IL POPOLO
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Chiesa
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Papa Francesco ha indirizzato una Lettera ai partecipanti al Convegno Internazionale per il centenario dell’appello “A tutti gli uomini liberi e forti”. E’ datata 13 giugno 2019, ma è quanto mai prezioso recuperare questo documento del Santo Padre che fa splendida memoria di don Luigi Sturzo. Egli scrisse che per don Luigi Sturzo il compito di informare cristianamente la vita sociale e politica appartiene soprattutto ai laici cristiani che, attraverso il proprio impegno e nella libertà che loro compete in tale ambito, attuano gli insegnamenti sociali della Chiesa, elaborando una sintesi creativa tra fede e storia che trova il suo fulcro nell’amore naturale vivificato dalla grazia divina.
Si rincorrono con una certa frequenza notizie catastrofiche sulla Chiesa e sul Pontificato di Papa Francesco. Si scrivono articoli su quotidiani; si pubblicano libri, si rilasciano interviste che hanno un solo denominatore comune: la denigrazione gratuita. I cosiddetti “titolisti” poi ci sguazzano alla grande: Il giugno nero della Chiesa - La Chiesa brucia: crisi e futuro del cristianesimo - La Chiesa appare annichilita – Nella sua solitudine il pontificato di papa Francesco precipita verso un doloroso fallimento – Questo pontificato è finito in un vicolo cieco - La vita religiosa è in stato comatoso – Devastante il bilancio della pratica liturgica domenicale – Le vocazioni ormai in caduta libera – I vescovi sono allo sbando.
Da troppo tempo certa stampa ripropone a scadenze fisse la teoria secondo la quale Papa Benedetto XVI non si sarebbe mai dimesso. Costoro motiverebbero tale convincimento con le seguenti argomentazioni: il testo della declaratio contiene vistosi errori di latino e il riferimento al fatto che Papa Benedetto avrebbe lasciato l’esercizio del ministerium, ma non il munus. Vediamo di riflettere su queste e altre questioni con obbiettiva pacatezza.
Papa Francesco, in Fratelli Tutti, dopo aver esposto le ombre di un mondo chiuso, offre un esempio luminoso, un presagio di speranza: quello del Buon Samaritano. Il secondo capitolo, "Uno estraneo sulla strada", è dedicato a questa figura evangelica, sottolineando che, in una società malata, che volta le spalle al dolore ed è "analfabeta" nel prendersi cura dei deboli e dei fragili, siamo tutti chiamati, come il Buon Samaritano, a essere vicini all'altro, superando pregiudizi, interessi personali, barriere storiche o culturali.
Il primo capitolo dell'enciclica Fratelli tutti è articolato in 46 numeri. Sottolineano alcune tendenze attuali che ostacolano, se non semplicemente impediscono, la realizzazione della “fraternità universale” (9). Papa Francesco si concentra sulle molte distorsioni dei tempi contemporanei: la manipolazione e la deformazione di concetti come democrazia, libertà o giustizia; la perdita del senso del sociale e della storia; egoismo e disinteresse per il bene comune; il prevalere di una logica di mercato basata sul profitto e sulla cultura dello smaltimento; disoccupazione, razzismo, povertà; la disuguaglianza dei diritti e le sue aberrazioni, come la schiavitù, la tratta, le donne sottoposte e poi costrette ad abortire e il traffico di organi.
Papa Francesco ha lanciato la piattaforma d'azione Laudato sì', per i prossimi sette anni. Il Pontefice ha chiamato a lavorare per "un mondo più inclusivo, fraterno, pacifico e sostenibile". Il Santo Padre Francesco ha lanciato la piattaforma d'azione Laudato sì', per coinvolgere scuole, parrocchie, ospedali, aziende e altri attori sociali per lavorare in favore di “un nuovo approccio ecologico che trasformi il nostro modo di abitare il mondo. Sette gli obiettivi della Laudato sì', che indicheranno la direzione nel perseguire la visione dell'ecologia integrale: la risposta al grido della Terra, la risposta al grido dei poveri, l'economia ecologica, l'adozione di uno stile di vita semplice, l'educazione ecologica, la spiritualità ecologica e l'impegno comunitario.
La Settimana Laudato Si’ 2021 si svolgerà dal 16 al 25 maggio, e rappresenterà il coronamento dell’Anno Speciale Laudato Si’ e la celebrazione del grande progresso che l’intera Chiesa ha compiuto sulla via della conversione ecologica. L'evento raccoglie l'invito alla preghiera, alla riflessione e all'azione rivolto ai credenti, lanciato da Papa Francesco nell'enciclica Laudato Si'. Questa enciclica segna una tappa storica nella dottrina sociale della Chiesa, ma dà anche un contributo imprescindibile alla riflessione globale sulle vicende legate al nostro pianeta e allo sviluppo integrale dell’umanità. Un testo così ricco di spunti non può “cadere nel dimenticatoio”…
Ieri si è compiuto mezzo secolo dalla pubblicazione della lettera "Octogesima adveniens" (14.5.1971) con la quale Papa San Paolo VI ha commemorato l'ottantesimo anniversario dell'enciclica "Rerum novarum". Secondo Papa Paolo VI, l'uomo e la donna cristiani devono rivolgersi a questi nuovi aspetti per assumersi la responsabilità, in unione con altre persone, di un destino comune. Con Octogesima adveniens da una parte si ricordava l’ottantesimo anniversario della “Rerum Novarum” di papa Leone XIII, dall’altra, solo dopo quattro anni dalla “Populorum Progressio”, si è inteso fare il punto della situazione in riferimento ad una trasformazione storica in atto che occorreva cogliere e interpretare vista la rapidità con cui si manifestava.
Verso un noi sempre più grande è il titolo del messaggio del Papa per la 107a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Un nuovo tentativo di papa Francesco di coniugare la Chiesa in prima persona plurale e di tracciare “un chiaro orizzonte per il nostro comune cammino in questo mondo”. Afferma il Santo Padre Francesco, "siamo tutti sulla stessa barca e siamo chiamati a impegnarci affinché non ci siano più muri che ci separano, che non ce ne siano più altri , ma uno solo noi , grande come tutta l'umanità".
L’ultima trovata del teologo Mancuso afferma testualmente: “Pregare per chiedere una grazia è discorde rispetto alla spiritualità contemporanea, che prevede una gestione libera della nostra interiorità". Amerei che Mancuso non lanciasse il sasso e nascondesse la mano. Che intende dire? Subordina la preghiera alla moda? E che cosa intende per “gestione libera della nostra interiorità”? Mancuso cerca di spiegarlo rasentando il ridicolo. Dice infatti: “Mi spiego meglio: quello che un tempo era concorde con la mentalità comune, oggi alle persone che riflettono risulta quantomeno spiazzante. Se Dio è onnipotente e buono, perché deve intervenire quando glielo chiedo io e non spontaneamente?".