IL POPOLO
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Chiesa
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Giovanni Paolo è senza dubbio il Papa che ha scritto di più a proposito delle donne. Anche se, prima di lui, altri Vescovi di Roma hanno progressivamente incorporato nei loro discorsi il ruolo della donna. Lo stesso Giovanni Paolo II esprime questo excursus storico all'inizio della sua Lettera apostolica, Mulieris dignitatem. Questo interesse per l'argomento non deve stupire: se la Chiesa dopo il Concilio Vaticano II voleva essere fedele a se stessa, era essenziale che fosse consapevole delle rivendicazioni e delle preoccupazioni delle donne, non più nell'ambito extra Ecclesiam, ma intra Ecclesiam.
Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, figlia di un dipendente della Prefettura della Casa Pontificia vaticana, nel 1983 ha generato nuove tensioni questa settimana in Vaticano, che si è schierato a difesa di Giovanni Paolo II dopo l'apparizione di una presunta registrazione in cui è stato accusato senza prove di sfruttamento di minori, un'insinuazione che L'Osservatore Romano definisce "infame".
Un'enciclica di Papa Giovanni XXIII che ha sostenuto la pace, l'amore e la fratellanza tra i popoli nel mezzo della Guerra Fredda. Pacem in terris afferma un fondamento per quella pace, l'ordine stabilito da Dio, un fondamento che permette di sfuggire ai pregiudizi di ogni epoca e di sostenersi all'orizzonte dell'infinito.
Giovedì 23 febbraio 2023 il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano, i partecipanti all’Assemblea Plenaria della Commissione degli Episcopati dell’Unione Europea rivolgendo loro un appassionato e impegnativo discorso e invitando la COMECE a tenere lo sguardo alto sull’orizzonte, sui valori ispiratori del progetto-Europa. Nel suo intervento si è soffermato su due punti focali, che corrispondono ai due grandi “sogni” dei padri fondatori dell’Europa: il sogno dell’unità e il sogno della pace. Queste le parole di Papa Francesco.
Dieci anni fa, la sera del 13 marzo 2013, i Padri Cardinali, adunati nella Cappella Sistina, hanno eletto Vescovo di Roma, e di conseguenza 266.mo Successore dell’Apostolo Pietro, il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, di 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. Probabilmente molti si aspettavano un altro nome. La sua elezione è stata una sorpresa: infatti nel momento del conclave si parlava di possibili candidati papi e si facevano alcuni nomi; ma Bergoglio non compariva nella lista. Fu il primo gesuita, il primo latinoamericano, il primo Papa che non ha partecipato al Concilio.
Accogliendo l'invito delle autorità civili ed ecclesiali, Papa Francesco intraprenderà un viaggio apostolico in Ungheria dal 28 al 30 aprile 2023, visitando la città di Budapest. Il Papa si incontrerà con i poveri, i rifugiati, con il mondo della cultura, oltre ai tradizionali incontri con esponenti politici ed ecclesiastici. Inoltre Papa Francesco sta preparando le visite a Lisbona ad agosto, e a Marsiglia, in Francia, e in Mongolia, a settembre.
Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha espresso la sua "profonda tristezza" per il naufragio avvenuto sulla costa meridionale dell'Italia, nella regione Calabria, che è costato la vita a decine di migranti (compresi bambini e neonati) che sono stati individuati ieri dopo l'affondamento della nave su cui viaggiavano. "Le vittime sono di tutti e le sentiamo nostre ", ha detto in una nota il cardinale Zuppi. Il bilancio è drammatico e sono già 63 le vittime del naufragio: la Cei si è unita alla preghiera di papa Francesco “per ognuno di loro, per quelli che mancano ancora e per i sopravvissuti. Li affidiamo a Dio con un pensiero per le loro famiglie ”.
Il viaggio apostolico di Papa Francesco nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan ha regalato momenti storici come la Santa Messa celebrata all'aeroporto “Ndolo” di Kinshasa davanti a due milioni di persone o l'incontro con le vittime della violenza in Congo. In Sud Sudan una delle immagini più forti è stata quella della preghiera ecumenica con l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, e il moderatore della Chiesa di Scozia, Iain Greenshields, e il discorso davanti alle autorità del Paese. Questo storico viaggio ha avuto un obiettivo ben chiaro per il futuro: non dimenticare questi due Paesi.
Quando la Chiesa denuncia le ingiustizie alla maniera di Gesù, appellandosi alla fraternità universale, non è molto presente su molti media, come nel caso del viaggio in Africa di papa Francesco. Eppure ha denunciato apertamente il colonialismo e smascherato il buonismo protettore delle strutture di peccato. Mi unisco alla denuncia di quanti alzano la voce contro questa ingiustizia informativa che cerca di classificare l'informazione della Chiesa cattolica nei parametri esclusivi del potere e del legalismo clericale.
Papa Francesco sarà in Congo e nel Sud Sudan dal 31 gennaio al 5 febbraio. È un'attesa gioiosa, piena di speranza, molto consona al carattere di quella gente. In un contesto di conflitto e di violenza come quello che la Repubblica Democratica del Congo sta vivendo, sarà importante ascoltare parole che incoraggino ad assumersi la responsabilità per l'ambiente e per i fratelli e sorelle, soprattutto i più indifesi. Come ogni altra, questa visita apostolica ha una dimensione profetica e invita la comunità internazionale a non distogliere lo sguardo e a non mostrare indifferenza davanti alle sofferenze che il popolo congolese ha sopportato per tanti anni. Certo, se volesse, la comunità potrebbe fare molto di più: pace e sviluppo non sono impossibili.