IL POPOLO
![Il Popolo - Chiesa](/images/headers/testata-chiesa.jpg)
Chiesa
![Il Popolo - Chiesa](/images/headers/testata-chiesa.jpg)
Per 8 anni, dal 2005 al 2013, la fede di Benedetto XVI è stata la roccia su cui è stata edificata la Chiesa. Il 31 dicembre 2022 è tornato alla Casa del Padre. Devo ammettere la mia ammirazione per la persona di Benedetto XVI, per la sua intelligenza, il suo rigore, la semplicità e la disponibilità al servizio della Chiesa e dell'umanità. Mi ha sempre affascinato e attratto la sua capacità di sintesi. Joseph Ratzinger è stato un grande Padre della Chiesa, un vero pastore mite e umile di cuore. La stabilità interiore e la fortezza evangelica lo hanno reso una guida sicura e luminosa per la Chiesa e per il mondo. Il mondo si è inginocchiato all’umiltà profetica del «semplice operaio della vigna del Signore» e dell’infaticabile «cooperatore della Verità»
Ruggero Morghen traccia il profilo di alcune figure ecclesiali. Monsignor Giovanni Maria Sartori, compianto vescovo di Trento che leggendo lesse Esperienze pastorali ne sottolineò infatti “l’esame severo, quasi inesorabile” delle “consuete nostre attività pastorali” e l’esigenza di “una pratica della Religione assai più profonda, coerente, attiva”. Il cardinale Agostino Richelmy, arcivescovo di Torino. Ilcardinale Giuseppe Fietta. Il cardinale Montini, che col nome di papa Paolo VI riconoscerà nel 1965 il movimento dei Focolari, è avviato agli studi diplomatici presso la Pontificia accademia ecclesiastica.
Il Santo Padre Francesco ha indirizzato una lettera al Popolo Ucraino a nove mesi dallo scoppio della guerra. "Io vorrei unire le mie lacrime alle vostre e dirvi che non c’è giorno in cui non vi sia vicino e non vi porti nel mio cuore e nella mia preghiera. Il vostro dolore è il mio dolore. Nella croce di Gesù oggi vedo voi, voi che soffrite il terrore scatenato da questa aggressione. Sì, la croce che ha torturato il Signore rivive nelle torture rinvenute sui cadaveri, nelle fosse comuni scoperte in varie città, in quelle e in tante altre immagini cruente che ci sono entrate nell’anima, che fanno levare un grido: perché? Come possono degli uomini trattare così altri uomini?... Nella mia mente ritornano molte storie tragiche di cui vengo a conoscenza. Quanti bambini uccisi, feriti o rimasti orfani, strappati alle loro madri! Piango con voi per ogni piccolo che, a causa di questa guerra, ha perso la vita, come Kira a Odessa, come Lisa a Vinnytsia, e come centinaia di altri bimbi.
L’andamento della guerra in Ucraina è diventato talmente grave, devastante e minaccioso, da suscitare grande preoccupazione. Per questo il Santo Padre Francesco ha deidcato l’intera riflessione prima dell’Angelus. Infatti, questa terribile e inconcepibile ferita dell’umanità, anziché rimarginarsi, continua a sanguinare sempre di più, rischiando di allargarsi. Papa Francesco ha rivolto il suo appello innanzitutto al Presidente della Federazione Russa, supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte. D’altra parte, addolorato per l’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, il Successore di Pietro ha diretto un altrettanto fiducioso appello al Presidente dell’Ucraina a essere aperto a serie proposte di pace.
Il presidente della Conferenza Epioscopale Italiana, cardinale Matteo Zuppi, ha elogiato la vittoria elettorale di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. Il porporato, ha lamentato con preoccupazione "il crescente astensionismo che ha caratterizzato questa tornata elettorale, raggiungendo livelli mai visti in passato". Ai vincitori delle elezioni, il cardinale Zuppi ha chiesto loro di esercitare il loro mandato di "alta responsabilità, al servizio di tutti, a cominciare dai più deboli". “La Chiesa - ha concluso l'arcivescovo di Bologna- continuerà ad indicare, severamente se necessario, il bene comune e non l'interesse personale, la difesa dei diritti inviolabili della persona e della comunità.
I vescovi statunitensi condannano le minacce di Vladimir Putin di attacchi nucleari all'Ucraina e chiedono a tutti i cattolici di continuare a pregare incessantemente. I vescovi degli Stati Uniti condannano le ultime minacce nucleari del presidente russo Vladimir Putin e invitano i cattolici a continuare a pregare per la pace in Ucraina. Mentre la guerra di sette mesi in Ucraina continua la sua incessante escalation, i vescovi statunitensi si sono uniti nel condannare le recenti minacce del presidente russo Vladimir Putin di usare armi nucleari.
Osare la speranza. È il titolo dell’appello lanciato agli italiani dai vescovi italiani riuniti, sotto la presidenza del cardinale Zuppi, nel Consiglio permanente della CEI, a Matera, alla vigilia dell’avvio del Congresso Eucaristico e a pochi giorni dalle elezioni politiche di domenica 25 settembre. I Vescovi italiani invitano a riscoprire e ripropongono i principi della dottrina sociale della Chiesa: dignità delle persone, bene comune, solidarietà e sussidiarietà. Amiamo il nostro Paese. La Chiesa ricorderà sempre questo a tutti e continuerà a indicare, con severità se occorre, il bene comune e non l’interesse personale, la difesa dei diritti inviolabili della persona e della comunità.
Ho riletto, in questi giorni, l’Enciclica Veritatis Splendor su "Alcune questioni fondamentali dell'insegnamento morale della Chiesa". Mi convinco sempre più che si tratti di un testo formidabile e della massima importanza; forse uno dei più importanti e di vasta portata dell'insegnamento di Giovanni Paolo II. Il documento magisteriale è arrivato al momento giusto. E la sua attualità è indiscutibile a distanza di anni a causa della situazione che stiamo vivendo sia all'interno della comunità cattolica che nella società in generale.
In vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre parrebbe doveroso avere prae oculis un documento di cui pochi hanno parlato e che è assai poco noto soprattutto agli addetti ai lavori. A suo tempo ne ho seguito direttamente la genesi e trovo in esso l’essenziale di ciò che ora si cerca di dibattere ... l’impegno e il comportamento, prima ancora che la presenza, dei cattolici nella vita politica. Nella speranza che esso valga a ben orientare il dibattito e a illuminare menti e coscienze.
Il Dicastero per le Cause dei Santi ha confermato che Papa Francesco presiederà la celebrazione liturgica della beatificazione di Giovanni Paolo I il 4 settembre 2022 in Piazza San Pietro alle ore 10:30. L'istanza di beatificazione sarà letta dal vescovo della diocesi di Belluno-Feltre, monsignor Renato Marangoni, quale sede eccezionale della causa di canonizzazione del venerabile Giovanni Paolo I, insieme al postulatore della causa, cardinale Beniamino Stella. Durante la beatificazione, la Postulazione regalerà al Papa una reliquia del nuovo beato.