IL POPOLO
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Chiesa
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In una predica in occasione del giorno della Radonitsa (commemorazione dei morti), pubblicata dal sito ufficiale del Patriarcato, Kirill ha espresso ancora una volta la sua distanza dalle tesi difese praticamente da tutti i leader religiosi mondiali, e ha confermato le difficoltà per un incontro con papa Francesco, avanzata dallo stesso Pontefice Romano nell'intervista rilasciata al Corriere. Kirill ha chiesto di pregare “per lo Stato russo, per il nostro Paese, affinché i nostri sacri confini siano inespugnabili, così che abbiamo sempre sufficiente saggezza, forza e onore per proteggerli se necessario.
Il Segretario di Stato Vaticano card. Pietro Parolin ha partecipato alla presentazione di un libro dal titolo “Francesco contro la guerra", che raccoglie alcuni scritti del Pontefice. Interrogato sulla guerra in Ucraina ha dichiarato: "Non entro nel retroscena delle decisioni che i diversi Paesi hanno preso di inviare armi all'Ucraina, che come nazione ha il diritto di difendersi dall'invasione che ha subito", ma che "limitarsi alle armi è una risposta debole.
Quando Joseph Aloisius Ratzinger è nato nella casa di famiglia a Markt am Inn in Baviera il 16 aprile 1927 era anche il Sabato Santo ed è stato battezzato la domenica di Pasqua; quindi questo fine settimana festeggia un doppio anniversario. Sebbene in alcuni casi si abbiano pochissime informazioni e non certe, si presume che papa sant'Agatone visse 107 anni e san Gregorio IX 94 anni; Leone XIII 93; Celestino III e Gregorio XII rispettivamente di 92 anni; Giovanni XXII visse 90 anni; Pio IX 85 anni; Gregorio XIII 84; Leone XIII 93, San Giovanni Paolo II, 85. Pertanto, Benedetto XVI con i suoi 95 anni è con certezza il Pontefice più anziano, avendo superato i 94 anni di san Gregorio IX.
Il Cardinale Hollerich e il Reverendo Krieger, hanno rivolto un cessate il fuoco ai Presidenti Putin e Zelensky. Nel 2022, la Pasqua fissata dal calendario gregoriano è domenica 17 aprile in Europa occidentale. Nell'Europa orientale, secondo il calendario giuliano, cade domenica 24 aprile. "Chiediamo un cessate il fuoco generale nel conflitto tra i vostri due Paesi per dare ai cristiani di Russia e Ucraina, sorelle e fratelli in Cristo, l'opportunità di celebrare la Pasqua in pace e dignità". Questo appello fa eco a quello lanciato da papa Francesco il 10 aprile, domenica delle Palme.
Sarebbe il secondo incontro tra i due dopo lo storico vertice a Cuba del 2016 che ha segnato il primo riavvicinamento tra le due Chiese in quasi 1000 anni. Il probabile incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di tutte le Russie Kirill avverrebbe nel terzo giorno del viaggio papale in Libano che inizierà il 12 giugno, proseguirà in Giordania e si concluderà a Gerusalemme. Inoltre il anto Padre Francesco ha parlato con il presidente del Kazakistan, Kassym Jomart Tokayev, ed gli ha espresso l'intenzione di "visitare il Paese", considerato un alleato della Russia, pur senza specificare la data
La Pontificia Accademia delle Scienze ha pubblicato una dichiarazione sulla prevenzione della guerra nucleare, elencando i rischi che essa comporterebbe per l'intera umanità. Nove punti di azione e quattro appelli a leader nazionali e religiosi, scienziati e uomini e donne di tutto il mondo. L'appello è rivolto, in primis, ai leader nazionali, a "prendere l'iniziativa di porre immediatamente fine alla guerra in Ucraina e avviare una risoluzione pacifica", guardando oltre "le angustie preoccupazioni per il beneficio nazionale".
Il Santo Padre Francesco nel corso dell’udienza del mercoledì ha toccato il cuore dei presenti con tre gesti fatti: ha mostrato una bandiera insanguinata della città martire ucraina di Bucha; ha portato con sé sul palco dell'aula delle udienze un gruppo di bambini profughi ucraini ai quali ha fatto il dono delle uova di Pasqua. Fortissima è statala sua denuncia contro "le atrocità di Bucha e la crudeltà sempre più orrenda contro civili, donne e bambini disarmati". Il loro "sangue innocente grida al cielo e implora la fine di questa guerra, di mettere a tacere le armi, di smettere di seminare morte e distruzione".
Santità, in quest’ora drammatica della storia mi consenta un suggerimento, che sono convinto lei ha già nel suo cuore: chiami il patriarca Kirill e andate insieme a Kiev! In fraternità e in compagnia. Pietro e Andrea insieme contro la guerra. Solo un tale gesto potrà mettere a tacere le armi e fermare lo spargimento fratricida di sangue innocente in Ucraina. Il tempo delle parole è passato.
Entrambi i leader hanno discusso in dettaglio la situazione sul suolo ucraino, mostrando una particolare attenzione agli aspetti umanitari dell'attuale crisi e alle azioni della Chiesa ortodossa russa e della Chiesa cattolica romana per superarne le conseguenze, secondo il Patriarcato di Mosca. La Chiesa - concorda il Papa con il Patriarca - non deve usare il linguaggio della politica, ma quello di Gesù. "Siamo pastori dello stesso Popolo Santo che crede in Dio, nella Santissima Trinità, nella Santa Madre di Dio: per questo dobbiamo unirci nello sforzo di aiutare la pace, di aiutare chi soffre, di cercare vie di pace, per fermare il fuoco"
Il Metropolita Juan di Dubna, arcivescovo delle Chiese ortodosse di tradizione russa in Europa occidentale ha inviato una letera al Patriarca di tutte le Russie Kirill perché alzi “la voce, per fermare questa guerra mostruosa e insensata". L’arcivescovo scrive che “i nostri fedeli si aspettano che i loro pastori portino la voce della Chiesa e un messaggio evangelico di pace" e chiede che Kirill interceda “presso le autorità della Federazione Russa affinché questo conflitto omicida cessi non appena possibile".