IL POPOLO
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Chiesa
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Il Presidente della Conferenza delle Chiese Europee (CEC), il Rev. Christian Krieger, ha esortato il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia ad alzare chiaramente la sua voce contro l'aggressione russa in Ucraina e contribuire agli sforzi per porre fine alla guerra e raggiungere la pace.I leader religiosi e politici di tutto il mondo, così come i fedeli delle diverse Chiese, aspettano che tu riconosca l'aggressione, chieda ai leader politici del tuo Paese di porre fine alla guerra e tornare sulla via del dialogo diplomatico. e l'ordine internazionale
Nella guerra in Ucraina si muove anche il fronte religioso. Mentre il suo massimo leader, il patriarca Kirill, stringe i ranghi con Putin e proclama che "non dobbiamo permettere a forze esterne oscure e ostili di ridere di noi", il suo clero rompe i ranghi. Più di 236 sacerdoti e diaconi della Chiesa ortodossa russa hanno appena firmato una lettera, in cui descrivono l'invasione dell'Ucraina come una "guerra fratricida" e chiedono un cessate il fuoco e una riconciliazione immediati.
Ogni anno la Chiesa inizia il tempo di Quaresima con il Mercoledì delle Ceneri, in particolare con l'imposizione della cenere sul capo. Ma che significato ha la cenere e in particolare questo rituale? La Chiesa lo conserva fin dall'XI secolo come segno dell'atteggiamento del cuore penitente, che ogni battezzato è chiamato ad assumere in Quaresima. L'obiettivo più importante di un Mercoledì delle Ceneri ben compreso è la conversione. Proprio le parole della seconda formula che si pronunciano al momento dell'imposizione delle ceneri sono le seguenti: "Convertitevi e credete al Vangelo".
Il capo della diplomazia vaticana, card. Pietro Parolin, è stato intervistato da diversi giornali italiani (Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa e Il Messaggero) e ha affermato che la Santa Sede è disposta ad aiutare nelle trattative tra Russia e Ucraina. Il Cardinale Segretario di Stato di Sua Santità ha affermato che «ancora una volta vediamo che la comunicazione e l'ascolto reciproco sono necessari per conoscere e comprendere appieno le ragioni degli altri. Quando si smette di comunicare e di ascoltare sinceramente, si guardano con sospetto e finiscono per scambiarsi solo accuse reciproche
Sabato sera Papa Francesco ha avuto una breve conversazione telefonica con il presidente ucraino Volodymyr Zelesk. Il Santo Padre Francesco ha espresso "il suo più profondo dolore per i tragici eventi che stanno avvenendo nel nostro Paese". o stesso presidente Zelensky afferma: "Ho ringraziato papa Francesco che prega per la pace in Ucraina e per una tregua. Il popolo ucraino sente il sostegno spirituale di Sua Santità
Papa Francesco si è recato all'ambasciata russa presso la Santa sede, in via della Conciliazione, per manifestare la sua "preoccupazione" per quanto sta avvenendo in Ucraina. Si è trattato di una visita per esprimere la sua preoccupazione per il conflitto in Ucraina. La visita del Papa si inserisce nel costante sforzo della Santa Sede di promuovere la pace, nella speranza, come ha scritto ieri il segretario di stato Pietro Parolin, che "si risparmi il mondo dalla follia e dagli orrori della guerra".
I Vescovi del Mediterraneo hanno aperto giovedì il Convegno "Mediterraneo, frontiera della pace organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana, a Firenze. Lo stesso giorno in cui è iniziata l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, hanno espresso "preoccupazione e dolore per il drammatico scenario in Ucraina" e hanno rinnovato la loro vicinanza alle comunità cristiane del Paese. “Dobbiamo agire insieme e con determinazione per porre fine immediatamente all'aggressione russa e fare tutto il possibile per proteggere donne, uomini e bambini innocenti: in nome di Dio, basta!”
Il Patriarca di Costantinopoli ha telefonato al metropolita Epifanio, primate della Chiesa ortodossa ucraina, esprimendo il suo "profondo dolore" per questa "flagrante violazione di qualsiasi nozione di diritto internazionale e di legalità", nonché il suo sostegno al popolo ucraino, "che sta combattendo per Dio e per la patria" e alle famiglie delle vittime innocenti.
Il Santo Padre Francesco, in riferimento al peggioramento della situazione nell’Ucraina ha invitato «tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno». Il Papa si appella «a quanti hanno responsabilità politiche, perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra; che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici».
Lunedì 14 febbraio, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha telefonato a Sua Beatitudine Sviatoslav Schevchuk, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halič, per esprimere la vicinanza della Santa Sede alla Chiesa cattolica in Ucraina e la solidarietà alla popolazione del Paese, “in questo difficile momento di escalation del conflitto intorno all’Ucraina”. La telefonata del Sgretario di Stato di Sua Santità è particolarmente significativa in questo momento, ancche se la Santa Sede, comunque, cerca di non farsi trascinare nel dibattito politico, e così stanno facendo i vescovi sul territorio.