitato a una sintesi sugli ultimi avvenimenti rilevanti per il partito a livello provinciale, il segretario politico della DC trentina, ingegner Vito Bertè, ben volentieri ricorda gli eventi dell’agosto degasperiano, con la lectio magistralis in primis ma anche la Messa a Sella Valsugana e il momento conviviale con mons. Tommaso Stenico.
Pur nella limitatezza dello spazio concesso al relatore, la lectio magistralis ha finalmente affrontato la genesi ed il ruolo svolto dal partito che con fatica si sta ora cercando di riattivare. Un po’ sorpreso dall’assenza di un dibattito visti i molteplici esponenti - di alto profilo e di lungo corso - presenti in sala, Bertè giudica comunque positivamente l’occasione di incontro offerta a vari livelli, specie con gli amici veneti “con i quali ci si è allineati in merito alle infrastrutture di interesse comune”.
Il programma della Fondazione Alcide De Gasperi prevedeva peraltro altri eventi, tra cui una conferenza con Ilvo Diamanti, sociologo e sondaggista, sulla renitenza al voto ed un’altra - molto importante - sul disagio giovanile.
Quanto alla lectio magistralis, tenuta da Gianfranco Astori, è stata l’occasione anche per un incontro diretto tra il prof. Renzo Gubert e la senatrice Mariastella Gelmini, che è tornata ad auspicare l’adesione del Centro popolare trentino alla sua iniziativa, promossa assieme all’onorevole Mara Carfagna e alla senatrice Giusy Versace, iniziativa non avente a quanto pare carattere partitico ma, piuttosto, associativo. “Risulta difficile in tale contesto – precisa dal canto suo Gubert - assumere delle decisioni, se non quella di mantenere i contatti nella prospettiva di una ricomposizione del partito a livello nazionale, della formazione di un’area di Centro e non ultimo di avere una rappresentanza parlamentare. Non è certo nostra intenzione – conclude con fermezza - contribuire alla formazione di un nuovo soggetto in un ambito - quello del Centro – che è con tutta evidenza già fin troppo frammentato”.