IL POPOLO
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Politica
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“Il futuro non sarà costruito con la forza o con il desiderio di conquista, ma con la paziente applicazione del metodo democratico, lo spirito di un consenso costruttivo e il rispetto della libertà”. Alcide Amedeo Francesco De Gasperi, nacque 3 aprile 1881 a Pieve Tesino in Tirolo che all’epoca apparteneva all’Impero austrungarico. Il 14 giugno 1922 De Gasperi sposò Francesca Romani (30 agosto 1894 - 20 agosto 1998) ed ebbe quattro figlie, Maria Romana, Lucia, Cecilia e Paola. Durante la seconda guerra mondiale, organizzò l'istituzione del primo partito della Democrazia Cristiana (DC), basato sull'ideologia del PPI. Divenne il primo segretario nazionale del nuovo partito nel 1944. De Gasperi fu il leader indiscusso della Democrazia Cristiana, il partito che dominò il Parlamento per decenni. De Gasperi nel gabinetto di Ferruccio Parri, divenne ministro degli Esteri.
Per tracciare il profilo di Bruno Kessler - scomparso nel 1991, mitico Presidente della Provincia Autonoma di Trento e successivamente parlamentare della DC - occorrerebbe coniare un termine che equivalga a quello di “statista” usato per chi lascia un segno indelebile ed universalmente riconosciuto nel ruolo guida di uno Stato. Kessler ha lasciato infatti un segno indelebile come “Padre” e guida vera di una “Comunità Autonoma” del tutto particolare (un “Land”, direbbero i nostri cugini di lingua tedesca) quale è il Trentino.
Con gli amici del tavolo d’incontro tra DC e Popolari, avviato da Iniziativa Popolare, è in atto da tempo un dialogo costruttivo imperniato sull’opportunità di por fine alla diaspora seguita alla fine politica della DC (1994) e di concorrere alla costruzione del nuovo centro della politica italiana. Un centro ampio e plurale, risultato dell’incontro tra le culture dei popolari, liberali, repubblicani e socialisti, che credono nella difesa della Costituzione repubblicana e nell’esigenza della sua difesa e integrale applicazione. Un centro alternativo alla destra nazionalista e sovranista e distinto e distante dalla sinistra con le caratteristiche radicaleggianti del PD della Schlein e quelle del M5S.
Rimasto orfano di padre (caduto in guerra) Ugo Grippo a 9 anni, entrò nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco seguendo le orme paterne, infatti il padre era un ufficiale dei vigili del fuoco che non lesinava mai di aiutare il prossimo, un eroe dei nostri tempi, i suoi colleghi dell’epoca lo veneravano. Ugo Grippo riuscì a laurearsi, grazie al grande supporto amorevole della madre, in ingegneria. Frequentò l’Università di Napoli e strinse amicizia e collaborazione con il professore Renato Caccioppoli, luminare napoletano di matematica. Grippo decise di entrare nel mondo della politica aderendo alla corrente di sinistra della DC seguendo agli inizi Fiorentino Sullo e poi altri esponenti della sinistra della Democrazia Cristiana (Gullotti, Martinazzoli).
Mio padre Giovanni nacque a Paternò (Catania) il 16 giugno 1927 da Antonino Galloni e Luisa Bertazzoni. Mio nonno Antonino era andato in Egitto, presso parenti - a nove anni quando morì il padre Giovanni - per studiare matematica e, a 18 anni lo ritroviamo attivista anarco socialista e consigliere al comune di Paternò; in seguito fu assunto al ministero delle finanze e inviato al nord dove conobbe la futura moglie.
Sandro Fontana è stato una personalità poliedrica. Storico, intellettuale, politico, giornalista e statista. Nonché amministratore locale. Ma, soprattutto, docente universitario. Fontana, nato nel 1936 e scomparso nel 2013, è stato docente di Storia contemporanea all’Università di Brescia. Ha svolto un ruolo decisivo nella Democrazia Cristiana e, soprattutto, nella cultura e nella storia del cattolicesimo popolare del nostro paese. E non solo per i preziosi libri scritti o per gli incarichi politici ed istituzionali ricoperti. Senatore, Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica, Direttore de Il Popolo, Vice Segretario Nazionale della Dc e “ideologo” della sinistra sociale di Forze Nuove, la corrente che aveva come leader indiscusso Carlo Donat-Cattin.
Carlo Donat-Cattin è stato uno dei più autorevoli e qualificati leader e statisti della Democrazia Cristiana. Nato a Finale Ligure nel giugno del 1919, Donat-Cattin iniziò da giovanissimo il suo impegno pubblico. La deportazione dei genitori nei campi di prigionia tedeschi e la morte della madre in quella circostanza lo spinsero a combattere il fascismo come “Partigiano Bianco”. La sua concreta partecipazione alla resistenza avviene nel Canavese, in Piemonte, essendo stato assunto alla Olivetti di Ivrea prima come operaio e poi come insegnante presso il Centro Formazione meccanici. Divenne rappresentante del Comitato di Liberazione nazionale della componente Democratico Cristiana, attraverso la stampa del foglio clandestino “Per Il domani”.
Prosegue la nostra Galleria degli Uomini della DC che contribuirono alla difesa e allo sviluppo della democrazia italiana e a si impegnarono per il bene comune delle comunità amministrate, con la figura di Flaminio Piccoli, indimenticabile segretario politico della DC nazionale e illustre successore a Trento del nostro e suo maestro, Alcide De Gasperi... Da tutto il suo impegno risulta che fu prevalentemente un uomo di partito, che lavorò sempre per l'unità della Democrazia cristiana, con un forte pragmatismo e una visione moderata nel contrastare le spinte ideologiche più radicali sia a destra che a sinistra. Nell'ambito della sua segreteria politica fu rilevante il tentativo di aprire alla società civile con l'"Assemblea degli esterni".
Dopo il fallimento dei dioscuri incompatibili, Renzi e Calenda, alle recenti elezioni europee si è aperto un ampio dibattito, specie a sinistra, alla ricerca del centro perduto, da molti considerato fattore importante per costruire un’alternativa reale alla destra di governo. .... Importante sarebbe avviare sin d’ora, come stiamo facendo con il tavolo dei DC e Popolari organizzato dagli amici di Iniziativa Popolare, il progetto della nostra ricomposizione politica partendo dal NO alla “deforma costituzionale meloniana” e definendo in una prossima Camaldoli 2024 il nostro programma per l’Italia dei nostri tempi.
Mariano Rumor (Vicenza, 1915-1990) incominciò a far politica nel 1943 come esponente della Democrazia Cristiana nella Resistenza. Dal 1968 al 1976 fu per cinque volte presidente del consiglio, e, prima e dopo, ricoprì altri incarichi di grande responsabilità: due volte Mnistro degli Interni nel governo Andreotti e due agli Esteri nei governi Moro, Segretario della DC e, infine, presidente della delegazione italiana all’assemblea dell’Atlantico del Nord e della DC internazionale.